The Cinese Mind: Cina & Psicologia
Expat nella terra di mezzo: cronache sull’orlo di una crisi di nervi
The Chinese Mind vuole essere una raccolta di riflessioni, storie e ricerche riportatevi da una psicologa wài-guó rén, la straniera, alle prese con la cultura e la gente cinese nella Shanghai contemporanea. Shanghai è un luogo elettrizzante, contradditorio nella sua essenza, costantemente in mutamento, ti lascia con una certezza: tutto, troppo umano per rimanervi indifferente.
Nell’era multiculturale, si spendono sensatissime parole su altrettanto documentati manuali di psicologia riguardo l’appropriazione di quell’insieme di credenze, valori, atteggiamenti, emozioni, reti di significati e di pratiche che caratterizzano una specifica cultura.
Si parla di appropriazione e non di acquisizione perché la complessità di una cultura non si impara studiando sui libri, nè facendo vacanze all’estero, ma si fonda direttamente sull’esperienza, intesa come “l’enciclopedia di conoscenze esplicite e tacite, acquisite mediante il coinvolgimento personale nelle azioni e nelle interazioni con gli altri, accumulate nel corso del tempo” (Anolli, 2011).
Tutto vero, salvo poi renderti conto che la maggior parte degli aneddoti rientrano sotto la nebulosa categoria del “That’s china” – espressione utilizzata dallo straniero smarrito che non ci sta capendo più nulla. Allora le emozioni prevalgono, le teorie dei manuali rimangono in penombra e la sfida che stai vivendo si irradia in tutta la sua complessità.