Che cosa si intende per psicosi
Nell’ambito della psichiatria e psicopatologia con il termine psicosi si fa riferimento a un insieme di condizioni e patologie psichiche, la cui peculiarità è la presenza di sintomi che sono appunto definiti sintomi psicotici e che vanno a compromettere l’esame di realtà e la capacità di interpretare correttamente la realtà.
Tra questi sintomi psicotici ritroviamo i deliri, le allucinazioni, il pensiero e il linguaggio disorganizzato, il comportamento motorio bizzarro e inadeguato. Tra i sintomi psicotici si ritrova anche la categoria di sintomi negativi (DSM-5, 2013) che comportano ad esempio affettività appiattita, isolamento, catatonia, abulia.
Nelle psicosi vi possono essere inoltre disfunzioni cognitive a carico della memoria, dell’attenzione e delle funzioni esecutive. In generale è possibile riscontrare uno scarso funzionamento nella quotidianità, nella vita sociale, scolastica o professionale.
I pazienti con sintomi psicotici generalmente hanno scarso o assente insight della loro sintomatologia.
I sintomi psicotici
I disturbi psicotici sono molteplici e differenti, e sono caratterizzati da diverse articolazioni specifiche dei sintomi psicotici. Alcuni disturbi psicotici e sintomi psicotici possono essere indotti da sostanze/famaci e da condizioni mediche. I sintomi psicotici, come già sopra accennato, possono essere distinti in due categorie, i sintomi positivi e i sintomi negativi.
Sintomi positivi e sintomi negativi delle psicosi
I sintomi positivi sono caratterizzati da elevata produttività percettivo-sensoriale-cognitiva, sembrano riflettere un eccesso e una distorsione di funzioni normali di pensiero, linguaggio e percezione. Tra i sintomi positivi ritroviamo le allucinazioni, i deliri, l’eloquio disorganizzato, il comportamento bizzarro e/o inadaeguato. Le allucinazioni sono sintomi che si riferiscono alla sensopercezione. Per allucinazione si intende una percezione che avviene in assenza di un elemento sensoriale esterno e reale (Pettorossi, 2008). Le allucinazioni più frequenti sono le allucinazioni uditive (ad esempio, “sentire le voci”), ma possono manifestarsi alluncinazioni relative alle altre modalità sensoriali (visive, olfattive, tattili e cinestesiche). I sintomi negativi, invece, fanno riferimento a una diminuzione o perdita delle funzioni normali e una modalità iporeattiva e passiva. Esempi di sintomi negativi sono, ad esempio, appiattimento dell’affettività, alogia, abulia, isolamento.
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