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Catatonia

La catatonia è una complessa sindrome neuropsichiatrica, ovvero un insieme di segni e sintomi di natura psicomotoria osservabile in molti quadri patologici

Aggiornato il 25 ott. 2023

La catatonia: in che cosa consiste

La sindrome catatonica (o catatonia) fu concettualizzata e descritta per la prima volta alla fine dell’800, e Kraepelin la incluse tra le forme di dementia praecox (Kraepelin, 1896). 

La catatonia è una complessa sindrome neuropsichiatrica, ovvero un insieme di segni e sintomi di natura psicomotoria. Tale sindrome è osservabile in molti quadri patologici di natura psichiatrica (es. disturbi dello spettro schizofrenico, disturbi dell’umore bipolari con manifestazioni psicotiche), neurologica (es. epilessia, ictus, sclerosi multipla) e in altre condizioni mediche (ad es. endocrinologiche e infettive). Anche il DSM-5 non considera la catatonia come un disturbo psichico specifico, bensì come una condizione sindromica associata ad altri disturbi mentali (es. disturbo dello spettro della schizofrenia o altro disturbo psicotico) o ad altre condizioni mediche o in associazione all’uso di sostanze (overdose di cocaina, LSD, ecstasy).

Sintomi e segni della catatonia

I sintomi e i segni della catatonia riguardano anzitutto l’aspetto psicomotorio; nello specifico, il DSM-5 identifica la catatonia come condizione clinica nel momento in cui si osservano almeno tre dei seguenti sintomi:

  • stupor, nessuna attività psicomotoria, minima risposta agli stimoli
  • catalessia (si mantiene immobile e rigido muscolarmente nella stessa posizione, insensibile agli stimoli esterni) 
  • flessibilità cerea (sintomo in cui gli arti del paziente possono essere “diretti” nell’assunzione di posizioni che vengono mantenute a lungo)
  • Mutismo (risposta verbale minima o assente)
  • Negativismo (immotivata resistenza alle istruzioni, oppositività)
  • Postura fissa (o sguardo fisso)
  • Manierismo (movimenti ed espressioni affettate e caricaturali
  • Stereotipie (attività motoria afinalistica e ripetitiva)
  • Agitazione psicomotoria, non influenzata da stimoli esterni
  • Presenza di Grimace (smorfie)
  • Ecolalia (imitazione dell’eloquio altrui)
  • Ecoprassia (imitazione dei movimenti altrui)

Le diverse forme di catatonia

Nella pratica clinica sono osservabili tre forme cliniche o sottotipi di catatonia.

La forma “Inibita”, generalmente più comune e caratterizzata da rigidità, mutacismo, negativismo e posture fisse, in assenza di compromissione dello stato di coscienza anche se è presente iporeattività agli stimoli; nei casi più gravi si può osservare astinenza dall’alimentazione, stupor e incontinenza. La forma “eccitata” è caratterizzata da aggressività, agitazione psicomotoria e iper-reattività motoria afinalistica, stereotipie. Vi è infine una forma di catatonia definita “maligna o letale”, poiché ha un decorso infausto e molto rapido, associata a sintomi quali ipertermia, tachicardia, tachipnea, ipertensione e alternanza fra eccitamento e stupor. 

Incidenza e diagnosi differenziale

Per quanto riguarda i dati di incidenza della catatonia gli studi forniscono range variabili: tra il 7 e il 38% nella popolazione psichiatrica generale e tra il 10-15% nei pazienti ricoverati nelle strutture di emergenza psichiatrica (Fink & Taylor, 2003). 

È fondamentale prestare attenzione alle diagnosi differenziali (es. le sindromi ipercinetiche indotte da antipsicotici, sindromi ipocinetiche indotte da antipsicotici, mutismo elettivo, malattia di Parkinson, altre sindromi) e all’identificazione della condizione patologica primaria associata e/o responsabile della catatonia (disturbo psichiatrico, condizione medica generale, disturbo neurologico, assunzione/sospensione di farmaci e sostanze). 

Nella pratica clinica possono essere utilizzati alcuni strumenti messi a punto per il riconoscimento e per il monitoraggio della condizione di catatonia. Ad esempio, la Bush-Francis Catatonia Rating Scale (BFCRS) è una scala a 23 item per valutare la gravità della catatonia. Gli items indagano i molteplici aspetti motori, affettivi e comportamentali, che possono essere presenti nella catatonia, presentano un punteggio da 1 a 3. La presenza di almeno due dei primi 14 item è considerata indicatore di catatonia

Il trattamento multidisciplinare integrato della catatonia

A seguito del trattamento delle condizioni mediche primarie associate alla catatonia, si può osservare parimenti un miglioramento della sindrome catatonica. Il trattamento tempestivo e di carattere multidisciplinare e integrato a livello medico e paramedico (psichiatra, neurologo, infettivologo, internista) risulta fondamentale per la gestione del paziente catatonico, che generalmente necessita di ospedalizzazione. 

Come viene sottolineato da Calligari e colleghi (2014) nella gestione ospedaliera vanno incoraggiati i familiari, così come il personale medico e sanitario, a comunicare verbalmente con questi pazienti nonostante la loro mancata o scarsa risposta. Tale indicazione si basa sull’evidenza che spesso i pazienti, a seguito della risoluzione della condizione catatonica, ricordano le conversazioni e gli eventi accaduti durante il loro stato di stupor: i pazienti riferiscono “sapevo quello che stava succedendo, ma non riuscivo a dire niente … non riuscivo a muovermi”. 

Il riconoscimento tempestivo della catatonia e delle associate condizioni mediche è fondamentale per un’efficace gestione e trattamento del quadro sindromico, adottando misure adeguate si possono quindi prevenire le gravi complicanze che possono insorgere nel paziente. 

Bibliografia

  • Bush G, Fink M, Petrides G, et  al. Catatonia. I. Rating scale and standardized examination. Acta Psychiatr Scand 1996;93:129-36
  • Callari, A., Bartollommei, N., Lattanzi, L, Mauri, M. (2014). La gestione clinica delle sindromi catatoniche. Parte I: diagnosi, setting clinico e principi di trattamento. Journal of Psychopathology 2014;20:144-152
  • Fink M, Taylor MA. Catatonia: a clinician’s guide to diagnosis and treatment. Cambridge, UK: Cambridge University Press 2003.
  • Fink M, Taylor MA. Catatonia: subtype or syndrome in al DSM? Am J Psychiatry 2006;163:1875-6
  • Kraepelin E. Psychiatrie: ein Lehrbuch für Studierende und Ärzte, 6th ed. Leipzig: J 1896; reprinted 1902. Ambrosius Barth (Abstracted and reprinted. Clinical psychiatry: a textbook for students and physicians. New York: Macmillan 1904).

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