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Psicoterapia Efficace – La collana di Giunti Editore sulla terapia evidence based

La collana “Psicoterapia Efficace” di Giunti Editore sulla terapia evidence based è curata da Giovanni M. Ruggiero, Gabriele Caselli e Sandra Sassaroli

Aggiornato il 29 Set. 2023

Giunti Editore, storica casa editrice fiorentina, è capogruppo del secondo gruppo editoriale italiano. Possiede un ampio catalogo di oltre 14.500 titoli attivi che copre tutti i segmenti del settore librario.

Tra le collane edite da Giunti spicca la collana “Psicoterapia Efficace” curata da Giovanni M. Ruggiero, Gabriele Caselli e Sandra Sassaroli , che propone la pubblicazione di testi dedicati alla descrizione di modelli d’intervento clinico in psicoterapia evidence based, cioè la cui efficacia sia basata su prove di fatto.

L’accento sull’efficacia è da tempo un obbligo scientifico per la psicoterapia, la quale è una scienza applicata che pertanto deve armonizzare l’intuito della buona pratica con le prove di fatto empiriche. Su questa doppia esigenza non si insisterà mai abbastanza. Anzi, è lo stesso successo delle pratiche di provata efficacia che ne ha determinato una parziale crisi, crisi che, a sua volta, richiede un rilancio. L’emergere di studi alternativi che hanno cercato di approfondire l’aspetto contestuale e relazionale e non solo quello medico e scientifico è benvenuto e serve a rendere la scienza più applicabile nella pratica clinica ma, al tempo stesso, rischia di creare un abbassamento della guardia nell’aderenza alle procedure più efficaci, il cosiddetto deterioramento o “drift” della pratica clinica (per un approfondimento, vedi: “Waller, G. (2009). Evidence-based treatment and therapist drift. Behaviour research and therapy, 47(2), 119-127”).

La collana è nata nel 2022 e inaugura le sue attività pubblicando tre volumi, tutti collegati alla diffusione della conoscenza della psicoterapia di provata efficacia.

 

Capire il paziente. Guida alla formulazione del caso LIBET: dalla teoria all'applicazione

Il libro Capire il paziente. Guida alla formulazione del caso LIBET: dalla teoria all’applicazione” illustra la procedura clinica riportata nel titolo. Nella LIBET il disturbo emotivo è concettualizzato su due assi: 1) una valutazione negativa di eventi problematici e modelli relazionali, chiamati “temi di vita”, appresi in esperienze e relazioni significative valutate come intollerabilmente dolorose e formulate in termini di credenze di sé, un concetto basato sia sui costrutti personali di Kelly che sulle credenze centrali di Beck; e (2) una gestione rigida e unidimensionale dei temi di vita ottenuta utilizzando strategie di coping evitanti, controllanti e/o impulsive chiamate “piani semi-adattivi”, privilegiati anche a costo di rinunciare in misura significativa ad aree di sviluppo personale, relazionale, emoziona- le, cognitivo e comportamentale.

Infine, c’è un terzo livello processuale che mantiene temi e piani disfunzionalmente attivi in base a quattro processi: 1) intollerabilità del tema di vita, ritenuto una rappresentazione mentale portatrice di un vissuto doloroso appunto intollerabile; 2) condizionamento del tema di vita, per cui le scelte e le deci- sioni di vita sono distorte in base all’influenza emotiva del tema; 3) necessità del piano, per cui i comportamenti protettivi di evitamento, controllo o immunizzazione sono ritenuti appunti necessari; 4) incontrollabilità del piano, per cui l’esecuzione dei com- portamenti protettivi è ritenuta non gestibile volontariamente e quindi incontrollabile.

L’idea centrale della LIBET è quella riformulare le variabili CBT in termini processuali e creare una indicazione di trattamento che invece di essere puramente razionalistica e quindi portare a un unico tipo di intervento, il questioning della CBT con eventualmente annesso una ancillare esposizione comportamentale, delinei una proposta di trattamento personalizzata sul paziente che tuttavia non sia eclettica ma integrata sulla base di indicatori di trattamento che appartengano all’ambito CBT in senso lato, contenendo in sé sia variabili di tipo cognitivo standard come alcuni piani semi adattivi (ad esempio, il piano prudenziale di evitamento) che alcuni processi (come ad esempio il condizionamento del tema di vita per cui le credenze negative su di sé mi possono sembrare logicamente vere), che variabili di tipo evolutivo e costruttivista (come il tema di vita o la sua intollerabilità) che infine variabili processuali (come la necessità o l’incontrollabilità del piano).

Il potere della terapia psicologica

“Il potere della terapia psicologica“Il potere della terapia psicologica - Copertina, di Richard Layard e David M. Clark, traduzione di Thrive: The Power of Psychological Therapy, è il primo libro pubblicato nella colonna Psicoterapia efficace.

Si tratta di un lavoro che descrive l’applicazione nel sistema di assistenza sanitaria pubblica britannica di servizi di psicoterapia per ansia e depressione, il cosiddetto programma IAPT (Adult Improving Access to Psychological Therapies programme). La maggior parte di chi soffre di problemi emotivi e psicologici non viene curata, oppure riceve cure insufficienti. Nel libro un economista e uno psicologo uniscono le forze per descrivere come le moderne terapie psicologiche, oltre ad essere altamente efficaci, sono economicamente convenienti per la società.

Gli autori sono Richard Layard, specializzato in economia del lavoro, membro della House of Lords, è professore emerito presso la London School of Economics e David M. Clark, psicologo e docente di Psicologia sperimentale presso l’Università di Oxford dove dirige il Centre for Anxiety Disorders and Trauma.

Il metodo socratico in psicoterapia

“Il metodo socratico in psicoterapia”Il metodo socratico in psicoterapia - Copertina è la seconda opera pubblicata nella collana Terapia efficace. Il testo espone il metodo del principale intervento in uso nella psicoterapia cognitivo comportamentale, che a sua volta è la terapia di più solida efficacia empirica. Malgrado la sua impostazione tecnica, il libro è anche ricco di intuizioni cliniche. Il metodo socratico è esposto non solo nei suoi aspetti procedurali e pratici, ma anche aderendo al suo spirito in termini più esistenziali e filosofici, valorizzando la flessibilità e la creatività che sono alla base di sedute di psicoterapia efficaci, quando guidate dal metodo socratico come approccio innovativo all’esplorazione di sé.

L’autore è James Overholser, professore di psicologia presso la Case Western Reserve University, di Cleveland, Ohio. Il suo approccio al trattamento si basa principalmente su strategie cognitivo-comportamentali con un’attenzione particolare al metodo socratico.

La terapia dialettico comportamentale

Terapia dialettico comportamentale - CopertinaIl terzo libro pubblicato è un manuale di psicoterapia, ma sufficientemente comprensibile da poter essere usato anche dai pazienti come testo di auto-aiuto. La soluzione migliore è che il paziente lo usi sotto la guida del terapeuta, discutendolo in seduta. Il volume è intitolato “La terapia dialettico comportamentale”. Questa terapia (in inglese Dialectical Behavior Therapy, da questo momento DBT) è estremamente efficace a sviluppare le abilità necessarie per raggiungere un equilibrio emotivo duraturo. Il libro illustra gli esercizi per acquisire le abilità DBT fondamentali: la tolleranza del disagio, la consapevolezza (mindfulness), la regolazione delle emozioni e l’efficacia interpersonale.

Gli autori sono Matthew McKay, professore al Wright Institute di Berkeley, Jeffrey C. Wood, specialista in trattamenti di terapia breve per la depressione, l’ansia e i traumi e Jeffrey Brantley consulente associato presso il Dipartimento di Psichiatria della Duke University.

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