Che cosa sono le allucinazioni
L’allucinazione fu definita da Jean-Etien Esquirol nell’800 come una “percezione senza oggetto”. Di fatto ancora ai giorni nostri l’allucinazione è considerata una percezione che avviene in assenza di un elemento sensoriale esterno e reale (Pettorossi, 2008); altri descrivono l’allucinazione come “un’esperienza simil-percettiva che si manifesta in assenza di uno stimolo esterno” (Slade, Bentall, 1988).
Si verificano quindi delle percezioni falsate, in cui non vi è nessuno stimolo reale che vada a stimolare gli organi di senso: il cervello crea dunque una sorta di percezione ingannevole (stimolando i sensi in assenza di un reale stimolo) in particolari stati di alterazione.
Per il soggetto che la vive, l’allucinazione ha il medesimo impatto e veridicità di una percezione reale, è involontaria, spontanea e poco controllabile. La persona con allucinazioni, di fatto, le considera vere, cioè ne ha certezza soggettiva e vi è un’elevata incorreggibilità della falsità di tali alterazioni percettive. Dal momento in cui la persona non si pone il problema della veridicità delle allucinazioni, considerandole vere al pari delle percezioni sostenute da uno stimolo reale, è portata a comportarsi e a reagire all’allucinazione come se fosse una reale percezione.
Generalmente, le allucinazioni, come i deliri, sono fenomeni spesso caratterizzati dall’autoriferimento: si tratta di una forma di auto-centrismo in cui il paziente è al centro delle sue allucinazioni e dei suoi deliri. Le voci che sente o le persone che vede si rivolgono a lui, e lui stesso è al centro della trama dei suoi deliri.
Tipi di allucinazioni
Le allucinazioni possono interessare tutti gli organi di senso e le percezioni ad essi associate. Nella clinica, quindi, sono osservabili diversi fenomeni di tali alterazioni percettive, e nello specifico si possono osservare:
Continua la lettura dell’articolo >> CLICCA QUI