Un passo in più per il rispetto dei diritti delle persone Trans: in data 20/07/2015 è stata deposta la Sentenza della Cassazione n° 15138/15 che consente il cambio di sesso all’anagrafe, anche senza intervento chirurgico.
Perché Fernanda è come una figlia e come una figlia vuol far l’amore, ma Fernandino resiste e vomita e si contorce dal dolore
F. De André
Non basta svegliarsi ogni mattina in un corpo che senti non ti appartenga; non basta lottare contro chi, per diversi motivi, si ferma alla superficie delle cose e se anche riesce a percepire un minimo di ciò che hai dentro, lo sfrutta non per vedere oltre, dentro di te, ma per etichettarti e intrappolarti in quella superficie di cui, forse, egli stesso è schiavo. Non basta camminare per la strada e, oltre a palazzi e alberi, avere la compagnia di sguardi indiscreti e battutine ormai sentite tante altre volte.
Questo non basta a chi vive nella condizione di non sentirsi a proprio agio con la sessualità che il corpo gli impone. Spesso bisogna fare i conti con la burocrazia e con la legge, anche quando, nonostante tutte le difficoltà, si è riusciti a raggiungere finalmente, seppur nel corpo ‘estraneo’, un equilibrio psico-fisico.
Di pochi giorni fa, tuttavia, la notizia: la Corte di Cassazione si è pronunciata favorevole al cambio di sesso all’anagrafe, anche senza intervento.
Protagonista della vicenda è una persona trans di 45 anni che, più di 15 anni fa ha ottenuto l’autorizzazione all’intervento chirurgico di cambio sesso. Il protagonista vi ha però rinunciato poiché, vivendo come donna e sentendosi socialmente riconosciuta in quanto tale, ha raggiunto negli anni un equilibrio psichico e fisico. Tuttavia la legge aveva fino a questo momento respinto la richiesta di modificazione degli atti anagrafici senza previa esecuzione del trattamento chirurgico di cambio sesso.
In data 20/07/2015 è stata però deposta la Sentenza della Cassazione n° 15138/15 che, come sopra anticipato, consente il cambio sesso anagrafico senza l’ intervento chirurgico, prima invece necessario, definendo le precedenti decisioni giuridiche «restrittive dei diritti fondamentali della persona, quali l’identità personale, l’autodeterminazione, l’integrità psicofisica e il benessere psicosociale; è smentita da quanto normalmente avviene … per le persone per le quali è impossibile ricorrere all’intervento chirurgico». La Corte dunque afferma che il giudice di merito ha sbagliato nel ritenere che la mancanza del trattamento chirurgico fosse una sufficiente ragione per ritenere irreversibile il cambiamento dei dati anagrafici.
Si spera, adesso, che tale sentenza sia un primo passo per accogliere e rispettare i diritti delle persone trans, partendo dalla semplificazione burocratica, così come accade in molti altri Paesi.
E’ stata deposita ieri la sentenza n° 15138/15 della prima sezione della Corte di Cassazione in cui si accoglie il ricorso dell’associazione Rete Lenford sul caso di un uomo che voleva diventare donna e aveva richiesto, in un primo momento, l’autorizzazione al trattamento medico chirurgico per la modifica dei caratteri sessuali, allo scopo di ottenere la rettifica dei dati anagrafici. La Cassazione ha deciso che per ottenere la rettificazione degli atti anagrafici non è obbligatorio l’intervento di adeguamento degli organi riproduttivi.
Cassazione: si al cambio di sesso all’anagrafe anche senza interventoConsigliato dalla Redazione
L’interpretazione restrittiva del giudice che impone l’intervento rischia di comprimere diritti fondamentali quali lâ’autodeterminazione, l’integrità psicofisica e il benessere psicosociale. (…)