Le persone LGBT sono a maggior rischio di problemi psicologici, discriminazioni verbali, fisiche e molestie, nonché soggette ad un’ampia distinzione sociale presente in alcuni Stati sottoforma di legge che accresce il pregiudizio presente all’interno della comunità stessa. Pepping e colleghi (2018) hanno svolto una ricerca per indagare l’associazione tra minority stress, omofobia interiorizzata e soddisfazione di coppia.
Introduzione
La teoria dello stress delle minoranze o minority stress (Brooks, 1981; Meyer, 2008; Meyer, Schwartz & Frost, 2008) si riferisce alla tensione che viene vissuta dai gruppi minoritari stigmatizzati. Le persone LGBT sono a maggior rischio di problemi psicologici, discriminazioni verbali, fisiche e molestie, nonché soggette ad un’ampia distinzione sociale presente in alcuni stati sottoforma di legge che accresce il pregiudizio presente all’interno della comunità stessa (Meyer., 2003; Katz-Wise & Hyde, 2012). I ricercatori sopracitati hanno svolto delle metanalisi per osservare come vi siano delle molestie verbali segnalate tra il 55% e l’80% dei casi, mentre nel 28% dei casi vengono attuati dei veri e propri attacchi fisici. Tutto questo comporta un aumento dello stress per le persone della comunità LGBT che si riversa anche sulle loro relazioni di coppia. Sebbene infatti molte persone LGBT desiderino una relazione interpersonale stabile e molti dei predittori e dei risultati di tali coppie siano simili alle relazioni eterosessuali, tutt’oggi le persone dello stesso genere devono affrontare pregiudizi e stress aggiuntivi, tra cui omofobia interiorizzata e difficoltà nell’accettazione identitaria (Pepping et al., 2018).
Cos’è l’omofobia interiorizzata?
L’omofobia interiorizzata include tutti quegli atteggiamenti negativi sperimentati nei confronti del proprio orientamento sessuale, nonché la difficoltà a parlare delle relazioni avute con persone dello stesso sesso a causa della vergogna provata (Meyer & Dean, 1998; Newcomb & Mustanski, 2010, come citati in Pepping et al., 2018). Il proprio orientamento sessuale può essere particolarmente saliente all’interno di una relazione romantica, ed è probabile che pregiudichi la qualità della relazione stessa (Frost & Meyer, 2009). Coerentemente con tale ipotesi, esistono numerosi studi che evidenziano come l’omofobia interiorizzata sia associata ad una bassa qualità della relazione affettiva in alcune coppie omosessuali (Doyle & Molix, 2015; Frost & Meyer, 2009; Ross & Rosser, 1996). La difficoltà dell’accettazione identitaria viene contrastata dall’affermazione dell’identità LGBT, sostenitrice della percezione del proprio orientamento sessuale come un aspetto positivo e come motivo di orgoglio (Mohr & Kendra, 2011).
Uno studio su omofobia interiorizzata e soddisfazione della coppia
Un maggior senso di appartenenza e una maggiore affermazione della propria identità permettono alle persone omosessuali di avere un benessere maggiore rispetto a quelle con scarsa affermazione di identità (Pepping et al., 2018). Pepping e colleghi (2018) hanno svolto una ricerca per indagare l’associazione tra minority stress e soddisfazione di coppia. In particolare, gli autori hanno ipotizzato che gli individui con un livello di omofobia interiorizzata maggiore possono avere più difficoltà ad accettare la propria sessualità, riportando così una minore soddisfazione all’interno della relazione affettiva.
Il campione è composto da 363 partecipanti con una relazione affettiva: 320 soggetti hanno dichiarato di essere gay e lesbiche, 38 si sono dichiarati bisessuali e 5 non si sono identificati in questi orientamenti. Molti partecipanti, nello specifico 251, convivono (Pepping et al., 2018). Le scale somministrate sono la LGB Identity Scale (LGBIS; Mohr & Kendra, 2011) – misura multidimensionale utile a valutare le esperienze sessuali minoritarie attraverso cinque sottoscale che valutano i livelli di omofobia interiorizzata, la difficoltà ad accettare la propria sessualità, l’affermazione identitaria, l’accettazione delle preoccupazioni e la motivazione alla dissimulazione – e la Couple Satisfaction Index-4 (CSI-4; Funk & Rogge, 2007), utile a misurare la soddisfazione di coppia attraverso quattro domande.
La relazione tra omofobia interiorizzata e soddisfazione nella relazione
I risultati hanno suggerito come il campione analizzato era tendenzialmente soddisfatto della propria relazione: l’omofobia interiorizzata e le difficoltà di accettazione della propria identità erano associate negativamente con la soddisfazione della relazione e con una maggiore motivazione alla dissimulazione. Sembra esistere una correlazione positiva tra la qualità della relazione e il ruolo protettivo della propria affermazione identitaria. Dai dati emerge che l’affermazione identitaria diretta predice un incremento della soddisfazione della coppia ed evidenzia così il ruolo fondamentale dei fattori protettivi nelle relazioni omosessuali (Pepping et al., 2018). In sintesi, i risultati suggeriscono come sia i fattori di rischio che quelli protettivi siano associati alla soddisfazione nelle coppie omosessuali: l’omofobia interiorizzata e le difficoltà ad accettare il proprio orientamento sono quindi indirettamente associate all’insoddisfazione della relazione attraverso la motivazione alla dissimulazione.
Indagare gli aspetti relazionali può apportare dei contributi nelle terapie di coppia, in quanto valutare i fattori di stress può essere importante per fronteggiare un possibile disagio dovuto allo stigma culturale d’appartenenza (Pepping & Halford, 2014).