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Stigma

La discriminazione dovuta al pregiudizio verso la malattia mentale porta a una vita caratterizzata da esclusione, rifiuto, vergogna e solitudine.  

Aggiornato il 29 ago. 2023

Lo stigma della malattia mentale

La parola stigma, di origine greca, significa marchio, impronta, segno distintivo. È utilizzata in diversi ambiti, dalla botanica alla musica. In particolare, gli esperti di salute mentale individuano con questo termine la discriminazione basata sul pregiudizio nei confronti del malato mentale. Di conseguenza per un malato mentale subire lo stigma significa vivere ogni giorno nell’esclusione, nel rifiuto, nella vergogna e nella solitudine.

Il pregiudizio nei confronti dei malati mentali si sviluppa in contesti in cui le informazioni sono accettate in maniera apparente e superficiale, e portano, di conseguenza, all’attuarsi di pregiudizi ed emarginazione nei confronti delle persone malate. Alla base si genera una mancanza di riconoscimento della sofferenza derivante dalla malattia mentale e una attribuzione di stabile invalidità nei confronti di queste persone, che se adeguatamente considerate e curate potrebbero recuperare parte delle proprie capacità sociali e intellettive.

Lo stigma consiste in una attribuzione di pregiudizio infondato che ha come conseguenza l’isolamento del malato e l’incurabilità. Se si considerasse il malato mentale come un comune malato colpito da una particolare sintomatologia allora si accetterebbe il concetto di cura e di soccorso. Solo se si intervenisse in questo modo sarebbe possibile aiutare il malato mentale ad affrontare adeguatamente la propria sofferenza, consentendogli di andare oltre la solitudine perché possibile trovare aiuto nella cura.

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