I primi suoni sentiti da ognuno di noi sono senza dubbio il battito cardiaco e la voce di nostra madre. In passato è stato notato come il feto abbia notevoli vantaggi dall’esposizione a questi due suoni. Tali effetti positivi si hanno soprattutto nelle regioni cerebrali associate all’ascolto e al linguaggio.
I bambini nati prematuri, invece, non avendo modo di passare nel grembo materno le ultime settimane di vita intrauterina, importanti per un completo sviluppo, spesso presentano problemi proprio nelle aree cerebrali coinvolte nell’ascolto e nel linguaggio.
E’ per questo motivo che in un recente studio, i ricercatori hanno esposto dei bambini nati prematuri al suono del battito cardiaco e della voce della loro mamma, ricreando per loro un ambiente simile a quello uterino… i risultati sono sorprendenti.
To test whether the sounds a fetus would hear in utero can have a positive effect on preemies, [the researchers] asked the parents of 40 such babies at Brigham and Women’s Hospital in Boston for their participation in a monthlong experiment. The researchers asked mothers of half the infants to sing and read “Twinkle, Twinkle, Little Star” and Goodnight Moon in a recording studio and record their heartbeats through a stethoscope connected to a microphone.
The scientist … piped [the sound] for 45-minute sessions totaling 3 hours per day into 21 infants’ incubators, while the other infants received standard care. After 30 days, they compared ultrasound images of the brains of both groups.
L’ascolto della voce materna aiuta lo sviluppo cerebrale nei bambini nati prematuriConsigliato dalla Redazione
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