Stress, ansia e depressione in gravidanza
Secondo una ricerca pubblicata recentemente su Psychological Bulletin i figli di madri che durante la gravidanza hanno vissuto stress elevato, ansia e depressione sarebbero esposti a maggior rischio di difficoltà psicopatologiche e problemi comportamentali durante l’infanzia e l’adolescenza (Tung et al., 2024).
L’esposizione precoce allo stress e alle avversità è riconosciuta in letteratura come un predittore di un rischio aumentato per i bambini di sviluppare comportamenti problematici, tra cui ad esempio comportamenti aggressivi, impulsivi e disinibiti (Busso et al., 2017; Snyder et al., 2019). L’espressione di questi comportamenti esternalizzanti spesso si manifesta durante la prima infanzia e rappresenta una delle ragioni più diffuse alla base dell’accesso ai servizi di salute mentale per l’infanzia (Pikard et al., 2018).
Questa correlazione tra esposizione allo stress e maggior rischio di comportamenti esternalizzanti nei bambini parrebbe già in essere durante la gravidanza considerando l’esposizione in utero del feto al distress materno. Secondo i risultati della meta-analisi (Tung et al., 2024), elevati livelli di stress psicologico durante la gravidanza avrebbero un effetto persistente a lungo termine sul rischio di problemi comportamentali e impulsivi in età successive. I dati di ricerca sono in linea con altre evidenze presenti in letteratura che mettono in luce come il distress psicologico durante la gravidanza sia correlato a un maggior rischio di problemi esternalizzanti nella prole (es. comportamenti aggressivi, impulsività, ADHD) (Rudd et al., 2022).
La ricerca di Tung e colleghi sullo stress psicologico prenatale
Tung e colleghi (Tung et al., 2024) hanno messo a punto una meta-analisi che ha considerato i dati raccolti da 55 studi longitudinali per un totale di più di 45.000 soggetti. L’obiettivo degli studi era analizzare la correlazione tra lo stress psicologico prenatale (in particolare, inteso come i livelli di ansia, depressione, e stress percepito) con la presenza di comportamenti esternalizzanti nella prole negli anni successivi. In tutte le ricerche analizzate sono stati misurati i livelli di stress psicologico, ansia e depressione nelle madri durante la gravidanza e dopo il parto; allo stesso tempo, i ricercatori hanno rilevato in fasi successive la presenza di comportamenti esternalizzanti nei bambini.
Dai risultati è emerso che le madri che riferivano maggiori livelli di ansia, depressione e stress percepito mentre erano incinte, mostravano probabilità più elevate di avere bambini che in anni successivi presentavano difficoltà in termini di iperattività, impulsività e comportamenti aggressivi (per quanto riportato da insegnanti e genitori). Tale risultato permane anche se viene controllato il livello di distress psicologico nelle madri in fase post-natale e non evidenzia differenze per maschi e femmine.
I limiti della meta-analisi di Tung e colleghi sullo stress in gravidanza
Uno dei limiti della meta-analisi è legato alla scarsa rappresentatività dei campioni considerati dagli studi, ove prevale la partecipazione di soggetti di etnia caucasica, principalmente provenienti da paesi industrializzati europei e dell’America settentrionale, con elevati livelli di istruzione e reddito. Ulteriori studi longitudinali dovrebbero includere maggiormente partecipanti con diversi background etnico-culturali e condizioni socio-economiche, considerando dunque ulteriori variabili che potrebbero influenzare la correlazione tra lo stress materno prenatale e future difficoltà psicologiche dei figli durante l’infanzia e l’adolescenza.
Questi dati di ricerca pongono ulteriore enfasi sull’importanza di prevenire, riconoscere e agire tempestivamente sui segnali di stress, ansia e sofferenza psicologica nella fase di gravidanza a supporto del benessere psichico e della resilienza nella donna e nella diade madre-bambino nel periodo perinatale.