Un Articolo del Prof. Paolo Moderato pubblicato su Huffington Post il giorno 9 Marzo 2015
La signora P.B. ha scritto a Sky Italia una lettera molto precisa in cui – oltre a complimentarsi per la qualità delle trasmissioni di fiction (e lamentarsi per la non altrettanto eccelsa programmazione cinematografica) – pone una questione molto importanze di traduzione. Come tutti sanno, noi italiani, insieme a francesi e spagnoli, siamo gli unici paesi europei dove film, telefilm e cartoni animati sono doppiati integralmente (e aggiungiamo in modo perfetto), anziché sottotitolati lasciando i dialoghi originali.
Questa è anche una delle ragioni per cui siamo tra i peggiori conoscitori/parlatori di lingue straniere, inglese in particolare, e contemporaneamente tra i maggiori inquinatori della nostra lingua con termini inglesi inutili (oltretutto pronunciati in modo volgarmente improprio e ridicolo). Atteggiamento molto provinciale, se paragonato alla difesa dell’integrità linguistica che avviene in altri paesi, tra cui anche quelli appena citati. Annamaria Testa, su questi stessi temi, ha appena lanciato una meritoria campagna e approfitto per sostenerla da queste pagine.
Ma torniamo alle puntualizzazioni della nostra signora P.B., che scrive: “nella fiction NCIS stagione 11 ep.13, il medico Mallard dice ‘si è curato da solo invece di rivolgersi ad uno psicanalista’ traducendo l’espressione inglese “professional help”. Lo stesso errore ricorre nella serie NCIS Los Angeles, stagione 5 episodio 12, dove “terapy session” viene tradotta con “psicanalisi”. È un errore di traduzione fuorviante e pericoloso e lo dico con cognizione di causa: questi errori sono causati dall’ignoranza diffusa e dallo stigma per cui invece di dire “psichiatra” diciamo “psicanalista” (neanche psicologo!), pertanto è un doppio errore. La parola “psicoanalista” è vecchia, usata solo in Italia in questo suo significato erroneamente onnicomprensivo.
I tipi di terapie possibili sono tante: potrei fare un elenco di molte voci tra le quali una è la psicanalisi, quindi l’uso che ne state facendo è sbagliato!
Il tema della confusione semantica delle professioni psico è un tema caldo. Quindi, mentre ringrazio la signora P.B. per avermi concesso di pubblicare stralci della sua lettera, mi complimento con la sua sensibilità culturale (è una professionista, ma non in questo campo). Il tema, infatti, è stato messo sul tappeto proprio recentemente da due colleghi Ruggero, e Dimaggio e ripreso sulla stampa nazionale.
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