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Erik H. Erikson e la teoria dello sviluppo psicosociale

Erikson si concentra sulla comprensione delle fasi di sviluppo umano delineando 8 fasi, ognuna caratterizzata da crisi e sfide psicologiche

Di Gloria Angelini

Pubblicato il 03 Gen. 2024

Chi è Erik Erikson?

Chi sono? Cosa sono alla fine? Cosa farò della mia vita? Queste le domande che almeno una volta nella vita ci siamo posti. Quasi certamente durante l’adolescenza, mentre tentavamo di definire noi stessi e costruire la nostra identità. Per dirimere questa tela di domande ci viene in aiuto Erik Erikson e la sua teoria psicosociale.

Le teorie di Erik Erikson hanno fornito una visione unica sulla formazione dell’identità individuale. In un panorama psicologico dominato da grandi pensatori, Erikson spicca per la sua concezione delle otto fasi dello sviluppo psicosociale, che rivelano la complessità del percorso di crescita dell’essere umano. 

In questo articolo, esploreremo la figura di Erik Erikson, le sue teorie e il suo contributo alla psicologia moderna, sottolineando l’importanza del suo lavoro nella comprensione dello sviluppo dell’essere umano nel corso della vita.

Breve biografia di Erik Erikson

Erik Erikson è un noto psicoanalista svizzero-tedesco, nasce nel 1902 in Germania. La sua formazione e carriera sono intrinsecamente legate alle influenze della psicoanalisi e del periodo storico in cui ha vissuto. Da giovane Erikson frequenta una scuola d’arte e viaggia ampiamente per l’Europa, un’esperienza che avrebbe influenzato il suo pensiero. Nel 1927, riceve un invito dalla famosa psicoanalista Anna Freud per insegnare arte, storia e geografia in una piccola scuola privata a Vienna, segnando l’inizio del suo coinvolgimento nella psicoanalisi. Erikson, infatti, intraprende un percorso di formazione per diventare psicoanalista, lavorando con la stessa Anna Freud. 

Questo periodo storico, segnato dalle profonde trasformazioni sociopolitiche e culturali dell’Europa tra le due guerre mondiali, influenza notevolmente lo sviluppo del pensiero di Erikson.

Nel 1933, proprio nell’anno in cui viene eletto all’Istituto Psicoanalitico di Vienna, emigra negli Stati Uniti, in fuga dalle crescenti tensioni politiche in Europa. Qui, si dedica alla pratica della psicoanalisi infantile a Boston e si unisce al corpo docente della Harvard Medical School. 

La sua formazione artistica e la sua esperienza europea gli permisero di sviluppare un approccio unico alla psicologia, in cui l’arte, la storia e la cultura si intrecciano con la comprensione del comportamento umano. Questo sfondo eclettico si riflette nella sua teoria psicosociale, che integra aspetti sociali, culturali e storici nel quadro dello sviluppo individuale. 

Erikson si concentra sulla comprensione delle fasi di sviluppo umano attraverso una lente psicosociale, delineando otto fasi distinte, ognuna caratterizzata da crisi e sfide psicologiche. Il suo lavoro si sviluppa ulteriormente negli Stati Uniti, dove conduce studi interculturali con popolazioni indigene, arricchendo la sua teoria e dimostrando come le influenze culturali siano fondamentali nel modellare il percorso di sviluppo individuale. 

L’opera di Erikson è quindi un prodotto sia della sua formazione psicoanalitica che delle sfide storiche e culturali che ha vissuto e sottolinea l’importanza di considerare il contesto storico nella comprensione della psicologia umana.

Contributo di Erikson alla psicologia dello sviluppo

Se oggi diamo per assodato che l’aspetto chiave dell’adolescenza è la definizione dell’identità, è merito di Erik Erikson, che per primo ha posto il focus sulle preoccupazioni sull’identità che affiorano negli adolescenti di tutto il mondo. È grazie alla sua profonda analisi e riflessione che oggi tali preoccupazioni sono considerate alla base della comprensione dello sviluppo dell’adolescente. Erikson spiega come l’identità si forma attraverso il processo di esplorazione e integrazione delle esperienze di vita.

Per sapere di più sulla teoria dello sviluppo psicosociale di Erikson
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Gloria Angelini
Gloria Angelini

Redattrice di State of Mind

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Mooney, C. G. (2013). Theories of Childhood: An Introduction to Dewey, Montessori, Erikson, Piaget & Vygotskij. Redleaf Press.
  • Santrock, J. W., Deater-Deckard, K. e Lansford, J. E. (2023). Child Development. McGraw-Hill.
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