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Il sogno in Binswanger: la concezione analitico esistenziale e il confronto con Freud

Scopriamo la teoria del sogno nel modello di psicoterapia umanistico-esistenziale daseinsanalitica di Ludwig Binswanger

Di Rossano Gilioli

Pubblicato il 06 Mar. 2024

Il sogno in quanto forma di esistenza secondo Binswanger

In questo file scaricabile presentiamo la teoria del sogno nel modello di psicoterapia umanistico-esistenziale daseinsanalitica di Ludwig Binswanger. Lo presentiamo in parallelo e, soprattutto, in contrasto col modello di Freud. Vedremo, infatti, come in Binswanger il fenomeno onirico sia inteso in senso esistenzialistico e la sua struttura esplicata attraverso gli strumenti teoretici elaborati da Heidegger, a partire dal suo primo periodo marburghese. L’esistenziale di riferimento è la spazialità e il problema sollevato rispetto a essa è quello della sua oggettualizzazione (Verdinglichung). Binswanger, infatti, rigetta implicitamente sia la concezione cartesiana di spazio in quanto estensione sia, più approfonditamente, quella kantiana di spazio come forma a priori dell’intuizione pura. Per Binswanger, la filosofia trascendentale kantiana – nonostante lo stretto legame del soggetto col mondo e i suoi oggetti – accusa ancora un’evidente soggettivazione dello spazio (e del tempo), che dunque inibisce una comprensione autentica del mondo e del suo rapporto con il Dasein (esserci). Infatti, come avremo modo di vedere, è proprio attraverso il legame fondamentale con la spazialità che il sogno si pone come una modalità di essere-nel-mondo. Inoltre – e qui ritroveremo l’aspetto maggiormente anti-freudiano –, osserveremo in quali termini il fenomeno onirico non debba essere inteso come un “prodotto”: né sotto il profilo somatico né sotto il profilo psichico. 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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