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I sogni nella prospettiva freudiana

I sogni sono espressione del materiale inconscio rimosso e per questo per Freud rappresentano la via regia per la conoscenza dell'inconscio

Di Manuel Trasatti

Pubblicato il 28 Feb. 2023

Aggiornato il 03 Mar. 2023 13:10

Il sogno è un compromesso tra un desiderio istintuale che preme e spinge per arrivare alla coscienza e la forza di censura/rimozione che cerca di respingere questo desiderio nell’inconscio. 

I sogni nella prospettiva freudiana

 Durante le loro associazioni libere, spesso i pazienti di Freud riportavano anche i loro sogni.

Come qualsiasi altro ricordo, pensiero o atto, anche i sogni sono dotati di significato: una delle concezioni fondamentali del funzionamento della mente e della teoria psicoanalitica classica è il determinismo psichico, secondo cui ogni azione mentale (anche quelle inconsce) ha una causa (motivazione) o più cause (determinazione multipla) e un obiettivo o più obiettivi (funzione multipla), quindi niente accade per caso.

Nel sonno, le nostre difese sono indebolite, come in uno stato di trance ipnotico, per questo è più facile che le forze istintuali presenti nell’inconscio cerchino di arrivare alla coscienza. I sogni sono dunque espressione del materiale Inconscio rimosso e per questo per Freud rappresentano la via regia per la conoscenza dell’inconscio, lo strumento privilegiato tramite cui è possibile conoscere l’inconscio dei pazienti (per Melanie Klein, invece, il gioco è l’equivalente del sogno, nella pratica clinica proposta da Sigmund Freud, come via d’accesso al materiale inconscio del paziente).

Il materiale Inconscio tuttavia non appare alla coscienza così com’è: il sonno sarebbe disturbato se i pensieri derivati dagli istinti fossero rappresentati nel sogno senza censura. Il sogno per Freud è guardiano del sonno: consente al materiale inconscio di sfogarsi, di riapparire alla coscienza, ma in maniera camuffata, in modo che il lavoro del sogno non debba allarmare l’individuo svegliandolo, e al contempo permette all’individuo di poter continuare a dormire.

Quindi, per Freud il contenuto originale del sogno è latente (il contenuto latente del sogno rappresenta sempre un desiderio sessuale infantile rimosso) il che vuol dire che il contenuto originale (contenuto latente) del materiale inconscio viene camuffato da un lavoro onirico in contenuti accettabili (contenuto manifesto, quel che ricordiamo del sogno).

L’interpretazione dei sogni

Secondo la teoria freudiana il significato del sogno va interpretato: esso nasconde pensieri nascosti e collegamenti con esperienze precedenti. Difatti, spesso quanto riportato dai pazienti ha bisogno di interpretazione, perché:

  • l’inconscio cerca di arrivare alla coscienza ma in forma camuffata affinché sia accettabile
  • quel che emerge alla coscienza sono i derivati mascherati di desideri e fantasie rimosse

L’interpretazione dell’analista è il veicolo primario dell’azione terapeutica in quanto porta alla presa di coscienza.

Secondo Freud, dal momento che i sogni avvengono sempre in uno stato di coscienza allentato, rappresentano la manifestazione di desideri sessuali infantili conflittuali rimossi. Il sogno è soddisfacimento allucinatorio e camuffato di desideri conflittuali. I desideri rimossi sono i desideri sessuali infantili.

Sogni, lapsus, atti mancati e sbadataggini sono tipiche formazioni di compromesso del funzionamento psichico: la formazione di compromesso è un meccanismo di difesa in cui il contenuto psichico rimosso riesce ad arrivare alla coscienza ma in maniera camuffata, irriconoscibile, ad esempio attraverso i sogni.

Il sogno, in particolar modo, è un compromesso tra un desiderio istintuale che preme e spinge per arrivare alla coscienza e la forza di censura/rimozione che cerca di respingere questo desiderio nell’inconscio.

Questo compromesso avviene attraverso il lavoro onirico.

 Difatti, il sogno ha un contenuto latente, che rappresenta sempre un desiderio sessuale infantile rimosso. Per poter essere sfogato durante il sonno si trasforma in sogno dal contenuto manifesto, perché tutte le volte che i contenuti latenti del sogno sono troppo espliciti, cioè troppo simili al contenuto originale latente del desiderio rimosso, attraverso un sensore l’individuo si sveglia.

Il sogno come compromesso

Affinché l’individuo possa continuare a dormire è necessario che il lavoro onirico funzioni in maniera adeguata: deve trasformare il contenuto latente del sogno in contenuto manifesto e questo avviene attraverso quattro azioni fondamentali:

  • condensazione: una serie di pensieri viene riassunta in un’unica immagine (determinismo multiplo)
  • spostamento: i contenuti più importanti del contenuto latente si trasformano in dettagli minimi nel contenuto manifesto
  • trasformazione del pensiero in immagini: il sogno utilizza immagini e simboli
  • elaborazione secondaria, che rappresenta il tentativo di dare coerenza al sogno al risveglio. Essa aiuta a nascondere il contenuto latente, perché per raccontare un sogno cerchiamo di dare coerenza al sogno stesso, di costruire una storia coerente e coesa, e in questo modo distorciamo le informazioni connesse al contenuto latente del sogno, al desiderio rimosso

Il successo della Psicoanalisi si basa sull’abilità della cura di far riemergere i ricordi legati ai desideri sessuali infantili.

Il sogno è fondamentale nella Psicoanalisi perché nel sogno la memoria funziona in maniera diversa rispetto alla veglia: durante il sogno, per quanto in forma camuffata, i ricordi legati alla prima infanzia diventano accessibili. Niente di tutto ciò di cui facciamo esperienza viene perduto secondo Freud, solo che viene immagazzinato in strutture diverse, o nell’inconscio descrittivo (esistenza di processi psichici inconsci) o nell’inconscio dinamico (un inconscio formato da desideri e pulsioni che premono per la scarica e l’accesso alla rappresentazione cosciente e vengono bloccati da forze contrarie). I contenuti dell’inconscio dinamico sono integralmente formati e una volta portati alla coscienza risultano immutati rispetto alla loro forma originaria.

Il sogno per Freud è talmente importante che nel 1900 pubblicò “L’interpretazione dei sogni” e per tutta la vita ha sostenuto che questa è stata la sua scoperta più importante. Con Freud, dunque, il sonno non è più inteso come lo era all’inizio del diciannovesimo secolo come un processo passivo, uno stato passivo di assoluto riposo del cervello, uno stato fisiologico periodicamente necessario, con una ciclicità relativamente indipendente dalle condizioni esterne, caratterizzato da un’interruzione dei complessi rapporti sensoriali e motori che collegano il soggetto col suo ambiente, bensì un processo attivo.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • FREUD, S. (1899b), L’interpretazione dei sogni. In Opere, vol. 2; Bollati Boringhieri, Torino (1967).
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