In Psicologia si definisce procrastinazione quel comportamento che spinge a ritardare volontariamente un’azione nonostante prevedibili conseguenze future negative: si opta per il piacere di breve durata a costo dei benefici a lungo termine.
A chi di voi non è mai capitato di rimandare qualcosa con la classica frase Lo faccio domani e, ovviamente, quel domani non è più arrivato, a meno che non si siano subìti gli effetti negativi di tale rimandare? Oppure, nota dolente per molti, quante volte il famoso Lunedì dieta ha visto il susseguirsi di settimane e poi di mesi e ancora di stagioni?
Può capitare quasi a tutti, dunque, di rimandare alcuni compiti, perdendo di vista gli annessi obiettivi futuri, e diventare dei procrastinatori.
In Psicologia si definisce Procrastinazione quel comportamento che spinge a ritardare volontariamente un’azione nonostante prevedibili conseguenze future negative: si opta per il piacere di breve durata a costo dei benefici a lungo termine.Vi sono individui che tendono solo raramente a rimandare i propri impegni, mentre vi sono persone che danno priorità al piacere momentaneo, sacrificando così il proprio futuro, costantemente e in quasi tutti gli ambiti della loro vita (o per lo meno quelli più importanti): in questo caso si parla di procrastinatori cronici.
La procrastinazione tocca diverse sfere di vita, da quella lavorativa a quella relazionale, e può dunque spesso portare chi procrastina a spiacevoli conseguenze, sia sul piano fisico che psicologico. Cosa succede però, a livello emotivo, che porta una persona a rimandare continuamente un’azione?
Spesso alcuni interventi terapeutici tendono a dare maggiore priorità a una migliore gestione temporale: dividere dunque il progetto in piccoli passi e condurre il paziente a iniziare pian piano da questi. Gran parte del lavoro andrebbe anche indirizzato sulla sfera emotiva del paziente, sull’ansia e sulla ‘miopia temporale’ (l’incapacità di pensarsi adeguatamente nel futuro) tipiche di chi procrastina assiduamente.
Fortunatamente la letteratura a riguardo è ampia e la ricerca in continua evoluzione. Nell’articolo consigliato vengono riportati i più recenti passi in avanti in tema di procrastinazione: ricercatori dell’Università di Stoccolma, hanno per esempio studiato gli effetti di una terapia online e di una terapia di auto aiuto sui procrastinatori cronici. Altri esperti, studiando le distorsioni cognitive più diffuse tra i procrastinatori, hanno offerto riflessioni interessanti per gli interventi terapeutici da effettuare in questi casi, concentrando la loro attenzione sulle emozioni dei pazienti. Viene inoltre riportata una piccola To do list per procrastinare sempre meno.
L’articolo è ricco di spunti interessanti per terapeuti, psicologi e per gli stessi procrastinatori…a meno che, questi ultimi, non rimandino anche tale lettura a domani!
The essence of procrastination is ‘we’re giving in to feel good’ (…) Procrastination is ‘I know I should be doing it, I want to, it gets under my skin -when I don’t-.’ (…) ‘If you’re an occasional procrastinator, quit thinking about your feelings and get to the next task. But if you’re a chronic procrastinator, you might need therapy to better understand your emotions and how you’re coping with them through avoidance’.
To Stop Procrastinating, Start by Understanding the Emotions InvolvedConsigliato dalla Redazione
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