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La procrastinazione – Definizione di Psicopedia

Una persona che procrastina mette in atto una forma di evitamento che gli permette di non entrare in contatto con le proprie insicurezze, paure e limiti

Di Francesca Fiore

Pubblicato il 24 Set. 2015

LE DEFINIZIONI DI PSICOPEDIA RUBRICA DI DIVULGAZIONE SCIENTIFICA

 IN COLLABORAZIONE CON:

Sigmund Freud University - Milano - LOGO

 

 

Una persona che procrastina mette in atto una forma di evitamento che gli permette di non entrare in contatto con le proprie insicurezze, paure e limiti. Così facendo non affronta una serie di preoccupazioni e non è costretto ad avere a che fare con le emozioni che ne derivano.

Ti è mai capitato di rimandare o di non riuscire a portare a termine delle attività? Indubbiamente è qualcosa che capita a tutti, ma con quale frequenza?
Sicuramente, c’è chi ritarda saltuariamente di fare qualcosa e chi invece costantemente rimanda qualsiasi impegno o scadenza. Chiaramente nel primo casa si tratta solo di un po’ di pigrizia, nel secondo, al contrario, abbiamo a che fare con la procrastinazione.

Una persona che procrastina mette in atto una forma di evitamento che gli permette di non entrare in contatto con le proprie insicurezze, paure e limiti. Così facendo non affronta una serie di preoccupazioni e non è costretto ad avere a che fare con le emozioni che ne derivano.

 

Procrastinazione: stile rilassato e stile preoccupato

Esistono almeno due stili differenti di procrastinazione, uno definito Rilassato e l’altro Preoccupato. Il procrastinatore rilassato è colui che evita le attività o incombenze ritenute noiose, routinarie. Intraprende molte attività con entusiasmo, ma venuto meno il fascino della novità tende a stancarsi e a mollare. ll procrastinatore preoccupato è invece colui che tende ad avere scarsa fiducia nelle proprie capacità, ha difficoltà a gestire lo stress ed è spesso tormentato da una serie di paure e idee irrazionali che non gli consentono di agire.

 

Le caratteristiche cognitive della procrastinazione

La procrastinazione, dunque, ha alla base alcune caratteristiche cognitive:

1. Il Perfezionismo: la persona non si sente in grado di affrontare un compito o un problema se non riesce a farlo in maniera perfetta. Non si sente mai abbastanza pronta o sufficientemente sicura delle proprie capacità, conoscenze o competenze.

2. Paura dell’insuccesso: molti rimandano all’infinito le cose che vorrebbero fare per paura di fallire. Questa paura può a volte essere talmente forte da bloccare qualsiasi tipo di iniziativa basando tale comportamento sulla convinzione che si otterrà sicuramente un fallimento e per questo non tenta neanche.

3. Paura del successo: chi ha paura del successo può essere una persona che sente di non meritarselo e quindi vive una sorta di senso di colpa oppure può avere il timore che gli altri poi si aspettino sempre delle prestazioni di successo da lei e quindi vive queste aspettative con forte ansia e stress.

4. Rabbia: spesso si tratta di una risposta  alle pressioni e aspettative altrui vissute come intollerabili. Se non riconosciuta può diventare un problema serio, che potrebbe invadere diversi ambiti della vita.

Insomma, la procrastinazione può portare a conseguenze disparate fino a, in casi estremi, compromettere il funzionamento globale di chi la mette in pratica costantemente.

 

ARTICOLO CONSIGLIATO:

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BIBLIOGRAFIA:

  • Dryden W. (2001). Rimandare, rinviare, procrastinare: sempre lo stesso vizio, Editori Riuniti.

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