Un nuovo studio pubblicato su Journal of Experimental Psychology si è posto l’obiettivo di comprendere perché alcuni di noi cedono più facilmente alla procrastinazione rispetto ad altri: vi è una componente genetica?
La procrastinazione è un curioso e frequente fenomeno psicologico che chiama in gioco un complesso di specifiche emozioni -ad esempio l’ansia – e credenze legate alla bassa tolleranza della frustrazione, alle proprie capacità e al valore personale. La procrastinazione puo’ essere sintenticamente definita come l’irrazionale posticipazione di una specifica azione intenzionale.
Un nuovo studio pubblicato su Journal of Experimental Psychology si è posto l’obiettivo di comprendere perché alcuni di noi cedono più facilmente alla procrastinazione rispetto ad altri: vi è una componente genetica? In che modo la procrastinazione è correlata ad altre funzioni mentali? Lo studio ha coinvoilto circa di 380 coppie di gemelli, metà dei quali erano omozigoti (che hanno esattamente gli stessi geni) e l’altra metà eterozigoti (che in media presentano geni uguali per il 50%).
I soggetti hanno compilato alcuni questionari per l’assessment della tendenza a procrastinare. Inoltre hanno completato una serie di misure della funzione esecutiva.
I ricercatori dunque avendo a disposizione due subcampioni di gemelli hanno analizzato le correlazioni tra le misure rilevate nei due gruppi : una maggiore correlazione di una misurazione nel subcampione dei gemelli omozigoti rispetto a quello degli eterozigoti indicherebbe un maggior ruolo della componente genetica nella spiegazione della tendenza a procrastinare.
I ricercatori sulla base dei dati hanno concluso che la tendenza a procrastinare sarebbe parzialmente ereditaria – il 28% della variabilità in questo tratto sarebbe infatti spiegata dall’influenza genetica.
Altro risultato interessante è che la tendenza a procrastinare correla con le misurazioni dell’abilità della funzione esecutiva: i procrastinatori hanno prestazioni inferiori nei test di funzione esecutiva, un’abilità cognitiva fondamentale per la gestione efficace delle distrazioni e delle risposte inibitorie, anche per il raggiungimento di obiettivi a breve-medio termine.