Che cos’è la gelosia?
Da sempre la gelosia ha rivestito un ruolo importante nella vita degli esseri umani. Essa è un’emozione complessa e frequente che può comparire in diverse fasi di vita, dalla prima infanzia, durante la crescita e all’età adulta in determinati contesti sociali fino ad arrivare alla gelosia nella vita di coppia.
La gelosia è un’emozione complessa, una reazione alla percezione che un’importante relazione interpersonale oppure un oggetto sia minacciata/o da altri. Infatti, oltre alla gelosia relativa alle relazioni, vi è anche una gelosia nei confronti di beni, oggetti o posizioni in cui è centrale la paura che il loro possesso o esclusività vengano messe a repentaglio dall’altro (D’Urso, 2013). Quando si prova gelosia si prova uno spiacevole stato di allerta e di minaccia di perdita di qualcuno o di qualcosa.
È soprattutto nella vita di coppia che il termine gelosia viene utilizzato, per indicare il timore che l’oggetto amato sparisca per mano di un rivale. La gelosia per una persona che si ama e che si teme di perdere è chiamata in letteratura gelosia romantica. La dinamica della gelosia romantica è attivata da tre ruoli fondamentali: il sé (la persona gelosa), la persona amata e il rivale. Nella gelosia è presente il timore di perdere la persona amata per causa del rivale, timore tuttavia presente anche se spesso la reale minaccia di un terzo incomodo nella relazione di coppia è del tutto assente (D’Urso, 1995). Altro elemento importante in questo tipo di gelosia è l’aspettarsi un possibile danno qualora la persona amata dovesse tradire, danno che potrebbe provocare anche una forte perdita dell’autostima. Le situazioni che provocano gelosia possono avere delle reali fondamenta ma possono anche essere causate da paure infondate proiettate dalla persona gelosa all’interno della coppia. Per quanto riguarda il rivale, alcuni autori (Schmitt, 1988) evidenziano che il rivale più temuto è colui che possiede le caratteristiche positive che si avvicinano al proprio Sé ideale, piuttosto che all’ideale della persona amata. Il sé si percepisce come inferiore e inadeguato al confronto del rivale e teme la perdita della persona amata.
La gelosia romantica è spesso accompagnata da paura, rabbia, tristezza e vergogna, nonché da una diminuzione dell’autostima. Secondo gli studi di Desteno, Valdesolo e Bartlett (2006) questo stato emotivo si correla a una grave perdita di autostima e può indurre come reazione un aumento dell’aggressività.
In termini cognitivi si osservano alterazioni nell’attenzione e nella memoria: l’attenzione si concentra minuziosamente e selettivamente su ciò che riguarda la persona amata, il rivale e i loro atteggiamenti e comportamenti. Analogamente, anche i processi di memoria vengono influenzati dalla gelosia, e la mantengono, poiché vengono richiamati selettivamente i ricordi a conferma dei propri sospetti. Inoltre, rimuginio e ruminazione mantengono in modo disfunzionale la gelosia: i processi cognitivi di tipo investigativo, con attenzione selettiva e ruminazioni interferiscono con il normale corso dei pensieri e del funzionamento cognitivo, con inferenze e deduzioni che confermano e riconducono alla radice della minaccia.
La gelosia romantica ha possibili conseguenze sulle persone che giocano i ruoli fondamentali della sua dinamica: sulla persona amata, sul rivale ma in primo luogo sul Sé. Accade infatti spesso che la persona gelosa soffra sia per la gelosia in se stessa, sia per il fatto di provare con tale intensità questo sentimento di sofferenza, specialmente in situazioni poco definite. Si sviluppa una forte ambivalenza nei confronti della persona amata, che può includere sfiducia e aumento dell’aggressività, mentre verso il rivale può insorgere odio e desiderio di annullamento.
Nel caso in cui la gelosia insorga in seguito ad un fatto compiuto e innegabile, insorgono ulteriori emozioni: nel caso in cui la persona tradita si concentri sulla perdita, vi sarà la predominanza del range delle emozioni legate all’ansia, alla tristezza e alla disperazione; se invece il focus è sulla menzogna e sull’infedeltà, emergeranno emozioni di rabbia e odio nei confronti del partner e del rivale. Chiaramente, se nei confronti del rivale vi saranno emozioni a valenza negativa, tra cui anche invidia, nei confronti del partner vi potrà essere una costellazione emotiva più ambivalente.
Oltre alla gelosia romantica, è utile citare anche la gelosia da competizione sociale, descrivibile come il desiderio di ottenere un bene o una condizione/status che non si ha, accompagnato dal timore di fallire per la presenza di altri contendenti che ugualmente desiderano e perseguono lo stesso bene o condizione (Tangney e Salovey, 2010). Spesso questo tipo di gelosia è legato a situazioni competitive di tipo sociale e ad esiti o prestazioni pubbliche, quando bisogna mostrare e misurare le proprie abilità confrontandosi con gli altri. Secondo Salovey e Rodin (1984) la caratteristica specifica della gelosia da confronto sociale, che consente di differenziarla dalla gelosia romantica, risiede nell’oggetto del desiderio che non è una persona ma un bene o una condizione.
Esistono poi casi di gelosia in relazioni altre caratterizzate da altri tipi di affetto, ad esempio filiale e amicale. La gelosia dell’infanzia, in particolare tra bambini appartenenti alla stessa famiglia, è stata studiata da diverse ricerche (Dunn e Kendrick, 1982). La forma più comune di gelosia in famiglia è probabilmente quella che insorge nel primogenito all’arrivo del secondogenito (secondo Dunn e Kendrick nel 93% dei casi da loro esaminati). Forme di antagonismo legato alla gelosia tra fratelli o sorelle possono permanere anche negli anni successivi all’arrivo del secondogenito/terzogenito, ma spesso si accompagnano anche ad altre manifestazioni di affetto e generosità.
Infine, vi può essere la gelosia amicale: se pensiamo ad esempio all’adolescenza, quando generalmente si creano delle amicizie che vengono vissute come esclusive, un allontanamento o un interesse verso altri amici, possono provocare nella persona che prova gelosia amicale un forte grado di sofferenza: l’allontanamento è vissuto come un tradimento secondo una dinamica simile a quella della gelosia amorosa.
Differenze e somiglianze tra gelosia e invidia
La gelosia non è da confondere con l’invidia, anche se vi sono ampie aree di sovrapposizione tra le emozioni complesse di gelosia e invidia, e in alcune situazioni entrambe le emozioni possono essere copresenti.
Le somiglianze risiedono in diversi aspetti. In primo luogo, ciò che risulta determinante per l’insorgere di queste due emozioni è la percezione di un confronto sfavorevole con l’altro in un campo rilevante per l’individuo che ha esiti negativi per l’autostima del soggetto. Inoltre, a livello cognitivo, sia nella gelosia che nell’invidia si attivano generalmente processi cognitivi che mantengono in modo disfunzionale l’emozione negativa, quali l’attenzione selettiva, il rimuginio e la ruminazione.
Tuttavia, l’invidia e la gelosia si differenziano per alcune specificità. La gelosia nasce nell’ambito dei rapporti affettivi, essenzialmente per timore di perdere la totalità o l’esclusività di un legame affettivo, mentre l’invidia riguarda prevalentemente il rapporto con determinate condizioni (relativamente all’ aspetto estetico, materiale, di successo, di potere, di status) la cui mancanza nel sé viene resa evidente dal confronto sociale. La gelosia è spesso accompagnata da stati mentali di sospettosità, sfiducia, autosvalutazione, ma anche desiderio verso la persona di cui si è gelosi; l’invidia nasce dalla percezione di una mancanza nei confronti dell’altro, ed è spesso accompagnata da senso di inferiorità, e a volte anche dal desiderio di danneggiare l’altro.
La gelosia patologica
La gelosia è uno stato emotivo diffuso e impattante sulle relazioni affettive interpersonali, e si colloca su un continuum tra normalità e patologia: il che significa che provare gelosia, è un fenomeno comune, e che solo in certe condizioni può divenire disfunzionale e patologico. Maggiore è la rigidità, la pervasività e l’immodificabilità dei contenuti e dei processi cognitivi, nonché dei correlati comportamentali legati a tale emozione, maggiore sarà la probabilità di riscontrarne aspetti patologici.
Alcune forme di gelosia si avvicinano a risposte funzionali e “normali” a seconda dell’intensità della reazione in situazioni di possibile infedeltà, con margini di sospetto fondato; la persona sperimenta gelosia ed emozioni negative ma riesce comunque a regolare le proprie emozioni senza la sensazione di esserne sopraffatta: in questo scenario le credenze sono flessibili, contestualizzate, non pervasive e soggette a modificabilità.
La gelosia patologica si genera da sospetti e comportamenti che non trovano riscontro nella realtà, da azioni infondate, e deriva, sostanzialmente, da stati mentali di sospettosità e paranoia caratterizzati da un’intensa angoscia di perdita del partner che prende forma nella mente senza nessun riscontro oggettivo. Essa è accompagnata da credenze e rappresentazioni mentali rigide e pervasive in cui si costruiscono ad hoc lo scenario, il rivale e, più di tutto, le prove dell’infedeltà. Quindi, la realtà viene erroneamente interpretata e tutto può essere frainteso. Questo, può portare persino a dei veri e propri deliri di gelosia.
Un eccesso della paura di perdere la persona amata si associa alla gelosia patologica e disfunzionale che comporta una forte convinzione, spesso infondata, che il proprio partner sia coinvolto in altre relazioni affettive e/o sessuali. Capita quindi spesso che persone che sperimentino forme di gelosia patologica possano cercare rassicurazioni, controllare o spiare la persona amata e, in alcuni casi, possono persino esercitare forme di controllo molto aggressive e coercitive sul partner per prevenire l’infedeltà. L’intensità della gelosia è direttamente proporzionale alle dimensioni immaginarie della catastrofe della perdita della relazione e dell’amato come intollerabile. Il controllo del partner può divenire ossessivo.
Questo tipo di gelosia è caratterizzata da un forte sentimento di possessività nei confronti della persona amata e quindi a volte anche la convinzione di avere il diritto di controllare, vietare o imporre determinati comportamenti al proprio partner. Verso il rivale emergono sentimenti di annullamento, invidia e odio.
A livello diagnostico il termine gelosia patologica non corrisponde a un disturbo specifico, mentre si può considerare un fenomeno presente ad esempio nei disturbi della personalità, oppure in tratti di personalità sottosoglia, come nel disturbo dipendente, borderline, paranoide, narcisistico, antisociale, etc.
Diversamente può risultare una componente psicopatologica di altri disturbi quali ad esempio, in alcuni casi di disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo delirante di tipo geloso, e altri disturbi e sintomi psicotici di varia natura. Può accompagnarsi a sintomi ansioso-depressivi, abuso di sostanze o alcol.
La gelosia potrebbe essere anche una delle manifestazioni di una condizione patologica di dipendenza affettiva. Si può affermare che la gelosia e la dipendenza affettiva sono due facce di una stessa medaglia: se è presente l’una è molto probabile sia presente anche l’altra. Infatti, il dipendente affettivo agisce sulla scia di un bisogno: non voglio rimanere solo. Di conseguenza, nel momento in cui si assume che l’oggetto d’amore, senza un dato di realtà, possa venir meno, si manifesta questa strana sensazione di estrema vulnerabilità in cui iniziano i comportamenti investigativi e di controllo, nonché gesti disperati nel tentativo di tenere legato a sé l’oggetto d’amore.
La gelosia eccessiva e patologica sfocia nella possessività, cioè possedere l’altro e la sua libertà. Il controllare l’altro è il manifestarsi di una profonda insicurezza relazionale in cui chi è possessivo è fragile, insicuro, e si definisce con l’altro e nell’altro.
- Desteno, D., Valdesolo, P., Bartlett, M.Y. (2006). Jealousy and the Threatened Self: getting to the heart of Green-eyed monster. Journal of Personality and Social Psychology, 91, 4, 626-41
- Dunn, J. e Kendrick, C. (1980). The arrival of a sibling: changes in patterns of interaction between mother and first-born child. Journal of Child Psychology and Psychiatry, 21, 119-132.
- D’Urso, V. (2013). Psicologia della gelosia e dell’invidia. Carocci Editore
- D’Urso, V. (1995). Otello e la mela. Roma: La Nuova Italia Scientifica.
- Marazziti, D., Di Nasso, E., Masala, I., et al (2003) Normal and obsessional jealousy: a study of a population of young adults. European Psychiatry, 18, 106–111
- Salovey, P. e Rodin, J. (1984). Some antecedents and consequences of social comparison jealousy. Journal of Personality and Social Psychology, 47, 780-92
- Schmitt, B.H. (1988). Social comparison in romantic jealousy. Personality and Social Psychology Bulletin, 14, 374-87
- Tangney, J. P., & Salovey, P. (2010). Emotions of the imperiled ego: Shame, guilt, jealousy, and envy. In J. E. Maddux & J. P. Tangney (Eds.), Social psychological foundations of clinical psychology (pp. 245–271). The Guilford Press.