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Il Covid ha cambiato la psicoterapia…in meglio?

La terapia erogata online in termini di videoterapia è partita come eccezione, ma è divenuta ad oggi una alternativa ampiamente diffusa

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 09 Mag. 2024

Le origini della terapia online

Durante la fase pandemica da COVID-19, fare psicoterapia su Zoom o Google Meet o altre piattaforme online divenne quasi una normalità per quei mesi in cui il distanziamento sociale e le misure di quarantena e isolamento impattavano nella quotidianità delle persone. 

Che questa -allor nuova – modalità di erogare consultazioni psicologiche e psicoterapia abbia portato con sé alcuni inattesi effetti positivi? 

Prima della pandemia del 2020, non era uso comune tra terapeuta e paziente svolgere sessioni di terapia online; magari poteva rappresentare un’eccezione per pazienti residenti all’estero e alla ricerca di un terapeuta del proprio paese con cui esprimersi usando la lingua madre. Il terapeuta attende nel suo studio il paziente, il quale può anche impiegare diverso tempo, stress e risorse per raggiungere fisicamente la destinazione in cui si svolge la terapia. 

La pandemia ha enormemente amplificato i bisogni psicologici in correlazione a un aumento di stress e di sofferenza psicologica. La richiesta di consultazioni e supporto da parte degli operatori della salute mentale ha registrato un aumento senza precedenti, spingendo quindi i terapeuti a sfruttare le opportunità tecnologiche per rispondere a tale bisogno. In diversi contesti gli operatori sanitari hanno trovato modi per offrire assistenza e cura da remoto alla popolazione. 

I terapeuti hanno dovuto mostrare flessibilità e capacità di adattamento per rispondere ai bisogni degli utenti in un momento storico così complesso. Ma non solo, lo sviluppo pervasivo della tecnologia ha richiesto che anche la psicologia iniziasse a capire come collocarsi nell’ambito dei trend e delle possibilità della telemedicina

Tuttavia, la tele-terapia in ambito psicologico non è da considerarsi una innovazione contemporanea legata alla pandemia da COVID-19. Nel 2013 la telepsicologia già veniva definita dalla Task Force per lo sviluppo di linee guida di tele-psicologia per psicologi come “l’erogazione di servizi psicologici mediante l’utilizzo di tecnologie di telecomunicazione”. Anche secondo l’American Psychological Association la “telepsicologia” può definirsi come l’“offerta di servizi psicologici attraverso l’uso di varie forme di tecnologie di comunicazione, tra cui telefoni e cellulari, piattaforme online per videoconferenze interattive, email, chat, blog e forum virtuali, social media”.

E nel 2017 l’Ordine degli Psicologi della Lombardia ha pubblicato un “Kit pronto all’uso per lo psicologo online” che fornisce informazioni e linee guida sulle consultazioni psicologiche e sulle psicoterapie erogate online. 

La crisi del 2020 legata alla pandemia da COVID non ha rappresentato quindi l’origine in sé della terapia online, ma ha piuttosto creato condizioni che ne hanno accelerato e diffuso la pratica senza precedenti, rendendo la terapia accessibile e possibile in condizioni impensabili sino ad allora. 

La terapia erogata online in termini di videoterapia che, partita come eccezione, è divenuta ad oggi una alternativa ampiamente diffusa, seppur non necessariamente sostitutiva delle terapie in presenza, può avere vantaggi e criticità. Intendiamo per “videoterapia online” i colloqui di psicoterapia svolti a distanza, con connessione audio video tra paziente e terapeuta. 

Anzitutto, diversi studi sostengono l’efficacia e la validità della terapia online al pari della terapia in presenza. Una review del 2018 evidenzia che la terapia cognitivo comportamentale erogata online è efficace tanto quanto la terapia in presenza, per diverse condizioni psicopatologiche, inclusi per esempio il disturbo da attacchi di panico, il disturbo d’ansia sociale, il disturbo d’ansia generalizzato e la depressione (Andrews et al., 2018; Luo et al., 2020 ).

Vantaggi e svantaggi della terapia online

I vantaggi della psicoterapia online risiedono nella flessibilità spazio-temporale, rendendo accessibili i trattamenti anche a persone che vivono in zone non fornite da servizi di salute mentale (Luxton, 2016). La flessibilità spazio-temporale agevola inoltre dal punto di vista logistico coloro che hanno scarsità di tempo e possono ottimizzare i tempi; tra questi ritroviamo persone che lavorano, genitori in alcune fasi di vita (si pensi al periodo dell’immediato post-parto) oppure coloro che hanno disabilità e limitazioni fisiche. 

L’abbattimento delle barriere logistiche potrebbe inoltre correlarsi a un minor numero di disdette. Secondo una survey dell’American Psychological Association che ha coinvolto 1,800 terapeuti, il 44% degli intervistati ha riportato un minor numero di disdette nelle terapie online, in coerenza con il superamento delle difficoltà di spostamento e gestione dei tempi in alcune circostanze. 

Tuttavia, alcune criticità potrebbero risiedere nella difficoltà del paziente a svolgere le sedute da casa per scarsità di privacy se convive con altre persone. Da qui l’importanza di accertarsi che il paziente possa trovare un luogo consono in cui effettuare la videochiamata, che lo metta a proprio agio e in cui si senta libero di esprimersi, che vi sia un’adeguata copertura di rete e che abbia una dimestichezza e competenza necessaria per gestire la tecnologia. 

Dal punto di vista della comunicazione, un punto critico può essere la minore disponibilità di indizi e stimoli non verbali nell’interazione tra terapeuta e paziente (Bauman, 2015), e il ridotto numero di stimoli non verbali potrebbe portare ad una ridotta intimità nella relazione. In alcuni casi, come gravi disturbi psichiatrici, o condizioni di dismorfofobia (per queste persone risulta estremamente faticoso dal punto di vista emotivo guardare parti del proprio corpo incluso il volto) le sessioni online sembrano poco percorribili.

Infine, vi è comunque un fattore legato alla preferenza personale soggettiva: alcune persone preferiscono nettamente il format in presenza rispetto all’online, o viceversa, in linea con l’idea che la psicoterapia debba anche adattarsi ai bisogni del singolo individuo. 

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