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Una metanalisi sull’efficacia della videoterapia online comparata con la psicoterapia in presenza

Una recente meta-analisi di Fernandez e colleghi (2021) ha indagato l’efficacia della videoterapia erogata online a confronto con la psicoterapia in presenza

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 06 Mar. 2023

In una recente meta-analisi di Fernandez e colleghi (2021) si è voluto verificare a livello meta-analitico l’efficacia della videoterapia erogata online (VDP) a confronto con la psicoterapia in presenza (IPP) analizzando sia il target della terapia in termini di diagnosi sia l’approccio terapeutico utilizzato.

 

La psicoterapia tradizionalmente e sin dagli albori è stata erogata in presenza, cioè attraverso incontri fisici tra terapeuta e paziente, nello studio del terapeuta caratterizzati da prossimità fisica all’interno di un setting clinico, educativo o forense. Con il termine inglese in-person psychotherapy (IPP) quindi ci si riferisce alla psicoterapia erogata dal vivo, definita anche in letteratura come psicoterapia in presenza. 

Dalla psicoterapia in presenza alla videoterapia

Tuttavia, i rapidi progressi della tecnologia, nonché alcune condizioni contingenti legate alle misure di distanziamento sociale, isolamento e quarantene che hanno caratterizzato la pandemia da COVID-19 hanno oltremodo accelerato l’esigenza di considerare e implementare modalità alternative di erogare servizi medici e legati alla salute mentale basate sulla tecnologia (Burgoyne & Cohn, 2020; Grohol, 1999).

In tal senso, diversi interventi di salute mentale vengono tuttora forniti e definiti come “digital mental health interventions” (DMHIs), telepsicoterapia, tele psichiatria, telemedicina, terapia da remoto, e-therapy. Considerando la videoterapia, è stata descritta come innovativa modalità di erogare la psicoterapia che risulta essere sincrona, “faccia a faccia ma non nello stesso luogo” (Franklin et al., 2017).

In questo articolo ci riferiremo alla videoterapia con il termine “video-delivered psychoterapy(VDP), intesa come modalità di psicoterapia che mette in comunicazione il terapeuta e il paziente attraverso Internet, utilizzando un dispositivo tecnologico dotato di webcam e microfono che consente di avere scambi interattivi sincroni a livello video e audio.

Una meta-analisi sull’efficacia della videoterapia e della terapia in presenza

Alcune review pubblicate in letteratura evidenziano che tale metodo di erogazione è considerato fattibile e ben accettato da molte tipologie di pazienti (Backhaus et al., 2012; Bouchard et al., 2004), non soltanto per coloro che vivono in aree remote con maggiori difficoltà ad accedere ai servizi di salute mentale in presenza, ma anche da coloro che possono avere impedimenti logistici e da coloro che vivendo in aree urbane, evitando gli svantaggi legati al tempo e costi negli spostamenti per raggiungere lo studio del terapeuta.

In una recente meta-analisi di Fernandez e colleghi (2021) si è voluto verificare a livello meta-analitico l’efficacia della videoterapia erogata online (VDP) a confronto con la terapia in presenza (IPP) analizzando sia il target della terapia in termini di diagnosi sia l’approccio terapeutico utilizzato. Nella meta-analisi sono stati inclusi 56 studi con disegno di ricerca entro i gruppi (1681 soggetti) e 47 studi con disegno di ricerca tra i gruppi (3564 soggetti).

In particolare, per comprendere l’efficacia della VDP negli studi considerati in funzione di diverse condizioni diagnostiche, sono stati analizzati alcuni sottogruppi in riferimento al target del trattamento erogato: l’effect size nel pre-post test per le terapie VDP è stato disaggregato per diverse condizioni diagnostiche quali disturbi d’ansia, depressione, disturbo da stress post-traumatico (PTSD), disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi alimentari e altre difficoltà psicologiche varie. Inoltre, nella meta-analisi si è voluto analizzare l’effect size e dunque l’efficacia della videoterapia erogata online (VDP) comparata con la terapia in presenza (IPP) per diverse tipologie di psicoterapia: la terapia CBT (terapia cognitivo-comportamentale) è stata quindi comparata con approcci non CBT nella modalità VDP.

I risultati della meta-analisi

Dai risultati della meta-analisi di Fernandez et al. (2021) sono emersi diversi aspetti interessanti, tra cui una grande dimensione dell’effetto statisticamente significativa per la VDP. Da tale risultato si evince che in generale la videoterapia erogata online presenta significativi livelli di efficacia clinica nella comparazione con gruppi di controllo (soggetti in lista d’attesa per il trattamento) e non evidenzia differenze significative in termini di efficacia rispetto alla psicoterapia erogata in presenza (IPP).

Considerando invece il target di trattamento, è emerso che la videoterapia erogata online avrebbe un’efficacia maggiormente pronunciata nel caso del trattamento di tre condizioni cliniche: i disturbi d’ansia, la depressione e il disturbo post-traumatico da stress con effect size particolarmente elevati per tali categorie diagnostiche. Per quanto riguarda la tipologia di terapia erogata, i risultati dimostrano che l’efficacia della terapia VDP è risultata più elevata se la tipologia di trattamento erogato era cognitivo – comportamentale (CBT) (g = 1.34) rispetto a trattamenti non CBT (g = 0.66), seppure in entrambe le condizioni la VDP si è comunque rivelata efficace.

In generale, quindi la VDP appare particolarmente adatta per la psicoterapia cognitivo-comportamentale, e per alcune categorie diagnostiche, quali ansia, depressione e PTSD. 

Superando alcuni iniziali scetticismi, anche grazie al proliferare di studi e meta-analisi, la videoterapia o video-delivered psychotherapy (VDP) si configura ad oggi come una modalità di erogazione della psicoterapia che non solo è fattibile e ben accolta dai pazienti, ma che produce risultati simili alla terapia erogata in presenza (IPP) in termini di efficacia clinica. Ulteriori studi dovranno approfondire il tema, considerando anche forme integrate di protocolli di trattamento stepped-care, che possano includere alcune sessioni di videoterapia in alternanza a sedute in presenza in funzione di specifici obiettivi terapeutici.

In generale, tali considerazioni sono in linea con una recente review (Naskar et al., 2017) sulla telepsichiatria in diversi paesi (tra cui Finlandia, Australia, India, Regno Unito, Stati Uniti e Sudafrica) in cui vengono illustrati come emergenti diversi servizi di salute mentale erogati attraverso teleterapia e supportandone dunque l’efficacia e l’utilità verso un modello consolidato (McCord et al., 2020).

 

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Linda Confalonieri
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Redattrice di State of Mind

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