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Covid, stress e intolleranza all’incertezza: similarità tra le percezioni di figli e genitori

Somiglianze tra genitori e figli nelle percezioni di incertezza e nelle reazioni emotive riguardo al covid durante il periodo pandemico

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 12 Dic. 2023

Covid e salute mentale in genitori e figli

La pandemia da COVID-19 ha rappresentato un evento traumatico collettivo, che ha portato con sé una serie di sequele e conseguenze in termini psicologici e psichiatrici, legati alle elevate condizioni di incertezza e allarme, malattia, lutti, e isolamento, sia negli adulti che in bambini e adolescenti (Hawke et al., 2021; Liang et al., 2020). Diversi studi si stanno occupando degli effetti psicosociali della pandemia su bambini, adolescenti e i loro caregivers. Ansia e preoccupazioni per sé e per i propri cari riguardo alla possibilità di infettarsi e la percezione di elevata incertezza del futuro sono state estremamente comuni durante il periodo peri-pandemico. In uno studio globale (Racine et al., 2021) sulla salute mentale dei bambini si è evidenziato che circa 1 bambino su 5 ha esperito sintomi ansiosi nel periodo peri-pandemico e durante i lockdown. Inoltre, secondo alcuni studi tali effetti psicologici sembrerebbero moderati dal livello di stress legato alla pandemia esperito dai caregiver (Robertson et al., 2021).

Le difficoltà dei genitori in pandemia

Secondo alcune ricerche i caregiver di bambini e ragazzi hanno riportato una maggiore difficoltà nel loro ruolo genitoriale durante la pandemia (Adams et al., 2021). Il cambiamento nelle routine quotidiane dei figli, l’integrazione di nuovi compiti nel ruolo genitoriale a fronte di condizioni forzate di home-schooling, il timore di contrarre l’infezione per sé e per i propri cari hanno rappresentato fattori critici impattanti sul distress nei genitori, e fattori di rischio per l’esacerbazione di sintomi psicopatologici (Johnson et al., 2022).

Le famiglie si sono trovate a dover fronteggiare continui cambiamenti e livelli di instabilità e ambiguità legate alla diffusione del virus e alle diverse ondate pandemiche (chiusure e riaperture imprevedibili e inattese di diversi servizi, ripetizione di condizioni di limitazioni e restrizioni nelle proprie abitudini quotidiane, etc). In tal senso, le condizioni di incertezza erano molto elevate. Secondo i ricercatori, dunque, in tale framework è significativo approfondire e indagare il costrutto dell’intolleranza all’incertezza, intesa come disposizione psicologica individuale a esperire elevati livelli di distress di fronte a situazioni ignote, non familiari e ambigue (Bottesi et al., 2020; Rifkin & Kendall, 2020). Gli individui che presentano elevati livelli di intolleranza dell’incertezza interpretano in modo catastrofico le situazioni ignote e ambigue; di conseguenza, sarebbero più esposti a molteplici ansie, preoccupazioni e paure.

Le percezioni di bambini e caregiver riguardo alla pandemia e l’intolleranza dell’incertezza

Un recente studio (Friedberg et al., 2023) ha voluto approfondire le percezioni dell’impatto, l’intolleranza dell’incertezza e lo stress percepito in associazione alla pandemia da covid-19 nei figli in età evolutiva e nei loro genitori. Questa ricerca dunque racconta una storia di somiglianze e corrispondenze tra genitori e figli nelle percezioni di incertezza e le reazioni emotive riguardo al covid durante il periodo pandemico. 

Lo studio ha valutato l’impatto della pandemia percepito da figli e genitori; i pensieri e i comportamenti riguardo al covid-19 nei figli e come tali reazioni cognitive e comportamentali dei figli venivano percepite e riportate dai genitori; in aggiunta sono state somministrate le scale deputate alla misurazione dei livelli di intolleranza dell’incertezza nell’adulto e nel bambino, intese come variabili di tratto.  

Per indagare nei caregiver l’impatto percepito del covid-19, i genitori dovevano rispondere a una semplice domanda: “Come è stato l’impatto del Covid-19 sulla tua famiglia?”, su una scala da 1 “per nulla impattante” a 10 “estremamente impattante”. Similmente, ai figli è stato chiesto: “In che misura la tua vita è cambiata a causa del covid-19” con una possibilità di risposta da 1 a 10, dove 10 indica il massimo cambiamento percepito nelle loro vite. 

Descriviamo brevemente come sono stati raccolti i dati relativi ai pensieri e ai comportamenti inerenti il covid-19 riferiti dai bambini e come venivano osservati nei bambini dai loro genitori. In particolare, esistono due strumenti self-report (uno per il bambino e l’altro per i genitori) denominati “The COVID-Related Thoughts and Behavioral Symptoms, Child Version and Parent Proxy Version”. Questi questionari sono composti da 10 item che indagano aspetti di pensiero, emozioni e comportamenti riguardanti la pandemia da covid-19, chiedendo al soggetto di pensare alle precedenti due settimane. Alcune delle domande erano ad esempio: “Non sono riuscito a smettere di pensare alle cose orribili che potrebbero succedere a causa del covid-19” oppure “Mi sono sentito solo e mi sono mancate alcune persone a me care a causa del covid-19”. La versione dei genitori riflette gli item della versione per bambini, ed è finalizzata ad indagare la percezione dei genitori riguardo ad alcuni aspetti comportamentali ed emotivi dei loro figli. Esempi di item sono: “Mio figlio è stato molto attento a lavare le mani per evitare il covid-19”, “Mio figlio ha voluto sapere e chiesto molto del covid-19, facendo domande o cercando informazioni online”. I bambini e i loro genitori hanno risposto valutando la frequenza per ogni item (da 1 “per nulla” a 5 “sempre”). Punteggi elevati corrispondono a pensieri e comportamenti stressanti riguardanti la pandemia da covid-19

La ricerca ha previsto anche la somministrazione a genitori e figli di questionari finalizzati a valutare il costrutto dell’intolleranza dell’incertezza come disposizione individuale. La scala chiamata “Intolerance of Uncertainty Scale, Short Form” (IUS-12) è uno strumento self-report costituito da 12 item che valuta la tendenza ad avere tipiche reazioni emotive-cognitive-comportamentali di fronte all’incertezza, un esempio di domanda è “Non sopporto di affrontare situazioni che sono incerte e imprevedibili”.  La versione per bambini e ragazzi è la “Intolerance of Uncertainty Index-A Child” (IUI-AC; Rifkin & Kendall, 2020).

Percezioni simili del covid e dell’intolleranza all’incertezza tra genitori e figli

I risultati delle analisi evidenziano una significativa storia di somiglianza e accordo tra le percezioni dei figli e dei loro caregiver. Anzitutto, le percezioni dei figli e dei loro genitori riguardo a quanto il covid-19 avesse impattato sulle loro famiglie e sulle loro vite sono risultate fortemente correlate. In particolare, la percezione dei genitori del livello di impatto che il covid-19 ha avuto sulle loro famiglie è risultato significativamente correlato con la percezione dei figli riguardo al cambiamento che la pandemia ha portato nella loro quotidianità e nelle loro vite. Le visioni e percezioni di rilevanza in termini di cambiamento e impatto negativo del covid sulla loro quotidianità risultava allineata tra genitori e figli. In secondo luogo, anche la percezione dei genitori di pensieri e comportamenti dei loro figli riguardanti il covid-19 sono risultate fortemente correlate e allineate alle percezioni autoriferite dagli stessi bambini e ragazzi.

Inoltre, dai risultati emerge che nei bambini e ragazzi il livello dell’impatto percepito della pandemia riflette in modo coerente pensieri e comportamenti stressanti riguardanti il covid. E non sorprende che siano proprio i bambini con maggiori livelli di intolleranza all’incertezza a riferire comportamenti e pensieri maggiormente stressanti relativamente alla pandemia, in linea con risultati di letteratura che sostengono che un elevato livello di intolleranza all’incertezza sarebbe un fattore di rischio per lo sviluppo di strategie di coping disfunzionali. 

In conclusione, l’impatto che il covid-19 ha avuto a livello globale sulla salute mentale e sui livelli di stress dei sistemi familiari, di bambini, adolescenti e dei loro caregiver viene sempre più confermato in letteratura. La tendenza verso l’intolleranza all’incertezza rappresenta un ulteriore fattore di rischio per strategie di coping disfunzionali, verso cui si debbono indirizzare strategie di prevenzione e trattamento efficaci nella fase peri e post-pandemica. 

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Linda Confalonieri
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Redattrice di State of Mind

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