L’esposizione ripetuta a eventi catastrofici potrebbe avere ripercussioni psicologiche anche molto gravi in chi è costretto, per lavoro, ad affrontare determinate situazioni, primi tra tutti i Vigili del Fuoco. Tuttavia, in alcuni studi, è stato visto come alcuni Vigili del Fuoco, nonostante l’esposizione continua a terribili esperienze, non riportino alcun sintomo di Disturbo da Stress Post-Traumatico.
Come si spiega questo? Secondo un team di psicologi, per capire questo fenomeno, dovremmo rimettere in discussione una vecchia ipotesi sulla regolazione delle emozioni, secondo la quale ridare significato alle esperienze negative sia una strategia di coping adattiva, mentre distrarsi dalla situazione sia una strategia disfunzionale.
I ricercatori ipotizzano che la migliore arma per non incorrere nei sintomi del Disturbo da Stress Post Traumatico sia ponderare bene in quale situazione negativa distrarsi e su quale invece concentrarsi per trovare un nuovo significato. Tale ipotesi è stata così testata su un campione costituito da settanta Vigili del Fuoco.
The scientists call this regulatory choice flexibility, and they tested its role as a moderator in a study of actual firefighters. Their premise is that it’s adaptive to engage and make sense of low-intensity situations but preferable to distract oneself from the worst traumatic incidents. They predicted that firefighters who know and do this are less likely to develop PTSD over time, while those who lack this strategy are more susceptible to the disorder. Here’s how they tested the idea.
La psicologia dei Vigili del Fuoco: affrontare le catastrofi senza esserne traumatizzatiConsigliato dalla Redazione
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