Il Disturbo da Stress Post Traumatico (PTSD) è una psicopatologia fortemente invalidante che ha una prevalenza del 4% a livello globale (Koenen et al., 2017).
I sintomi del PTSD comprendono pensieri e ricordi intrusivi, effetti negativi sui pensieri e sull’umore, iper-reattività agli stimoli legati al trauma ed evitamento. Le persone affette da questo disturbo sperimentano frequentemente una forte riduzione della qualità della propria vita e delle proprie relazioni.
I trattamenti esistenti per la cura del PTSD, in particolare di tipo psicoterapeutico e farmacologico, non risultano efficaci per tutti i pazienti affetti dal disturbo.
PTSD: efficacia dei trattamenti psicoterapeutici e farmacologici
In un recente studio condotto a livello internazionale da Mithoefer e colleghi (2019) è stato messo in luce che l’uso combinato di psicoterapia e MDMA, o ecstasy, può risultare una forma di trattamento efficace per il Disturbo da Stress Post Traumatico. L’ MDMA è una sostanza sintetica psicoattiva appartenente alla classe delle feniletilamine dagli effetti stimolanti ed entactogeni, ovvero predisponenti al contatto interiore. L’interesse per il potenziale terapeutico dell’ MDMA, specialmente in relazione a psicopatologie correlate a traumi, si sviluppa nel contesto del potenziale dell’MDMA di catalizzare il processo psicoterapeutico facilitando la comunicazione tra terapeuta e paziente.
L’ MDMA ha cominciato ad essere utilizzata come sostanza ricreativa nel corso degli anni ottanta del secolo scorso, arrivando ad essere classificata come sostanza illegale negli Stati Uniti nel 1985. Tale classificazione ha reso l’uso di questa sostanza illegale in psicoterapia, portando a ostacoli per la ricerca clinica.
MDMA nel trattamento del PTSD: uno studio di efficacia
Nello studio preso in esame sono stati esaminati sei trial clinici condotti dal 2004 al 2017 negli Stati Uniti, in Svizzera e in Israele, i quali hanno coinvolto un totale di 105 partecipanti. I soggetti erano uomini e donne che riportavano sintomi di PTSD da almeno sei mesi ed erano già stati sottoposti a terapie specifiche senza aver riportato un miglioramento significativo. La procedura sperimentale prevedeva l’assegnazione casuale dei partecipanti a un gruppo sperimentale, al quale veniva somministrata una dose attiva della sostanza, o a un gruppo di controllo, al quale venivano somministrate dosi molto blande della sostanza o, alternativamente, dosi di placebo inattivo. Le dosi venivano somministrate all’inizio di sessioni di psicoterapia della durata di otto ore, le quali avevano luogo ogni 3 settimane.
Al termine del trattamento è stata evidenziata una diminuzione significativa dei sintomi di Disturbo da Stress Post Traumatico e di sintomi depressivi, la quale risultava significativamente maggiore nel gruppo sperimentale rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, il 54% dei partecipanti del gruppo sperimentale non risultava più soddisfare una diagnosi di PTSD, a fronte del 22,6% dei partecipanti del gruppo di controllo.
L’azione combinata di psicoterapia e MDMA è quindi risultata efficace per il trattamento del Disturbo da Stress Post Traumatico e potrebbe diventare un trattamento approvato dalla Food and Drugs Administration entro il 2021.