Terapia Cognitivo Comportamentale Migliorata (CBT-E): che cos’è
La Terapia Cognitivo Comportamentale Migliorata (Enhanced Cognitive Behaviour Therapy, CBT-E) è una psicoterapia evidence-based, cioè di provata efficacia, per il trattamento dei Disturbi Alimentari. Per questo motivo è segnalata dalle linee guida internazionali (es. dalla National Institute for Clinical Excellence, NICE) come trattamento di prima scelta per la cura di Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa e Binge Eating (o Disturbo da Alimentazione incontrollata).
CBT-E e il modello transdiagnostico dei disturbi alimentari
La CBT-E si fonda sulla teoria che i Disturbi Alimentari siano un’unica categoria diagnostica e che condividano meccanismi comuni che giocano un ruolo chiave nel loro mantenimento (teoria transdiagnostica dei disturbi alimentari).
Infatti Bulimia Nervosa, Anoressia Nervosa e Disturbi dell’Alimentazione NAS (cioè i disturbi che non soddisfano pienamente i criteri diagnostici di Anoressia Nervosa o Bulimia Nervosa) presentano caratteristiche comuni come:
- l’eccessiva valutazione del peso e della forma corporea;
- il controllo del peso e della forma corporea attraverso comportamenti come l’estrema restrizione dietetica, l’eccessiva attività fisica, la messa in atto di condotte di eliminazione (es. vomito autoindotto o uso di lassativi);
- le abbuffate (seppur meno frequenti nell’Anoressia Nervosa).
Inoltre, poiché i Disturbi Alimentari tendono a trasformarsi ed evolversi nel tempo e i pazienti passano da una diagnosi a un’altra (es. chi soffre di Anoressia Nervosa può a un certo punto cominciare ad abbuffare perdendo il controllo e a scivolare nella Bulimia Nervosa), la teoria transdiagnostica alla base della Terapia Cognitivo Comportamentale Migliorata ritiene sia più adatto parlare di un unico Disturbo Alimentare che nel corso del tempo tende a manifestarsi in maniera differente.
CBT-E: come funziona
La CBT-E è una forma di psicoterapia cognitivo comportamentale che integra interventi cognitivi e comportamentali a interventi psicoeducativi, con l’obiettivo di modificare i comportamenti disfunzionali del pazienti che mantengono il disturbo attivo.
Il percorso CBT-E
Il percorso di Terapia Cognitivo Comportamentale Migliorata ha una durata limitata di circa 20 sedute per i pazienti normopeso e circa 40 sedute per i pazienti sottopeso. Si articola in quattro fasi differenti:
Fase Uno
La Fase Uno del percorso di CBT-E prevede di:
- ingaggiare il paziente nel percorso terapeutico;
- lavorare, qualora fosse necessario, sulla motivazione al trattamento;
- effettuare la formulazione condivisa del caso, cioè terapeuta e paziente collaborano per identificare i processi che mantengono il disturbo;
- effettuare interventi psicoeducazionali, cioè il terapeuta fornisce al paziente informazioni riguardo alla natura del disturbo;
- illustrare al paziente alcune procedure della CBT-E che verranno utilizzate in seduta.
Fase Due
La Fase Due del percorso di CBT-E è una fase di revisione in cui il terapeuta e il paziente analizzano insieme i progressi e gli eventuali ostacoli al cambiamento per decidere se sia necessario o meno modificare la formulazione condivisa del caso sviluppata durante la Fase Uno.
Fase Tre
Durante la Fase Tre del percorso di CBT-E vengono affrontati i principali meccanismi di mantenimento del Disturbo Alimentare.
Fase Quattro
Durante la Fase Quattro del percorso di CBT-E il terapeuta si assicura che i cambiamenti ottenuti si mantengano nel tempo e analizza assieme al paziente eventuali fattori di rischio per prevenire possibili ricadute
Le diverse forme di CBT-E
CBT-E in regime ambulatoriale standard vs intensivo
La CBT-E standard è una terapia di carattere ambulatoriale.
Tuttavia esiste una versione intensiva rivolta a pazienti sottopeso, cioè che presentano un BMI inferiore a 17,5, e che non riescono a recuperare peso oppure a pazienti normopeso con gravi abitudini alimentari disfunzionali. La versione intensiva prevede l’assistenza ai pasti, due incontri a settimana con uno psicoterapeuta e due sedute a settimana con il dietista, esami medici periodici e una riunione settimanale con tutta l’equipe.
CBT-E in regime di ricovero
La CBT-E in regime di ricovero è una forma di Terapia Cognitivo Comportamentale Migliorata che viene applicata:
- quando c’è scarsa risposta al trattamento ambulatoriale;
- quando il trattamento ambulatoriale non è indicato (es: gravi complicanze mediche, rapida perdita di peso, marcato sottopeso);
- in presenza di elevato rischio suicidario.
La versione CBT-E in regime di ricovero prevede un’équipe multidisciplinare, l’assistenza ai pasti, sedute sia individuali che di gruppo, il coinvolgimento della famiglia nel caso il paziente sia minorenne.
CBT-E focalizzata vs CBT-E allargata
La CBT-E focalizzata si concentra sul nucleo psicopatologico del Disturbo Alimentare (l’eccessiva valutazione del peso e della forma corporea e il controllo del peso e della forma corporea), mentre la CBT-E allargata si concentra sui meccanismi di mantenimento esterni del disturbo (perfezionismo, bassa autostima e difficoltà interpersonali).
CBT-E per pazienti giovani
La CBT-E per pazienti giovani (minori di 18 anni) prevede il coinvolgimento della famiglia perché la maggior parte dei pazienti minorenni vive in casa con i propri genitori e la famiglia può essere una risorsa preziosa nel percorso di guarigione.
Questa versione della Terapia Cognitivo Comportamentale Migliorata:
- presta particolare attenzione allo stadio di sviluppo emotivo e cognitivo in cui si trova il paziente;
- lavora costantemente sulla motivazione al cambiamento (estremamente altalenante negli adolescenti);
- monitora in maniera costante lo stato fisico del paziente che, a causa della giovane età, può andare incontro a complicazioni mediche severe, con conseguenze gravi sia a breve sia a lungo termine.
- Fairburn CG. La terapia cognitivo comportamentale dei disturbi dell’alimentazione. Firenze, Eclipsi; 2010.
- NICE guideline [(2017). Eating disorders: recognition and treatment