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“Sempre caro mi fu quest’ermo colle…” – I benefici psicofisiologici dei paesaggi naturali

Jo et al. (2019) hanno preso in considerazione alcuni studi che hanno rilevato miglioramenti nel recupero dallo stress alla visione di paesaggi naturali

Di Francesca Naldi

Pubblicato il 09 Feb. 2023

Aggiornato il 10 Feb. 2023 12:13

Diversi studi nell’ambito dalla psicologia ambientale hanno approfondito gli effetti della visione dei paesaggi naturali sull’organismo e sui livelli di stress.

 

Introduzione

 I benefici derivati dalla visione di paesaggi naturali sono stati oggetto di grande interesse sia teorico sia empirico. In particolare, molti studi sperimentali nel campo della psicologia ambientale hanno dimostrato il potenziale ristoratore degli ambienti naturali utilizzando video, fotografie e stimoli di paesaggi naturali di montagne, campi, acqua e foreste. Dalla letteratura emerge che la visione di immagini di paesaggi naturali, sia presentate come fotografie, sia come scene di realtà virtuale, produce effetti benefici tra cui l’alleviamento dello stress (Grinde, 2009).

La revisione sistematica di Jo et al. (2019) ha preso in considerazione alcuni studi i cui risultati hanno rilevato miglioramenti nel recupero dallo stress ed effetti di rilassamento provocati dalla visione di ambienti naturali, utilizzando una serie di indicatori psicofisiologici oggettivi.

Gli studi sui benefici associati ai paesaggi naturali

Uno studio si è avvalso della risonanza magnetica funzionale per valutare l’attività cerebrale di 30 studenti universitari durante la visione di esperienze di vita rurale e urbana (Kim et al., 2010). Le scene rurali comprendevano foreste, giardini, parchi e colline, mentre le scene urbane includevano appartamenti, edifici, cavi elettrici e fabbriche. Durante la visione delle scene rurali e urbane si sono attivate aree cerebrali diverse. Il giro parietale superiore, il giro cingolato anteriore, il giro postcentrale, il globo pallido, il putamen e il nucleo caudato erano principalmente coinvolti durante la visione delle scene rurali. Al contrario, l’ippocampo, il giro paraippocampale, l’amigdala e la lingula erano principalmente coinvolti durante la visione delle scene urbane.

Nel 2012, Gladwell et al. hanno esplorato l’attivazione del sistema nervoso autonomo durante la visione di scene naturali e urbane. Hanno misurato la frequenza cardiaca, la variabilità della frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. Le diapositive di scene naturali e urbane sono state proiettate su uno schermo mentre i partecipanti erano sdraiati in posizione semisupina. L’attività nervosa parasimpatica è aumentata significativamente durante la visione di immagini della natura rispetto alla visione di scene di ambienti urbani, il che suggerisce un aumento dell’attività vagale.

Duncan et al. (2014) hanno invece confrontato gli effetti dell’esercizio fisico nel verde e quelli del solo esercizio fisico sulla pressione sanguigna e sulla frequenza cardiaca. A quattordici bambini della scuola primaria è stato chiesto di pedalare per 15 minuti mentre guardavano video di ambientazioni forestali o uno schermo vuoto. Rispetto ai partecipanti del gruppo di controllo, quelli che hanno effettuato l’esercizio fisico con lo stimolo naturale hanno mostrato una significativa riduzione della pressione arteriosa sistolica.

In uno studio risalente al 1998, sono stati valutati gli effetti di recupero dallo stress di un ambiente stradale con l’uso di video di guida in panorami naturali e urbani (Parsons et al., 1998). Dopo aver svolto un compito stressante, 160 studenti universitari hanno guardato video di guida per 10 minuti. Rispetto all’esposizione a panorami urbani, l’esposizione a panorami naturali, come foreste e campi, ha ridotto significativamente l’attività elettrodermica e la pressione arteriosa sistolica e diastolica.

 Attingendo all’idea di questa ricerca, Brown et al. (2013) hanno esaminato gli effetti della visione di ambienti naturali sul recupero dell’attività autonomica dopo l’introduzione di un fattore di stress. La frequenza cardiaca, la variabilità della frequenza cardiaca e la pressione arteriosa sistolica e diastolica sono stati utilizzati come marcatori del cambiamento della funzione autonomica e sono stati raccolti i dati fisiologici di 23 adulti. Lo studio consisteva nel mostrare ai partecipanti 20 fotografie di ambienti naturali e urbani nello stesso ordine per 10 minuti (ogni fotografia per 30 secondi) in una presentazione di Microsoft PowerPoint. Prima di vedere le fotografie, i partecipanti hanno eseguito un test di Digit Span al fine di provocare uno stress cardiovascolare. La variabilità della frequenza cardiaca è risultata significativamente maggiore durante la visione di ambienti naturali rispetto a quelli urbani. Questo risultato dimostra che la visione di immagini della natura migliora il processo di recupero dopo un evento stressante.

Conclusioni e prospettive future

Benché gli studi di questa rassegna abbiano incluso adulti sani appartenenti alla popolazione generale, sarebbero utili ulteriori ricerche su campioni diversi, volgendo l’attenzione su individui che mostrano livelli di stress più elevati, come i pazienti affetti da disturbi dell’umore, da disturbi d’ansia o pazienti in riabilitazione. Il contatto con la natura può essere una strategia preventiva e ricostituente per la salute pubblica, in particolare per gli individui a maggior rischio di malattia.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Brown, D.K.; Barton, J.L.; Gladwell, V.F. Viewing nature scenes positively affects recovery of autonomic function following acute-mental stress. Environ. Sci. Technol. 2013, 47, 5562–5569.
  • Duncan, M.J.; Clarke, N.D.; Birch, S.L.; Tallis, J.; Hankey, J.; Bryant, E.; Eyre, E.L.J. The effect of green exercise on blood pressure, heart rate and mood state in primary school children. Int. J. Environ. Res. Public Health 2014, 11, 3678–3688.
  • Gladwell, V.F.; Brown, D.K.; Barton, J.L.; Tarvainen, M.F.; Kuoppa, P.; Pretty, J.; Suddaby, J.M.; Sandercock, G.R. The effects of views of nature on autonomic control. Eur. J. Appl. Physiol. 2012, 112, 3379–3386.
  • Grinde, B.; Patil, G.G. Biophilia: Does visual contact with nature impact on health and well-being? Int. J. Environ. Res. Publ. Health 2009, 6, 2332–2343.
  • Jo, H., Song, C., & Miyazaki, Y. (2019). Physiological Benefits of Viewing Nature: A Systematic Review of Indoor Experiments. International Journal of Environmental Research and Public Health, 16(23), 4739.
  • Kim, T.H.; Jeong, G.W.; Baek, H.S.; Kim, G.W.; Sundaram, T.; Kang, H.K.; Lee, S.W.; Kim, H.J.; Song, J.K. Human brain activation in response to visual stimulation with rural and urban scenery pictures: A functional magnetic resonance imaging study. Sci. Total Environ. 2010, 408, 2600–2607.
  • Parsons, R.; Tassinary, L.G.; Ulrich, R.S.; Hebl, M.R.; Grossman-Alexander, M. The view from the road: Implications for stress recovery and immunization. J. Environ. Psychol. 1998, 18, 113–139.
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