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Come l’ambiente che ci circonda può influenzare i nostri pensieri

La psicologia ambientale studia come l'ambiente influenza le emozioni, il funzionamento cognitivo, gli stati mentali, i comportamenti sociali

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 15 Set. 2023

La psicologia ambientale

La psicologia ambientale studia il modo in cui noi umani, in qualità sia di individui che di membri di alcuni gruppi, interagiamo con i nostri ambienti fisici, ovvero in che modo noi viviamo e cambiamo l’ambiente e come il nostro comportamento e le nostre esperienze sono modificati dall’ambiente stesso.

Uno degli obiettivi primari della psicologia ambientale è dunque quello di comprendere e analizzare le interazioni tra individui e ambiente e utilizzare tali conoscenze per influenzare le politiche e le linee d’azione che possono promuovere comportamenti sostenibili e creare ambienti più vivibili e sani.

Le ricerche in questo ambito hanno ricadute applicative interessanti e implicazioni anche per la progettazione e la fruizione degli spazi comuni nelle aree urbanizzate, che possano quindi in qualche misura contribuire alla promozione del benessere degli individui. 

La cosiddetta psicologia ambientale si occupa quindi, tra gli altri aspetti, di verificare come gli elementi dell’ambiente fisico possano correlarsi e influenzare le emozioni, il funzionamento cognitivo, gli stati mentali e i comportamenti sociali degli individui. 

Ma in che modo il “dove” influenza la nostra psiche e i nostri comportamenti?

Ruminazione e memoria di lavoro in ambienti naturali vs urbanizzati

Ad esempio, in uno studio di Bratman e colleghi (2015) è stato dimostrato che le persone tendono ad esperire minori livelli di ruminazione mentre camminano negli ambienti naturali rispetto a quando passeggiano in contesti urbanizzati. L’esposizione a spazi urbani verdi è stata associata a un pensiero più riflessivo e positivo (Schertz et al., 2018), a un miglioramento nella memoria di lavoro (Berman et al., 2008) e minori quote di aggressività (Kuo & Sullivan, 2001). A livello sociale si è visto come i parchi cittadini possano aumentare il livello di socializzazione nel quartiere (Kaźmierczak, 2013; Peters et al., 2010).

Le emozioni positive in ambienti naturali vs urbanizzati

In una recente meta-analisi è emerso come l’esposizione ad ambienti naturali aumenti in modo statisticamente significativo le emozioni positive rispetto alla condizione di esposizione ad ambienti urbanizzati (McMahan & Estes, 2015). Anche l’impulsività sembrerebbe influenzata dall’esposizione ad ambienti naturali. Analizzando diverse ricerche, Berry e colleghi hanno rilevato che i partecipanti esposti a immagini naturali erano portati a prendere decisioni meno impulsive rispetto a individui a cui venivano mostrate immagini di ambienti urbanizzati o forme geometriche (Berry et al., 2014, 2015).

Secondo alcune recenti ricerche non solo i processi cognitivi ma anche i contenuti dei nostri pensieri sarebbero in qualche misura influenzati dagli ambienti che ci circondano.

Emozioni, pensieri e impulsività in ambiente naturale vs centro commerciale

In uno studio pubblicato sul Journal of Environmental Psychology condotto in collaborazione con Environmental Neuroscience Lab dell’Università di Chicago (Schertz et al., 2022), è stato messo a punto un disegno sperimentale “entro i soggetti” a misure ripetute per approfondire questo aspetto. In particolare, ai soggetti è stato chiesto di esplorare per un’ora due luoghi differenti nella città di Chicago: in un primo momento il gruppo si è recato presso il Garfiled Park Conservatory, un giardino indoor; in un secondo momento presso il centro commerciale Water Tower Place in centro città.

Ai partecipanti è stato chiesto di rispondere ad alcune domande ogni 20 minuti mentre passeggiavano all’interno di questi luoghi. Le domande vertevano su aspetti legati ai pensieri (ad es. “stai pensando al presente, al passato o al futuro”, “i pensieri sono positivi o negativi”) e alle emozioni. È da sottolineare che lo studio ha raccolto questi dati ogni 20 minuti nel corso dell’esperienza stessa dei soggetti e non soltanto nelle fasi pre e post esposizione nei diversi contesti ambientali.

Inoltre, lo studio ha incluso una misurazione delle performance cognitive riguardanti la memoria di lavoro. I risultati di questo studio confermano precedenti dati già presenti in letteratura, secondo cui le persone a contatto con ambienti naturali avrebbero migliori performance cognitive nella memoria di lavoro rispetto a coloro che si trovano in contesti artificiali-urbanizzati.

A seguito della raccolta e analisi dei dati, è emerso che, quando le persone sono a contatto con luoghi naturali, avrebbero pensieri più positivi e più focalizzati su eventi accaduti nel passato. Al contrario, quando gli stessi individui camminavano all’interno del centro commerciale, i loro pensieri erano più orientati al futuro. Inoltre, la ricerca ha confermato alcune evidenze già dimostrate in letteratura, ad esempio che a contatto con ambienti naturali vi sarebbe una maggior quota di stati emotivi positivi e migliori performance in alcuni compiti cognitivamente impegnativi rispetto alla condizione di trascorrere del tempo nel centro commerciale.

Un altro dato interessante (e in linea con la letteratura) ha a che fare con l’impulsività: le persone riferivano maggiori livelli di impulsività mentre camminavano all’interno del centro commerciale rispetto a quando passeggiavano nell’ambiente naturale.

Le potenzialità della psicologia ambientale

In conclusione, l’ambito della psicologia ambientale risulta un campo estremamente interessante, anche se ulteriori studi sono necessari per approfondire gli effetti e i meccanismi alla base di tali processi di influenza tra contesto ambientale, contenuti e processi mentali, emozioni e affettività.

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Linda Confalonieri
Linda Confalonieri

Redattrice di State of Mind

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Berry, M.S., et al. (2014) The nature of impulsivity: Visual exposure to natural environments decreases impulsive decision-making in a delay discounting task- PLoS One
  • Berman, M.G. et al. (2008) The cognitive benefits of interacting with nature. Psychological Science
  • Bratman, G. N., Hamilton, J. P., Hahn, K. S., Daily, G. C., & Gross, J. J. (2015). Nature experience reduces rumination and subgenual prefrontal cortex activation. Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, 112(28), 8567–8572.
  • Kazmierczak, A. (2013). “The contribution of local parks to neighbourhood social ties”. Landscape and Urban Planning, 109(1), 31-44.
  • Kuo, F.E. & Sullivan, W.C. (2001). Environment and Crime in the Inner City: Does Vegetation Reduce Crime? Environment and Behaviour, Volume 33, Issue 3
  • McMahan, E. A., & Estes, D. (2015). The effect of contact with natural environments on positive and negative affect: A meta-analysis. The Journal of Positive Psychology, 10(6), 507–519.
  • Schertz, K. E., Bowman, J. E., Kotabe, H. P., Layden, E. A., Zhen, J., Lakhtakia, T., Lyu, M., Paraschos, O. A., Van Hedger, S. C., Rim, N. W., Vohs, K. D., & Berman, M. G. (2022). Environmental influences on affect and cognition: A study of natural and commercial semi-public spaces. Journal of Environmental Psychology, 83, 101852.
  • Schertz, K.E. et al. (2018). A thought in the park: The influence of naturalness and low-level visual features on expressed thoughts Cognition.
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