La pandemia di COVID-19 ha offerto ai ricercatori la possibilità di esaminare come i tratti di personalità e le convinzioni individuali sul virus, possano predire comportamenti preventivi adattivi (ad es. lavarsi le mani, disinfettare oggetti di uso frequente, stare in casa) e disadattivi (ad es. fare scorte eccessive).
Sebbene tradizionalmente sia stato studiato il ruolo dei Big Five (ovvero estroversione, amicalità, coscienziosità, stabilità emotiva e apertura mentale), in relazione ai comportamenti preventivi, la ricerca di Nowak et al. (2020) ha indagato tratti di personalità meno socialmente desiderabili: la Triade Oscura (cioè narcisismo, machiavellismo e psicopatia) e il narcisismo collettivo, caratterizzati da una massimizzazione degli interessi personali o del proprio gruppo, a discapito di altre persone o gruppi.
Il machiavellismo comprende aspetti di manipolazione, cinismo, ma anche una ricerca di potere e indipendenza. Tra questi individui, la mancanza di rispetto delle norme preventive imposte dal governo può derivare in parte dal credere in teorie complottiste e dunque pensare che chi detiene il potere, similmente a loro, agisca in modo manipolatorio e ingannevole (Kay, 2020).
Mentre il narcisismo rimanda ad una visione grandiosa di sé ed irragionevole senso di diritto, la psicopatia si manifesta con atteggiamenti socialmente insensibili e impulsivi (Paulhus & Williams, 2002).
Nonostante individui con i tratti della Triade Oscura siano tradizionalmente meno propensi a rispettare le restrizioni legate al virus imposte dal governo (Zajenkowski et al., 2020), i narcisisti collettivi, come reazione ad una minaccia che potrebbe mettere a rischio lo status quo del gruppo, adottano comportamenti preventivi se incoraggiati dalle autorità di riferimento (Henderson-King et al., 2009).
Il narcisismo collettivo, considerato nello studio di Nowak et al. (2020) in entrambe le forme “aggressivo” e “comunitario”, rimanda ad un’esasperazione dell’immagine positiva e dell’importanza del gruppo di appartenenza (de Zavala et al., 2009). Sebbene in entrambi sia presente una forte identificazione con il proprio gruppo, senso di diritto del gruppo e lamentele per mancanza di riconoscimento esterno, i domini ai quali si riferiscono sono differenti. Mentre l’aggressivo rimanda a convinzioni irrealisticamente positive sulla potenza del gruppo nell’ambito dell’agency (realizzazione, competenza e dominio), il comunitario rimanda al dominio della communion (cordialità, disponibilità e sacrificio) (de Zavala et al., 2009; Żemojtel-Piotrowska, M., Piotrowski, J., Sedikides, et al., 2020).
Sia i tratti auto-orientati (triade oscura) che quelli rilevanti per la propria identità come membro del gruppo (narcisismo collettivo), si manifestano nelle situazioni che comportano una minaccia rivolta a sé e al proprio contesto, come una pandemia, influenzando l’esito comportamentale insieme alle convinzioni sul virus.
Le cinque credenze individuali sul virus che spiegano l’adozione o meno di comportamenti salutistici, sono state teorizzate nell’Health Belief Model (Rosenstock, 1974; Rosenstock et al., 1988). Mentre la vulnerabilità percepita consiste nella stima soggettiva del rischio di sviluppare un problema di salute, la gravità percepita rimanda alla valutazione del problema e delle sue potenziali conseguenze. I benefici percepiti dell’azione preventiva riguardano la valutazione dell’efficacia di impegnarsi in un comportamento che promuove la salute per ridurre il rischio di malattia. Mentre le barriere percepite all’azione che si riferiscono alla valutazione degli ostacoli al cambiamento comportamentale, possono impedire comportamenti preventivi; l’autoefficacia è la percezione della propria competenza nell’eseguire un comportamento con successo.
Lo studio di Nowak et al. (2020) effettuato su un campione di 755 adulti polacchi durante l’emergenza sanitaria, ha riscontrato come i tratti della Triade Oscura ed il narcisismo collettivo siano correlati con l’adozione di comportamenti preventivi disadattivi (accumulare scorte), essendo entrambi manifestazioni di una minimizzazione del pericolo percepito e massimizzazione degli interessi personali. L’esito è coerente con le caratteristiche intrinseche degli individui con alti livelli di narcisismo, machiavellismo e psicopatia; impulsivi, impegnati nel tutelare i propri interessi e che tendono ad attuare comportamenti rischiosi (Crysel et al., 2013; Jonason & Fletcher, 2018; Jones & Paulhus, 2011).
Lo studio ha supportato parzialmente il valore del modello delle credenze sulla salute nel predire i comportamenti preventivi e di accumulo; mentre tra coloro con tratti della Triade Oscura i comportamenti di accaparramento non sono spiegati in modo sostanziale dalle convinzioni sul virus, tra coloro con narcisismo collettivo, sono le convinzioni che spiegano del tutto l’adozione di comportamenti preventivi.
I tratti della Triade Oscura si associavano alla credenza di vulnerabilità percepita, che portava ad una preoccupazione maggiore verso gli aspetti negativi della prevenzione senza considerarne i benefici e ad un comportamento volto ad accaparrare scorte per volontà di auto-protezione. Al contrario, elevati livelli di barriere percepite riducevano i comportamenti preventivi e quindi indirettamente anche i comportamenti di accaparramento. Mentre il narcisismo si associava ad una maggiore gravità e benefici percepiti, la psicopatia si associava solo ai benefici percepiti. Sia psicopatia che machiavellismo correlavano con una minore autoefficacia percepita nelle azioni preventive.
Entrambe le forme di narcisismo collettivo si associavano a tutte le credenze e all’accaparramento di beni, ma non al comportamento preventivo. Nonostante i narcisisti collettivi abbiano riportato alcune convinzioni sul coronavirus adattive (cioè benefici percepiti dell’azione, autoefficacia e assenza di barriere percepite all’azione) non hanno adottato comportamenti preventivi adattivi.
Lo studio dimostra come le manifestazioni comportamentali adattive e disadattive possano essere influenzate sia dai tratti di personalità che da convinzioni sulla salute. Entrambi gli aspetti, rientrano nelle differenze individuali che andrebbero valutate attentamente nelle situazioni di crisi e considerate per adattare interventi di sostegno psicologico volto a prevenire l’adozione di comportamenti di accumulo nei soggetti a rischio.
Le predisposizioni individuali hanno un ruolo rilevante; dunque anche le raccomandazioni ed i messaggi volti a migliorare l’aderenza verso determinati atteggiamenti preventivi, per essere efficaci, non devono sottovalutare questo aspetto.