Perché una rubrica sulla psicologia digitale
La psicologia digitale è una disciplina emergente che si dedica a studio, comprensione, ricerca e intervento nell’ambito delle nuove tecnologie. Il suo scopo è analizzare l’effetto dei nuovi media sul funzionamento mentale, comportamentale e relazionale. Milioni di persone passano almeno 2 ore al giorno online, da desktop o da mobile (dati Audiweb, agosto 2018). L’uso pervasivo dei new media rende necessario per lo psicologo essere informato e formato, consapevole dei nuovi mezzi digitali, delle opportunità e dei limiti, sempre curioso e proattivo nell’aggiornarsi e avere familiarità con i nuovi linguaggi in continua evoluzione. Queste competenze si affiancano a quelle tradizionali per avere maggiore consapevolezza e disinvoltura nel muoversi nei nuovi contesti digitali. Inoltre, la tecnologia offre nuove opportunità di sviluppo e applicazione agli operatori della salute mentale: diventerà sempre più importante progettare interventi che tengano conto delle nuove opportunità tecnologiche affinché il benessere della persona sia promosso a 360 gradi e siano sempre più note e promosse le nuove applicazioni della psicologia digitale.
Quali sono le applicazioni pratiche della psicologia digitale
- Psicologia clinica: impiego di strumenti integrativi delle pratiche tradizionali come realtà aumentata e virtuale; uso di app nel supporto al lavoro clinico; trattamento di cyberbullismo e nuove dipendenze come quella da videogame o smartphone
- Psicologia sociale: ricerca e indagine delle implicazioni psico- sociali dell’evoluzione tecnologica (per esempio nell’ambito della comunicazione politica sui social o delle fake news) nell’approccio ai nativi digitali e alle identità digitali
- Ricerca e sviluppo: sviluppo di applicazioni della tecnologia nella vita quotidiana come nel caso dell’internet of things e della domotica
- Digital marketing ed economia comportamentale nell’ambito della pubblicità online
La rubrica Psicologia Digitale è a cura di Chiara Cilardo