La K-SADS-PL DSM-5 è un ottimo strumento per l’identificazione della diagnosi primaria e per l’identificazione della diagnosi in comorbilità e utile per la comprensione e l’evoluzione del disturbo psicopatologico riscontrato in età precoce.
Arianna Ferretti – OPEN SCHOOL, Studi Cognitivi Modena
La K-SADS-PL DSM-5
La K-SADS-PL DSM-5 è un’intervista diagnostica sviluppata da Kauffman, Birmaher, Brent, Rao e Ryan nel 1997 che valuta i disturbi psicopatologici in bambini e adolescenti secondo i criteri del DSM-5. Pertanto tiene in considerazione sia le precedenti edizioni che l’introduzione dei nuovi disturbi dell’età evolutiva, quali il disturbo dello spettro dell’autismo e il disturbo da disregolazione dell’umore dirompente. È un ottimo strumento per l’identificazione della diagnosi primaria e per l’identificazione della diagnosi in comorbilità. È utile per la comprensione e l’evoluzione del disturbo psicopatologico riscontrato in età precoce. La somministrazione della K-SADS-PL è norma che venga effettuata da un operatore esperto, che assuma un atteggiamento neutrale e non teso a dare suggerimenti di risposta. Tuttavia la sola somministrazione della K-SADS-PL non è sufficiente per una corretta valutazione psicodiagnostica e risulta necessaria un’integrazione al fine di ottenere una valutazione più definita e completa.
Le diagnosi primarie
La K-SADS-PL DSM-5 valuta le seguenti diagnosi primarie:
Tabella 1: Diagnosi prese in esame dallo strumento K-SADS-PL DSM-5
Per poter procedere con l’intervista diagnostica è necessario, prima, effettuare i seguenti passaggi:
- Compilazione della scala trasversale di valutazione dei sintomi per bambini e genitori;
- Fare una breve intervista introduttiva non strutturata;
- Fare un’intervista diagnostica di screening;
- Compilare la checklist per la somministrazione dei supplementi;
- Approfondire gli eventuali supplementi diagnostici necessari;
- Compilare la checklist complessiva della storia clinica del paziente.
Andiamo a capire concretamente cosa significano e come sono strutturate queste tappe.
1. Compilazione della scala trasversale di valutazione dei sintomi per bambini e genitori
Prima della somministrazione dell’intervista diagnostica è necessario che sia i genitori che i bambini compilino la scala di valutazione dei sintomi trasversali, composta da 25 item che valutano la severità dei sintomi riscontrati nelle ultime due settimane.
2. Breve intervista introduttiva non strutturata
A questo punto il valutatore, in una breve intervista di circa 15 minuti, raccoglie informazioni dai genitori e dal paziente circa:
- dati demografici;
- lo stato di salute;
- i sintomi attuali;
- eventuali informazioni su trattamenti psicologici o neuropsichiatrici passati;
- il funzionamento scolastico del bambino;
- gli hobby;
- la qualità delle relazioni familiari;
- la qualità delle relazioni con il gruppo dei pari.
Lo scopo di tale intervista introduttiva è quello di stabilire un setting caratterizzato da un clima rilassato per il paziente e di comprendere se si sia verificata un’alterazione del funzionamento del bambino/ragazzo. Per quanto riguarda i genitori si cerca di ottenere informazioni circa le fasi dello sviluppo del figlio, elemento che potrebbe facilitare la diagnosi differenziale. È importante che il valutatore modifichi il proprio linguaggio sulla base di quello usato dai genitori e dal bambino/ragazzo.
3. Intervista diagnostica di screening
Questa intervista si sofferma sui sintomi delle differenti diagnosi primarie. Per ogni sintomo sono previste domande specifiche e criteri che vanno ad indagare i vari aspetti caratteristici del disturbo indagato. Si approfondisce, inoltre, se quanto riscontrato è un sintomo attuale o se si è verificato in altri momenti della vita del bambino. Il valutatore, man mano che procede con l’intervista di screening, si annota il punteggio che il paziente ottiene fino ad esplorare tutte le possibili diagnosi primarie.
Successivamente si procede prendendo in considerazione i criteri di esclusione delineati per gli episodi attuali o passati del disturbo. Se il bambino non raggiunge i criteri di esclusione per qualche diagnosi si va a somministrare un apposito supplemento specifico (punto 5).
4. Compilare la checklist per la somministrazione dei supplementi
Alla fine dell’intervista di screening, sul manuale, si trova una scheda chiamata “checklist diagnostica complessiva” in cui si annotano i supplementi richiesti insieme alle date di eventuali episodi pregressi o attuali nel disturbo.
5. Approfondire gli eventuali supplementi diagnostici necessari
I supplementi diagnostici che possono essere approfonditi, qualora il paziente non raggiunga i criteri di inclusione per qualche diagnosi sono:
- supplemento 1: disturbi depressivi, disturbo bipolare e altri disturbi correlati;
- supplemento 2: spettro della schizofrenia e altri disturbi psicotici;
- supplemento 3: disturbi d’ansia, ossessivo compulsivo e correlati al trauma;
- supplemento 4: disturbi del neurosviluppo, del comportamento dirompente e della condotta;
- supplemento 5: disturbi dell’alimentazione e della nutrizione.
La funzione principale di questi supplementi diagnostici è quella di facilitare la diagnosi differenziale e di fornire informazioni importanti prima di andare a valutare, nel dettaglio, i sintomi caratteristici dei diversi disturbi.
6. Checklist complessiva della storia clinica del paziente
Si tratta di un modello da compilare, inserito al termine dei supplementi del manuale K-SADS-PL, utile per registrare le informazioni diagnostiche attuali e le informazioni salienti relative all’intera vita del paziente. Contiene anche una sessione per il follow-up della checklist ideale per avere utili informazioni sul decorso longitudinale della patologia.
La validità diagnostica
La K-SADS-PL risulta essere l’intervista psichiatrica per l’età evolutiva maggiormente usata nella ricerca su popolazioni cliniche. Infatti, in letteratura, è possibile reperire una modesta quantità di studi che la includono e la utilizzano. È tradotta in numerose lingue tra cui l’italiano, lo spagnolo, il portoghese, il francese e il cinese. È stata dimostrata la sua validità diagnostica nel differenziare le popolazioni cliniche dai controlli e nel differenziare le diverse diagnosi nei campioni clinici. Per quanto riguarda l’Italia, il gruppo di Sogos, Di Noia, Fiorello e Picchiotti, che ha inoltre curato la traduzione del manuale in lingua italiana, ne ha valutato l’attendibilità sulla popolazione clinica dimostrando una congruenza tra la diagnosi effettuata tramite K-SADS-PL e l’osservazione clinica. La validità diagnostica è stata dimostrata anche in Spagna.