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Uso problematico dello smartphone in adolescenza: che ruolo possono avere i genitori nella gestione di questo fenomeno?

Cosa si intende con uso problematico dello smartphone negli adolescenti? Scopriamo come lo stile genitoriale può influenzarlo

Di Silvia Bettoni, Silvia Carrara, Michela Di Gesù, Martina Gori, Giulia Onida, Matteo Zambianchi

Pubblicato il 21 Giu. 2024

Aggiornato il 26 Giu. 2024 16:21

Uso problematico dello smartphone: i rischi e le cause

La ricerca scientifica sta dedicando un’attenzione sempre crescente all’Uso Problematico dello Smartphone (Problematic Smartphone Use, PSU), quella forma di dipendenza legata all’uso eccessivo dei dispositivi elettronici che può portare fino al punto di trascurare lo studio, il lavoro e la vita sociale. Benché non sia ancora citato tra i disturbi del DSM, si stima che ne siano affetti una percentuale tra il 10 e il 30% degli adolescenti (Csibi et al., 2021; Elhai et al., 2019; Lemola et al., 2015; Reer et al., 2021; Sohn et al., 2019). Questo disturbo è caratterizzato da un forte desiderio di utilizzo dello smartphone, associato a un intenso sentimento di angoscia quando è necessario interromperne l’uso (Busch & McCarthy, 2021; Kardefelt-Winther et al., 2017).

La letteratura sui fattori di rischio e protezione per l’uso problematico dello smartphone non ha ancora raggiunto conclusioni definitive, tuttavia alcuni fattori sembrano essere univocamente riconosciuti come predisponenti per lo sviluppo di questa dipendenza. Ad esempio, la pressione sociale posta dai coetanei sembra giocare un ruolo importante nello sviluppo di questo tipo di comportamenti. Tuttavia, ciò che spesso i genitori tendono a trascurare è la qualità del rapporto con i figli. Uno stile genitoriale punitivo ed eccessivamente restrittivo riguardo l’utilizzo della tecnologia aumenta la probabilità di un uso irresponsabile di questa da parte dell’adolescente, mentre uno stile genitoriale più moderato sembra essere un fattore di protezione. La probabilità di essere dipendenti dall’uso del cellulare è, inoltre, più alta negli adolescenti con basso autocontrollo e bassa autostima (Fischer-Grote et al., 2019).

Per quanto riguarda i rischi collegati all’uso problematico dello smartphone, questi non si limitano al ritiro sociale, che pur nel lungo periodo può condurre a stati di depressione e ansia (Yang et al., 2020). Alcuni studi hanno trovato un’associazione tra dipendenza da smartphone e problematiche come funzioni cognitive compromesse, dieta malsana e cambiamenti nel volume di materia grigia del cervello (Wacks & Weinstein, 2021).

Strategie parentali per fronteggiare l’utilizzo problematico degli smartphone

Dato l’impatto del ruolo genitoriale sull’uso problematico dello smartphone nei figli adolescenti, un nuovo studio si è proposto di indagare come diversi stili genitoriali possano ripercuotersi sulla suddetta pratica con l’obiettivo di identificare i metodi più efficaci nel ridurne l’utilizzo (Efrati et al., 2024). 

I ricercatori hanno quindi individuato diverse variabili rispetto alle interazioni tra genitori e figli, come il modo in cui viene discusso l’utilizzo di smartphone, la qualità della comunicazione e il supporto genitoriale. Inoltre, sono state prese in analisi le modalità di mediazione attuate dai genitori, suddivisibili in quattro categorie: restrittiva, negativa attiva, positiva attiva e co-utilizzo. La prima categoria è caratterizzata da una carenza in termini di confronto con focus sul controllo parentale e prevede la presenza di limiti severi e ben definiti, non motivati ai figli, circa il tempo di utilizzo e l’accesso ad alcune applicazioni. Attraverso la mediazione negativa attiva i genitori intendono disincentivare l’utilizzo di smartphone, enfatizzandone gli aspetti negativi e i rischi in termini di salute mentale e qualità di vita. Al contrario la mediazione positiva attiva, attraverso il rinforzo positivo, mira a elevare gli aspetti positivi incentivando i figli a utilizzare i dispositivi in modo costruttivo al fine di predisporre una sana relazione con lo smartphone. Infine, alcuni genitori scelgono di utilizzare lo smartphone insieme ai figli così da renderlo un’attività ludico-esplorativa condivisa consentendone la supervisione e la conoscenza di dettagli che possano arricchire la discussione tra le due parti in merito alle abitudini digitali.

Uso problematico dello smartphone: come ridurlo o prevenirlo

Attraverso un’analisi delle interazioni tra genitori e adolescenti, su un campione di 1187 famiglie costituite da mamma, papà e adolescente di età compresa tra i 14 e i 18 anni, è emerso che:

  • una migliore comunicazione genitori-figli sul modo più appropriato di utilizzare lo smartphone sembra portare gli stessi figli a ridurre significativamente il loro uso problematico dello smartphone, a non sentire più come prima la pressione dell’ambiente sociale che solitamente li spinge a usare lo smartphone, nonché a percepire minore gratificazione durante l’utilizzo;
  • una migliore comunicazione generale padri-figli sembra portare a una diminuzione dell’uso problematico dello smartphone, della percezione della pressione sociale a riguardo e della gratificazione derivante dall’utilizzo dello smartphone;
  • un maggiore supporto emotivo da parte delle madri sembra permettere una riduzione della gratificazione emotiva che i figli ottengono dall’uso dello smartphone;
  • il ricorso alla mediazione restrittiva da parte dei genitori (limitare l’uso dello smartphone in modo autoritario, al fine di prevenirne un uso eccessivo o inappropriato) conduce a un minore uso problematico dello smartphone e una minore pressione sociale all’uso, nonché una minore gratificazione emotiva dal suo utilizzo quando i padri propongono regole molto severe;
  • l’adozione di una modalità di mediazione attiva positiva da parte delle madri (incoraggiare un uso vantaggioso e produttivo dello smartphone, così da promuovere un rapporto sano con internet e i dispositivi digitali) sembra ridurre la dipendenza emotiva dallo smartphone;
  • un aumento del co-utilizzo degli smartphone padri-figli (giocare e navigare su internet insieme, al fine di supervisionare e socializzare) sembra far diminuire la percezione della pressione sociale all’uso;
  • diversamente dagli altri risultati, un maggior uso della mediazione attiva negativa da parte delle madri (sottolineare gli aspetti problematici dell’uso di internet e dispositivi in quanto negativi o pericolosi, con l’obiettivo di scoraggiarne l’utilizzo) sembra generare un aumento dell’uso problematico dello smartphone, mentre quando viene adottata dai padri sembra portare gli adolescenti a percepire maggiormente la pressione sociale.

Dunque, la ricerca ci suggerisce che un’integrazione tra comunicazione chiara, supporto e mediazione funzionale da parte dei genitori può prevenire l’uso problematico dello smartphone nei figli adolescenti.

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