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Il consumo di MDMA influenza la capacità di essere empatici

Un recente studio mostra che chi consuma MDMA (o ecstasy) ha livelli di empatia più alti rispetto ai consumatori di cannabis o altre droghe.

Di Gaia Butti

Pubblicato il 27 Feb. 2019

Aggiornato il 18 Apr. 2019 13:33

È noto che l’uso di MDMA (anche conosciuta come ecstasy) aumenti i propri livelli di empatia nel breve termine, uno studio però sembra suggerire che questi stessi effetti possono prolungarsi anche sul lungo periodo.

 

L’ecstasy o MDMA è classificata come droga di classe A nel Regno Unito e attualmente ne è vietato l’impiego per qualsiasi uso medico. Tra i suoi effetti è noto un aumento del livello di empatia.

Un recente studio pubblicato su Journal of Psichopharmacology e condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Exeter con a capo la Dott.ssa Molly Carlyle, ha voluto confrontare i risultati riguardanti i livelli di empatia di soggetti che facevano uso di differenti tipologie di droga: 25 soggetti assumevano diverse tipologie di droghe (cannabis, cocaina, ketamina) ed anche MDMA, 19 soggetti assumevano diverse droghe (cannabis, cocaina, ketamina) ma non MDMA, infine, 23 soggetti facevano uso solo di alcol.

Tutti i soggetti che sono stati reclutati come campione oggetto di studio erano consumatori che facevano un uso lieve/moderato di MDMA (con utilizzo minimo di 10 volte). Scopo dei ricercatori era infatti quello di verificare non solo che i livelli di empatia di chi consuma questo tipo di droga siano più elevati rispetto a chi fa uso di altre droghe, ma anche se l’uso di tale droga per un periodo prolungato potesse avere conseguenze sul lungo termine tali da poter far ripensare ad un suo utilizzo a fini medici.

Dai risultati ottenuti, è emerso in effetti che coloro che consumavano MDMA riferivano di provare molta più empatia rispetto ai soggetti che non ne facevano uso e che invece privilegiavano altri tipi di droghe. I ricercatori sono stati in grado di arrivare a queste conclusioni attraverso un compito sperimentale il cui scopo era quello di indagare la capacità dei soggetti di discriminare le emozioni delle altre persone.

Lo studio inoltre smentisce i dati provenienti dalla letteratura precedente, secondo cui il consumo di ecstasy è causa di un marcato disagio sociale. Anzi ciò che emerge è che chi consuma MDMA ha un livello di empatia migliore rispetto a chi abusa di altre sostanze ed un livello di empatia simile a chi fa uso solo di alcol.

Il disegno sperimentale

Ai 67 partecipanti dello studio è stato chiesto di completare un questionario che valutava il loro livello di empatia e poi di svolgere alcuni compiti computerizzati nei quali dovevano discriminare le emozioni solamente guardando le espressioni facciali delle immagini, raffiguranti i volti di diverse persone.

Inoltre, ai partecipanti veniva richiesto di riferire come si sentissero, ogni volta, nel vedere le diverse immagini, comunicanti diverse emozioni.

I ricercatori hanno misurato sia il livelo di empatia cognitiva (ovvero l’abilità di riconoscere le emozioni degli altri) sia di empatia emotiva (cioè la capacità di provare determinate emozioni che sono conseguenti alle emozioni degli altri).

Risultati e Conclusioni

Quello che è emerso è che i consumatori di MDMA, durante i compiti svolti al computer, provavano maggiori livelli di empatia emotiva e di empatia cognitiva rispetto ai soggetti che assumevano differenti tipologie di droga. È stata invece riscontrata solo una piccola differenza tra il gruppo di consumatori di MDMA e il gruppo di coloro che faceva abuso di alcol. Tutti i soggetti hanno mostrato un abbassamento dell’umore e dell’autostima in risposta all’esclusione sociale, senza differenze tra i gruppi.

Il livello di empatia e dolore sociale nei consumatori di MDMA erano coerenti con il normale funzionamento psicosociale. Dallo studio si evince anche il fatto che un uso prolungato di MDMA possa causare uno stress sociale amplificato; questo risultato contraddice gli studi precedenti.

Lo studio vuole mostrare come un uso leggero di MDMA non si possa associare ai problemi legati al funzionamento sociale. Inoltre, sembra che chi consumi MDMA abbia un livello di empatia migliore rispetto a chi fa uso di altre droghe e raggiunga livelli simili a chi abusa di alcol.

Per concludere, non si sa se le differenze nella capacità di provare empatia siano dovute esclusivamente all’utilizzo o meno di questa tipologia di droga o se entrino in gioco altri fattori. Sicuramente, sarebbe interessante indagare in futuro l’efficacia dell’uso di MDMA come un possibile trattamento psicofarmacologico, secondo dosi opportunamente testate e precise prescrizioni mediche, dal momento che dai risultati di questo studio si evince che l’uso di MDMA non ha effetti collaterali su alcuni processi sociali cruciali.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Carlyle, M., Stevens, T., Fawaz, L., Marsh, B., Kosmider, S., & Morgan, C. J. (2019). Greater empathy in MDMA users. Journal of Psychopharmacology, 0269881119826594.
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