expand_lessAPRI WIDGET

Il no della Food and Drug Administration all’MDMA per il trattamento del disturbo da stress post-traumatico

Perchè la Food and Drug Administration (FDA) ha respinto l'approvazione dell’MDMA per il trattamento del disturbo da stress post traumatico?

Di Anna Boccaccio

Pubblicato il 03 Set. 2024

MDMA per il trattamento del disturbo da stress post traumatico

La notizia è del 9 Agosto: un comunicato stampa dell’azienda farmaceutica statunitense Lykos Therapeutics ha annunciato che la Food and Drug Administration (FDA), ente governativo USA che garantisce sicurezza ed efficacia dei prodotti farmaceutici, ha respinto la sua richiesta di approvare l’MDMA per il trattamento del disturbo da stress post traumatico.

La decisione fa eco al primo parere emesso a Giugno da un comitato consultivo indipendente della FDA, che aveva votato a stragrande maggioranza contro l’uso dell’MDMA a scopo terapeutico. 

Che cos’è l’MDMA?

L’MDMA, metilenediossimetamfetamina, è una sostanza psicoattiva sintetica, comunemente nota come ecstasy o molly.

Nata nel 1912 dall’azienda farmaceutica tedesca Merck dalla sintesi di medicinali emostatici (Freudenmann et al., 2006), ha acquisito notorietà dagli anni ‘80 per il suo uso ricreativo illecito. È classificata come sostanza entactogena per le sue proprietà di modulare efficacemente il riconsolidamento della memoria della paura, facilitare l’estinzione della paura, promuovere empatia, maggiori comportamenti prosociali e compassione per se stessi e gli altri (Bershad et al., 2016; Feduccia et al., 2018; Vizeli et al., 2022; Maples-Keller et al., 2022).

Le prime ricerche sulla psicoterapia assistita da MDMA ne hanno suggerito un potenziale terapeutico significativo nel trattamento del disturbo da stress post-traumatico e di altre condizioni cliniche come l’ansia in soggetti adulti con autismo o associata a diagnosi oncologica (Mithoefer et al., 2016; 2018; Danforth et al., 2018). 

Nel 2017 la stessa FDA l’aveva designata come “terapia rivoluzionaria” (breakthrough therapy) per il disturbo da stress post-traumatico, dopo che nessun nuovo trattamento farmacologico era stato approvato da più di 20 anni per quel disturbo, acconsentendo all’avvio di successivi studi per valutarne l’efficacia.

Il rifiuto della FDA alla terapia con MDMA

L’azienda farmaceutica Lykos Therapeutics, promotrice di lunga data della medicina psichedelica,  ha presentato prove provenienti da studi clinici nel tentativo di ottenere l’autorizzazione al commercio legale di una variante farmaceutica di MDMA. Gli studi in questione prevedevano il trattamento di pazienti affetti da disturbo da stress post-traumatico con una combinazione di MDMA e psicoterapia (Mitchell et al., 2021; 2023).

Con un voto di 9 a 2, il comitato consultivo aveva già respinto a Giugno l’istanza della Lykos, dichiarando il trattamento non efficace. Inoltre, solo 1 membro del panel aveva affermato che i benefici del trattamento superano i rischi, mentre gli altri 10 avevano espresso parere negativo.

Il comitato manifestava dubbi sui risultati degli studi pervenuti, evidenziando problemi relativi a potenziali abusi, carenze nelle informazioni riguardanti la sicurezza e bias nei dati di efficacia. 

L’FDA ha l’ultima parola sull’approvazione effettiva di ogni trattamento. Il voto del comitato non è vincolante, ma potrebbe aver influenzato la decisione finale della FDA che, storicamente, ha rifiutato di approvare il 67% dei farmaci che hanno ricevuto un voto negativo dai suoi comitati consultivi (Daval et al., 2023). 

Stavolta, la FDA ha negato l’approvazione dell’MDMA per l’utilizzo terapeutico, richiedendo alla Lykos di condurre un ulteriore studio di fase 3 per testare efficacia e sicurezza dell’MDMA. La Lykos prevede di sollecitare un incontro con la FDA per chiedere di riconsiderare la decisione e discutere le raccomandazioni dell’agenzia, ma la strada che vede l’approvazione delle sostanze psichedeliche per i trattamenti medici appare ancora in salita. Per il momento, l’MDMA rimane una droga di Classe I, secondo il Controlled Substances Act.

Le obiezioni del comitato sulla sperimentazione con MDMA

Il panel indipendente di esperti aveva valutato due studi di fase 3 in doppio cieco, sponsorizzati dalla Lykos Therapeutics, finalizzati a verificare l’efficacia e il rapporto rischi/benefici della terapia con MDMA abbinata a psicoterapia (Mitchell et al., 2021; 2023).

Elenchiamo alcune tra le principali obiezioni sollevate, contenute nel report della FDA del 4 giugno:

  • scarsa affidabilità dei risultati a causa del fenomeno di svelamento funzionale, ovvero la capacità dei partecipanti di capire se avevano ricevuto un placebo o un farmaco attivo, fattore in grado di influenzare il risultato. Più del 90% delle persone nel gruppo MDMA e il 75% nel gruppo placebo hanno effettivamente indovinato il gruppo di trattamento nel secondo studio di Fase 3;
  • il 40% dei partecipanti aveva già assunto MDMA in precedenza. Coloro che avevano cercato droga illegale probabilmente avevano una visione più favorevole della stessa durante lo studio, il che secondo la commissione potrebbe produrre pregiudizi positivi;
  • la Lykos ha segnalato alla FDA la possibilità che due terapeuti di una sperimentazione possano aver compiuto abusi su almeno un paziente;
  • carenze nella sicurezza e nell’integrità dei dati raccolti dalla Lykos;
  • manomissione dei feedback dei partecipanti al follow-up, al fine di renderli positivi ed escludere eventi avversi, come testimoniato da report scritti e video interviste di alcuni soggetti reclutati;
  • un aumento significativo di pressione sanguigna e frequenza cardiaca nei partecipanti, con conseguente incremento del rischio cardiovascolare.

Nel complesso, il comitato aveva anche rilevato che i partecipanti hanno sperimentato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo nei sintomi di disturbo da stress post-traumatico e che tale miglioramento sembra aver avuto una durata di almeno sei mesi.

Il futuro del trattamento del disturbo da stress post-traumatico

Il disturbo da stress post-traumatico colpisce ogni anno 6 persone su 100 negli USA, con una particolare diffusione tra i veterani di guerra ad alto rischio di suicidio (APA, 2013). Le psicoterapie focalizzate sul trauma rappresentano il trattamento gold standard per tale disturbo; tuttavia, molti pazienti presentano sintomi persistenti e tassi di abbandono della terapia elevati. Sebbene gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), sertralina e paroxetina, siano approvati dalla FDA per il trattamento del disturbo da stress post-traumatico, il 35-47% dei soggetti non risponde al trattamento (Mitchell et al., 2023).

Alcuni giorni dopo la decisione del comitato della FDA, la Commissione statale olandese sull’MDMA ha pubblicato un piano per uno “studio naturalistico” che, se approvato, fornirebbe una terapia assistita con MDMA a 400-500 persone affette da disturbo da stress post-traumatico entro i prossimi cinque anni (per maggiori infoemazioni consultare la pagina).  

Se per una parte della scienza i farmaci psichedelici rappresentano il futuro del trattamento per il disturbo da stress post-traumatico, questo primo no all’utilizzo terapeutico dell’MDMA testimonia che ulteriori ricerche sono necessarie per dare speranza e certezze ai pazienti.

Si parla di:
Categorie
SCRITTO DA
Anna Boccaccio
Anna Boccaccio

Redattrice di State of Mind

Tutti gli articoli
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Microdosing e sostanze psichedeliche: a che punto sono gli studi sulla salute mentale?

Le ricerche sul microdosing delle sostanze psichedeliche nel trattamento dei disturbi psichici stanno assumendo sempre maggiore rilevanza

ARTICOLI CORRELATI
La Flash Technique (2024) a cura di Massimo Amabili e Alessandro Di Domenico – Recensione

Nel libro di recente uscita “La Flash Technique”, Amabili e Di Domenico ci guidano alla conoscenza della tecnica e delle sue origini

Guerra in Ucraina: i tratti di personalità influenzano il recupero del benessere psicologico

Una ricerca ha indagato i livelli di benessere della popolazione prima e dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Cosa ci dicono i risultati?

cancel