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Medicina per la coscienza (2022) di Françoise Bourzat – Recensione

"Medicina per la coscienza" offre una visione differente dei disturbi mentali e apre alla possibilità di utilizzare sostanze stupefacenti nel trattamento

Di Cristi Marcì

Pubblicato il 03 Mag. 2023

Nel meraviglioso saggio “Medicina per la coscienza. Saggezza indigena, enteogeni e stati modificati di coscienza” Françoise Bourzat propone, a chiunque desideri leggerla, una nuova chiave di lettura circa l’impiego delle sostanze psicoattive nella cura di diversi quadri psicopatologici, quali la depressione e il disturbo da stress post traumatico.

 

 Quanto di più affascinante emerge sin dalle prime pagine è il richiamo da parte dell’autrice a quel linguaggio comune che sembra aver cristallizzato proprio le capacità di espressione, nonché quel lato trasformativo e creativo, che attraverso il corretto impiego delle sostanze, possono risentire di quel ripristino capace di connetterci con il nostro linguaggio più autentico. Che se l’autrice definisce trasformativo e terapeutico, James Hillman (Hillman, J., 2013) descrive quale “predisposizione dell’anima a riconnettersi con quanto di più ancestrale abita in ognuno di noi”. L’aspetto oltremodo affascinante si correla non tanto ad una visione descrittiva e spesso limitante del concetto di disturbo, quanto piuttosto ad una nuova percezione in grado di valorizzare il sintomo quale punto di partenza, in grado di comunicare quanto la coscienza razionale non è più in grado di esprimere.

La coscienza odierna non solo sembra risentire delle influenze sociali e ancor più delle richieste provenienti dall’esterno, ma al contempo secondo la Bourzat, riflette l’arresto di quella capacità trasformativa che Hillman traduce nella presenza di un linguaggio unilaterale. Quest’ultimo infatti, se da un lato descrive l’esordio delle attuali nevrosi quali riflesso di una predisposizione unilaterale e non conforme al proprio Dàimon (Hillman, J., 2013), dall’altro conferma quanto la propria autenticità possa essere riscoperta dando spazio ai numerosi volti dai quali siamo abitati e attraverso i quali scoprire nuovi stati di coscienza.

 Le medicine della coscienza, vengono dunque proposte quali validi strumenti per stimolare ed accedere a nuovi stati di consapevolezza in grado non solo di scardinare gli automatismi cognitivi e comportamentali, ma anche di ripristinare quelle che Françoise Bourzat definisce il dialogo con le proprie radici antiche. Quest’ultime, infatti, vengono presentate nel libro quali vere e proprie fonti da cui attingere ciò che di “non ordinario” (Bourzat, F., 2022) abbiamo perduto. I rituali e i miti sono infatti in grado di “presentificare quanto di più ancestrale risiede in noi”, (Hillman, J., 2019) offrendo così un valido canale di comunicazione grazie al quale conoscere e rinnovare le nostre “coscienze ordinarie” (Bourzat, F., 2022).

Tuttavia se ciò che conosciamo risulta apparentemente sicuro proprio perché già prestabilito, di contro rispecchia appieno il limite al potere creativo, esplorativo e ancor più trasformativo che al nostro interno hanno la fisionomia di “diversi mondi e di diverse divinità” (Hillman, J., 2019). Se la dipendenza da uso di sostanze viene ricercata quale strumento con cui accedere a qualcosa di diverso e lontano dal quotidiano, l’impiego consapevole e legale dell’uso delle sostanze psichedeliche altro non farebbe se non legittimare quella ricerca di noi stessi e della nostra coscienza antica, che troppo spesso cerchiamo di ottenere in maniera sbagliata e sovente pericolosa.

La proposta di questo saggio si traduce in una nuova presa di coscienza circa quei limiti e quegli schemi ordinari che a nostra insaputa cristallizzano sia il linguaggio dell’anima sia le sue modalità di espressione, facendo del disturbo e/o del sintomo il richiamo della nostra parte più antica che altro non chiede se non di vivere grazie alla nascita di una nuova coscienza.

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Cristi Marcì
Cristi Marcì

Psicologo, Specializzando in Psicoterapia

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Bourzat, F., (2022), “Medicina per la coscienza. Saggezza indigena, emteogini e stati modificati di coscienza”, AnimaMundi Edizioni, 2022.
  • Hillman, J., (2013), “Il codice dell’anima”, Adelphi Editore, Torino, 2013.
  • Hillman, J., (2019), “Re-Visione della psicologia”, Adelphi Editore, Milano, 2019.
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