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Disturbi d’Ansia

Diamo uno sguardo ai disturbi d'ansia, vediamo consigli pratici per affrontare l'ansia nella vita di tutti i giorni e sfatiamo i falsi miti

Di Gloria Angelini

Pubblicato il 30 Apr. 2024

Introduzione

L’ansia, compagna di vita, è un’emozione tutti hanno sperimentato in risposta alle sfide quotidiane. In un’epoca in cui la nostra società è pervasa da stress e pressioni, l’ampia diffusione dei disturbi d’ansia rappresenta una questione di cui parlare.

I disturbi d’ansia sono condizioni psicologiche caratterizzate da preoccupazioni eccessive, persistenti e disfunzionali, accompagnate da sintomi fisici e mentali, che vanno oltre le normali ansie quotidiane, compromettendo significativamente il benessere individuale.

In questo articolo diamo uno sguardo ai disturbi d’ansia, vediamo consigli pratici per affrontare l’ansia nella vita di tutti i giorni e sfatiamo qualche mito.

L’ansia: un’emozione

Per parlare di disturbi d’ansia è importante chiarire cos’è l’ansia e come differisce dalla paura, cui spesso viene associata. L’American Psychological Association (APA) definisce l’ansia così: 

un’emozione caratterizzata da apprensione e sintomi somatici di tensione in cui un individuo anticipa un pericolo imminente, una catastrofe o una disgrazia. Il corpo spesso si mobilita per far fronte alla minaccia percepita: i muscoli diventano tesi, la respirazione è più veloce e il cuore batte più rapidamente. L’ansia può essere distinta dalla paura sia concettualmente che fisiologicamente, anche se i due termini sono spesso usati in modo intercambiabile. L’ansia è considerata una risposta orientata al futuro, ad azione prolungata e ampiamente focalizzata su una minaccia diffusa, mentre la paura è una risposta adeguata, orientata al presente e di breve durata a una minaccia specifica e chiaramente identificabile.

L’ansia è una reazione fisiologica e psicologica che altera lo stato mentale in risposta a stimoli esterni o interni, un timore diffuso di un potenziale oggetto, distaccato dal presente e proiettato nel futuro. 

Può essere adattiva, ma quando la reazione è cronica e sproporzionata rispetto allo stimolo, diventa un disturbo psicologico. I disturbi d’ansia sono molto comuni e spesso richiedono un trattamento medico, che può includere varie opzioni terapeutiche disponibili.

Quali sono i disturbi d’ansia?

I disturbi d’ansia, come definiti nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, costituiscono un complesso insieme di condizioni mentali, caratterizzate da preoccupazioni eccessive e persistenti che vanno oltre le normali ansie quotidiane. Il cluster diagnostico dei disturbi d’ansia, quindi, comprende tutte quelle sindromi che condividono sintomi e caratteristiche simili, per esempio stati d’animo soggettivi (come disagio, paura e terrore), comportamenti come evitamento e fuga, reazioni fisiologiche come nausea, tremori, sudorazione e innalzamento generale dell’arousal. Nonostante tali disturbi abbiano in comune i sintomi core e alcuni comportamenti, è possibile discriminare questi disturbi in base alla tipologia di oggetti o di situazioni che generano tali risposte, nonché l’ideazione cognitiva associata. 

Il disturbo d’ansia generalizzata si manifesta con una preoccupazione generalizzata e diffusa riguardo a situazioni future di aspetti della vita, come lavoro, salute e relazioni, accompagnata da una tensione costante. 

Il disturbo di panico è caratterizzato da attacchi di panico (e dalla paura che possano ripresentarsi), che sono episodi improvvisi di intensa paura e disagio. Questi attacchi sono spesso accompagnati da sintomi fisici come palpitazioni cardiache, mancanza di respiro e vertigini.

Il disturbo d’ansia sociale comporta un’intensa paura delle situazioni sociali e la paura di essere giudicati o visti come imbarazzati dagli altri. Spesso porta a evitare le interazioni sociali.

Le fobie sono paure intense e irrazionali di specifici oggetti o situazioni, spesso portano  all’evitamento di oggetti o situazioni specifiche, come altezze, ragni o voli aerei. 

L’agorafobia comporta un’intensa paura e l’evitamento di situazioni o luoghi in cui la fuga potrebbe essere difficile o imbarazzante, come luoghi affollati o mezzi pubblici.

Il disturbo d’ansia da separazione è caratterizzato da un’eccessiva paura o ansia riguardo alla separazione dalle figure di attaccamento, che porta angoscia e spesso all’evitamento della scuola.

Il disturbo ossessivo-compulsivo e il disturbo da stress post-traumatico sono stati tradizionalmente inclusi nei disturbi d’ansia; tuttavia, ora sono considerati, nel DSM-5 e nel DSM-5-TR, come entità separate, anche se ancora correlate.

Come si sviluppano i disturbi d’ansia?

I disturbi d’ansia, complessi e multifattoriali, trovano le loro radici in una combinazione di elementi genetici e ambientali. La componente genetica gioca un ruolo significativo, poiché studi scientifici dimostrano che l’ereditarietà può contribuire alla suscettibilità agli stati ansiosi. Tuttavia, l’ambiente in cui una persona cresce e vive svolge anch’esso un ruolo cruciale. Un contesto stressante o privo di supporto sociale può essere un terreno fertile per lo sviluppo dei disturbi d’ansia. Eventi traumatici, come incidenti, perdite o abusi, rappresentano fattori scatenanti che possono innescare o acuire tali disturbi. 

Inoltre, è fondamentale esaminare i fattori di rischio, tra cui elevati livelli di stress, situazioni di vita instabili e predisposizioni personali, che possono contribuire al manifestarsi di tali disturbi.

Approfondire la nostra comprensione di questi fattori non solo accresce la consapevolezza, ma fornisce anche la base per strategie di prevenzione e interventi tempestivi volti a mitigare gli effetti dei disturbi d’ansia.

Ad oggi la scienza ha compreso che i disturbi d’ansia sono esito dell’interazione di molteplici fattori nel tempo, da quelli biologici a quelli ambientali e psicologici. 

Fattori biologici, tra cui predisposizione genetica e squilibri neurobiologici nei neurotrasmettitori come la serotonina e il GABA, giocano un ruolo chiave nello sviluppo di tali disturbi.

Le esperienze traumatiche, come abusi o esperienze di vita stressanti, rientrano nei fattori ambientali che possono contribuire al manifestarsi dei disturbi d’ansia. 

Importanti sono anche gli aspetti cognitivi, ovvero il modo in cui pensiamo, schemi di pensiero negativi e convinzioni irrazionali, che possono alimentare e mantenere l’ansia. 

La presenza di comorbidità con altri disturbi psichiatrici, come disturbi dell’umore o da uso di sostanze, e condizioni mediche aggiungono complessità al quadro. In generale, i disturbi d’ansia sono associati a un rischio più elevato di patologie concomitanti, in particolare quelle caratterizzate da dolore, che possono contribuire allo sviluppo o all’esacerbazione dei sintomi di ansia. 

Le prime esperienze di vita, come l’attaccamento insicuro o la genitorialità iperprotettiva, lo stress cronico, possono contribuire allo sviluppo di disturbi d’ansia

I tratti della personalità come il nevroticismo, caratterizzato da instabilità emotiva e affettività negativa, è associato a un aumentato rischio di disturbi d’ansia. 

Infine, le donne hanno maggiori probabilità degli uomini di soffrire di disturbi d’ansia, sebbene le ragioni di questa differenza di genere non siano completamente comprese. In alcuni studi le alterazioni degli ormoni riproduttivi femminili sono state associate a manifestazioni di ansia nei pazienti con disturbo di panico; è stato inoltre osservato che gli attacchi di panico sono relativamente comuni tra le donne in postmenopausa (Stein e Vythilingum, 2015). 

Impatto dei disturbi d’ansia sulla vita quotidiana

I disturbi d’ansia possono avere un decorso cronico, anche se con intensità variabile, e sono tra i problemi di salute mentale più comuni nel mondo. Hanno un impatto negativo sulla salute fisica e mentale, nonché sul funzionamento educativo, sociale e lavorativo e sulla qualità generale della vita.

La costante tensione psicologica può manifestarsi attraverso sintomi fisici come mal di testa, disturbi gastrointestinali e affaticamento cronico, contribuendo a un circolo vizioso di malessere. 

Tuttavia, l’impatto dei disturbi d’ansia non si limita solamente al benessere individuale. Le relazioni interpersonali spesso subiscono alterazioni, poiché l’ansia può portare a un isolamento emotivo o a difficoltà comunicative. 

Sul fronte professionale, possono influenzare le prestazioni lavorative, riducendo la produttività e compromettendo il benessere sul luogo di lavoro. 

In generale, lo stile di vita può essere notevolmente influenzato, con la riduzione della qualità del sonno, l’adozione di comportamenti evitanti e la limitazione delle attività quotidiane. 

Diagnosi e trattamento dei disturbi d’ansia

La diagnosi e trattamento dei disturbi d’ansia costituiscono un passo importante nell’ottica di migliorare il benessere mentale. 

La diagnosi avviene attraverso una valutazione approfondita, spesso mediante colloqui clinici e l’impiego di questionari specifici che aiutano a individuare i sintomi e misurare la loro gravità. Questo processo permette ai professionisti della salute mentale di ottenere un quadro completo della condizione del paziente. 

Una volta diagnosticati, sono disponibili diverse opzioni di trattamento mirate a rispondere alle esigenze individuali. Le terapie psicologiche, come la terapia cognitivo-comportamentale, possono aiutare a identificare e modificare schemi di pensiero dannosi. La farmacoterapia, che coinvolge l’uso di farmaci ansiolitici o antidepressivi, può essere prescritta in alcuni casi. Spesso l’integrazione della farmacoterpia e della psicoterapia è necessaria in relazione alla valutazione di ogni singolo caso da parte degli specialisti della salute mentale. Inoltre, molte persone trovano beneficio nelle terapie che integrano la meditazione e la mindfulness.

Strategie per affrontare l’ansia di tutti i giorni

L’associazione americana per l’ansia la depressione (ADAA) suggerisce alcune strategie per gestire l’ansia e lo stress di tutti i giorni e sentirsi meglio.

  1. Prendetevi una pausa. Esercizi come lo yoga, la meditazione, l’ascolto della musica o un massaggio possono aiutare a distanziarsi dai problemi e a chiarire le idee.
  2. Alimentazione equilibrata. Consumare pasti regolari e includere spuntini salutari per mantenere un livello di energia costante.
  3. Limitare alcol e caffeina. Noti per potenziare l’ansia.
  4. Sufficiente riposo. Assicurarsi di dormire a sufficienza, specialmente quando si è stressati.
  5. Esercizio quotidiano. Praticare attività fisica regolare per migliorare il benessere generale.
  6. Tecniche di respirazione. Utilizzare tecniche di respirazione profonda per calmare l’ansia.
  7. Contare lentamente fino a 10, anche fino a 20 se necessario. 
  8. Fare del proprio meglio. Concentrarsi sul fare del proprio meglio anziché cercare la perfezione.
  9. Accettare di non poter controllare tutto.
  10. Umorismo. Trovare momenti per ridere, poiché l’umorismo può alleviare lo stress.
  11. Mind-set positivo. Sostituire pensieri negativi con quelli positivi per promuovere un atteggiamento positivo.
  12. Impegno sociale. Partecipare ad attività sociali o volontariato per creare una rete di sostegno e ottenere una pausa dallo stress quotidiano.
  13. Identificare le cause dell’ansia. Scrivere su un diario quando si è stressati per individuare schemi e eventi scatenanti specifici.
  14. Comunicare. Parlare con amici, familiari o professionisti della salute mentale per ottenere supporto e aiuto professionale quando necessario.

Sfatiamo un po’ di miti sui disturbi d’ansia…

L’Anxiety and Depression Association of America ci dà ancora uno spunto per fare chiarezza sull’ansia e i disturbi d’ansia, sui quali circolano molte idee sbagliate, molti falsi miti. 

Alcuni credono che pizzicare un elastico al polso possa neutralizzare i pensieri negativi, ma la realtà è che resistere a tali pensieri li rende più persistenti. 

L’idea che durante un attacco di panico si possa svenire o perdere il controllo è contrastata dalla ricerca, che indica come tali situazioni siano estremamente improbabili. 

È più utile affrontare l’ansia e continuare le attività quotidiane piuttosto che evitarle per gestire i disturbi d’ansia.

L’iperventilazione, spesso affrontata con sacchetti di carta, è fastidiosa ma non pericolosa. 

Infine, comprendere che ridurre i fattori stressanti soltanto non cura i disturbi d’ansia è cruciale; è necessario affrontare le paure, imparare a tollerare alcune esperienze e cambiare il modo di pensare e comportarsi. 

Un approccio compassionevole e l’incoraggiamento a superare l’ansia sono più utili rispetto alle rassicurazioni che ci creiamo, evitando situazioni o pensieri che ci fanno stare male.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • APA dictionary. Axiety.
  • 10 consigli per combattere l’ansia. harmoniamentis.it Disponibile qui.
  • Anxiety and Depression Association of America. GAD Myths & Realities.
  • Stein, D. J., & Vythilingum, B. (Eds.). (2015). Anxiety disorders and gender. Springer.
  • McKay, D., & Storch, E. A. (2011). Handbook of child and adolescent anxiety disorders. New York, NY: Springer.
  • Olatunji, B. O. (Ed.). (2019). The Cambridge handbook of anxiety and related disorders. Cambridge University Press.

 

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