Il tema del parenting ha iniziato a svilupparsi agli inizi del ‘900 come riflessione sociologica sulle diverse rappresentazioni del ruolo genitoriale, pedagogica sui modelli relativi all’educazione del bambino e psicologica sulla centralità del ruolo genitoriale nello sviluppo del bambino e sui processi di formazione dell’identità e benessere psicologico.
In psicologia Winnicott, Bowlby, Stern hanno osservato la relazione madre-bambino nei processi di base della formazione del sistema psichico (Bowlby 1989; Stern 1985, 2004; Winnicott 1968) e quindi dell’importanza della qualità delle cure genitoriali nei processi di formazione dell’identità. Nel corso degli studi sul parenting si sono alternate definizioni che hanno privilegiato il concetto di funzione, stile e competenze genitoriali, alcune volte utilizzate come sinonimi, altre volte come termini distinti e altre ancora come concetti integrati tra loro.
Parenting come funzione
Rispetto al concetto di funzione genitoriale uno dei principali modelli che descrive il ruolo dei genitori è quello di Bornstein (2002) che osserva le attività svolte dai genitori nella relazione con i figli all’interno dei diversi ambiti di sviluppo come l’autonomia, l’apprendimento, le relazioni sociali.
Anche Visentini (2006) propone un modello di parenting orientato a definire il ruolo genitoriale in termini di finalità psico-sociali dell’accudimento sulla base della meta-analisi delle principali teorie psicologiche sullo sviluppo del bambino e sulle relazioni famigliari.
Visentini (2006) definisce otto funzioni genitoriali: la funzione protettiva, la funzione affettiva, la funzione emotiva, la funzione normativa, la funzione predittiva, la funzione rappresentativa, la funzione significante, la funzione triadica.
Parenting: gli stili genitoriali
Nell’ambito dello studio del parenting un altro tema analizzato è quello dello stile genitoriale: mentre le funzioni genitoriali rappresentano [blockquote style=”1″]l’insieme delle attività portate avanti, realizzate, compiute dal genitore nell’accudimento del figlio[/blockquote] (Paradiso, 2015), lo stile genitoriale descrive la modalità relazione con cui il genitore entra in relazione con il figlio. Benedetto e Ingrassia (2010) descrivono i diversi stili genitoriali attraverso una riflessione storica che ha il merito di riprendere le principali categorie che hanno determinato lo sviluppo di questo concetto.
La panoramica si sofferma sui diversi termini utilizzati dai diversi autori che rendono conto delle caratteristiche degli stili genitoriali: i primi concetti hanno descritto stili genitoriali di accettazione-rifiuto e dominanza-sottomissione (Symonds,1939), oppure di calorosità-ostilità; di rigidità-permissività, coinvolgimento ansioso-distacco tranquillo ( Becker, 1964), di controllo fermo e controllo debole o autonomia psicologica e controllo psicologico (Schaefer,1959), di controllo e supporto ( Baumrind, 1991).
Parenting: competenze genitoriali
Un altro concetto determinante nello studio del parenting è quello di competenze genitoriali (Benedetto, Ingrassia, 2010) frequentemente confuso con quello di funzione genitoriale, ma a volte anche di stile o di capacità genitoriali, rappresenta, invece, la performance del genitore nel qui ed ora, l’elemento visibile della relazione genitori-figli (Paradiso, 2015).
Alla luce di queste riflessioni è possibile affermare che il concetto di parenting descrive una realtà articolata che in molti casi è stata riassunta con termini di funzione, competenze e stili genitoriali che non possono non essere collegate con la rappresentazione sociale del ruolo genitoriale, ma anche dell’immagine di famiglia e di bambino.
In questo momento storico, infatti, a fianco del processo definitorio del parenting, si sta aprendo la strada all’osservazione delle caratteristiche distintive in ogni tipologia famigliare. In un certo senso si sta avviando un processo di valutazione della fenomenologia del parenting nell’ambito delle diverse esperienze famigliari, ma anche nelle fasi critiche del ciclo di vita della famiglia e nelle esperienze di crisi e disgregazione famigliare.
Questo presuppone uno sforzo definitorio rispetto al concetto di parenting non solo nelle diverse discipline, ma anche all’interno della stessa area di sapere (Benedetto, Ingrassia, 2010). Naturalmente la definizione terminologica è fondamentale non solo sul piano teorico, ma anche su quello clinico, giuridico e di servizio sociale proprio per le implicazioni pragmatiche che hanno sugli interventi psico-sociali di natura clinica, ma anche giuridica nella tutela dei minori.
Verso una defizione di parenting
In questo senso è possibile affermare che il parenting è un processo multideterminato da aspetti anche sociali e culturali che richiamano le rappresentazioni sociali sul ruolo del genitore, del bambino e della famiglia nella società.
Quindi è un costrutto che necessita di un collegamento con la dimensione culturale della genitorialità in particolare in un momento storico in cui sono presenti forti trasformazioni nelle tipologie famigliari. Per questo il concetto di parenting può essere definito come un processo relazionale co-determinato dal bambino e dall’adulto identificato come figura di riferimento che determina lo sviluppo fisico e psico-socio-culturale ed educativo del bambino, in una dimensione spazio-temporale e socio-culturale.