INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA (Nr. 26)
Esattamente, cosa s’intende per autoefficacia? L’autoefficacia è una parte costituente il concetto di autostima, rivolta a una serie di convinzioni che il soggetto ha di se stesso.
Si sente spesso parlare di autostima e di quanto possa essere importante sviluppare una considerazione di positiva se stessi. Avere una buona autostima aiuta a dirigere e ad affrontare diverse situazioni cui la vita ci espone. D’altra parte, poco si sente parlare di autoefficacia, malgrado questi due costrutti siano intimamente correlati tra di loro, al punto che si influenzano e determinano reciprocamente. Esiste una sorta di relazione duale, in cui all’aumentare dell’uno aumenta l’altro e viceversa.
Esattamente, cosa s’intende per autoefficacia? L’autoefficacia è una parte costituente il concetto di autostima, rivolta a una serie di convinzioni che il soggetto ha di se stesso. Proseguiamo per gradi.
Con il termine autostima si è soliti fare riferimento a un giudizio positivo o negativo della propria persona. Si tratta di essere consci del proprio valore e delle proprie capacità, dei propri limiti, e delle proprie debolezze. Insomma, l’autostima è avere un chiaro dato di realtà sul proprio funzionamento cognitivo e comportamentale.
L’autoefficacia, invece, meglio nota come autoefficacia percepita citando esattamente le parole usate da Albert Bandura, corrisponde alla consapevolezza di essere capace di dominare specifiche attività, situazioni o aspetti del proprio funzionamento psicologico o sociale. In altre parole, è la percezione che abbiamo di noi stessi di sapere di essere in grado di fare, sentire, esprimere, essere o divenire qualcosa.
Da queste convinzioni derivano valutazioni che portano alla formazione di mete o di obiettivi. Gli scopi che desideriamo raggiungere derivano, dunque, dal sapere esattamente cosa siamo in grado di fare e con quali mezzi. Se costruissimo scopi troppo ambiziosi rispetto alle nostre risorse, allora diventerebbero irrealizzabili.
Non esiste un senso di autoefficacia raggiungibile in maniera assoluta e universale. Chiaramente, ognuno di noi dovrebbe possederne uno, che varia a seconda dei propri punti di forza o di debolezza. Quindi, il senso di autostima è un concetto globale, mentre la percezione di autoefficacia è soggettivo e specifico per ogni individuo. Inoltre, non esiste un senso di autoefficacia globale, ma settore specifico, ovvero è sempre collegato a un solo ed esclusivo ambito.
L’autostima e l’autoefficacia non esisterebbero se non ci fosse un altro concetto: il locus of control. Quest’ultimo consiste nell’attribuire all’esterno o all’interno le proprie responsabilità. Coloro che mostrano fiducia in se stessi e nelle proprie capacità attribuiscono i loro successi, qualità personali e fallimenti a fattori esterni e legati alle particolari situazioni. Le persone insicure e con bassa stima di sé tendono ad attribuirsi la colpa dei loro fallimenti, valutando i successi come conseguenze del caso, del fato o della fortuna, ovviamente momentanea.
Il locus of control, non è altro che una modalità di attribuzione delle proprie attitudini e influenza notevolmente le esperienze personali, dando il vita a circoli viziosi in cui l’auto-percezione di sé e delle proprie abilità condiziona il manifestarsi degli eventi. In questo modo si confermano o meno le ipotesi svalutative da cui si è partiti.
L’autoefficacia, è stato osservato, sia un utile strumento contro lo stress. Infatti, le situazioni stressanti sono considerate come tali quando si pensa di non avere risorse adeguate che ci mettono nella condizione di poterli affrontare. Avere una buona consapevolezza delle proprie potenzialità, e di cosa è possibile raggiungere con le proprie doti facilita il superamento di ostacoli e consente di affrontare la vita con più serenità.