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La differenza invisibile (2018) di C. Mademoiselle, J. Dachez, F. Vaslet – Recensione del libro

La differenza invisibile è un graphic novel di Mademoiselle, Dachez e Vaslet. Racconta le vicende di Marguerite, una ragazza che si sente inadeguata per molto tempo, finchè non scopre di essere affetta dalla sindrome di Asperger

Di Ilaria Cosimetti

Pubblicato il 08 Nov. 2018

Aggiornato il 07 Gen. 2019 12:19

Julie Dachez prende ispirazione dal proprio vissuto personale per raccontarci, nel libro La differenza invisibile, la storia di Marguerite, giovane donna Asperger che affronta le sfide del vivere in un mondo fisico e sociale costruito su misura delle caratteristiche della popolazione neurotipica.

 

Ne esce un graphic novel in cui le illustrazioni di Madamoiselle Caroline, meravigliose nel loro uso del colore, rendono pienamente giustizia al vissuto psicologico ed emotivo della protagonista.

La differenza invisibile: la storia di Marguerite che si sente inadeguata

Marguerite si presenta ai lettori de La differenza invisibile come una giovane donna che, inizialmente inconsapevole della sua neurodiversità, si sforza di condurre una vita “normale”: ha un lavoro, un fidanzato e degli amici eppure prende gradualmente consapevolezza del fatto che la sua quotidianità è una continua lotta tra l’impulso a rifugiarsi nelle cose che le danno piacere e lo sforzo di rispondere a tutte quelle richieste sociali che le permettono di riconoscersi uguale agli altri, quindi “giusta”.

Il primo ostacolo nel raggiungimento di tale obiettivo è dato dal fatto che Marguerite non vive nello stesso ambiente percettivo in cui vivono i neurotipici. La sua iperuditività le rende difficoltoso lavorare nell’ambiente caotico dell’open space, in cui mille suoni diversi raggiungono la sua attenzione e le impediscono di concentrarsi sul compito.

L’ipersensibilità tattile le procura dolore nel sopportare un abbigliamento che rispetti i dress code imposti dai diversi ambienti sociali che, nonostante ella si impegni, le rimandano di non essere  mai sufficientemente adeguata.

La differenza invisibile: le mille variabili dell’autismo

Per queste stesse ragioni Marguerite non riesce a condividere il letto con il fidanzato e fatica a partecipare insieme a lui alle “normali” attività di svago, in particolare modo quando le richieste giungono inaspettate e sconvolgono le routine quotidiane, unica garanzia di tranquillità all’interno di una giornata dominata dall’ansia.

Il suo profilo cognitivo fa sì che coltivi con interesse assorbente le sue passioni, che mai incontrano quindi la necessaria disponibilità all’ascolto da parte degli altri. La comprensione letterale non le causa solo qualche momento di imbarazzo, ma, unita alla scarsa comprensione delle intenzioni altrui, la rendono incapace di mentire e, cosa più grave, vulnerabile all’abuso.

Esasperata dalla fatica di convivere con  tutte queste difficoltà, Marguerite si mette alla ricerca di risposte su internet e scopre che molte delle sue caratteristiche sono riconducibili alla sindrome di Asperger. Da qui inizia il lungo percorso di ricerca di una conferma che, come spesso accade, prende avvio dal contatto con specialisti che non sono in grado di riconoscere in lei alcuna forma di neurodiversità, ancora troppo ancorati al pregiudizio che di autismo si possa parlare solo in presenza di sintomi eclatanti quali una netta chiusura sociale simboleggiata dall’assenza di contatto oculare. Oggi si sa invece che l’autismo è una condizione che contempla al suo interno una grande variabilità di manifestazioni, spesso molto distanti da questo stereotipo. Nelle femmine diventa spesso una condizione invisibile poichè i sintomi sono generalmente meno pronunciati e alcuni di essi finiscono spesso per essere normalizzati da fattori culturali legati al genere sessuale.

Quando finalmente Marguerite incontra i professionisti giusti, accoglienti e preparati, le viene proposto il percorso diagnostico che la condurrà verso il riconoscimento di una condizione autistica lieve, l’Asperger.

La differenza invisibile: ciò che ci rende uguali

Da quel momento Marguerite cesserà di sentirsi sbagliata e imparerà ad accettare se stessa, si riapproprierà gradualmente del diritto di riconoscersi in bisogni legittimi anche se differenti dalla maggior parte della popolazione. Non tutte le persone che ruotavano intorno a lei si riveleranno capaci di crederle e di rispettarla ma Marguerite non è più disposta ad essere l’unica a sforzarsi di fare dei passi nella direzione dell’altro: da quando ha scoperto di essere Asperger sa fermarsi a metà strada, consapevole che solo una maggior conoscenza dell’autismo da parte della popolazione neurotipica potrà favorire questo reciproco avvicinamento. Forse con questo obiettivo è nato questo bellissimo libro.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Mademoiselle C., Dachez J., Vasle F. (2018) La differenza invisibile. Edizioni LSWR
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