Congresso SITCC 2012 Roma
L’amore valida il sé?
Uno studio su Love addiction, personalità e criticismo.
Francesca Fiore, Clarice Mezzaluna, Katiuscia Morelli, Valeria Valenti, Sofia Piccioni, Barbara Cicconi.
Studi Cognitivi, Sede San Benedetto.
Alla luce degli studi sulle nuove dipendenze, la Love-addiction evidenzia la complessità della relazione con l’altro, un partner spesso sfuggente e critico che tuttavia si insegue spasmodicamente poiché oggetto di dipendenza (Giddens, 1992) e che, come tale, presenta le caratteristiche di “ebbrezza” (sensazione conseguente allo stare insieme al partner) e “dose” (quantità di tempo sempre maggiore da spendere all’interno della coppia).
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Recenti ricerche mostrano come alcuni comportamenti genitoriali, caratterizzati da una particolare tipologia di rimprovero, possano avere delle ripercussioni sullo sviluppo della personalità dei figli. In particolare, un costrutto relazionale caratterizzato da un atteggiamento intrusivo e poco rispettoso, quale è il criticismo, tende a minare fortemente l’autostima del soggetto criticato, che mostra una certa tendenza a costruire l’identità e la stima di se sull’ opinione degli altri (Apparigliato, Ruggiero, Sassaroli, 2007).
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Tale elemento potrebbe, in qualche modo, essere correlato con il bisogno ossessivo di sicurezza e di aspettative non realistiche, che si manifesta nel bisogno continuo di rassicurazioni, mai appaganti del tutto, nei confronti del proprio compagno. Tali aspettative vengono mantenute dal pensiero di fondo che vede il partner come “colui che arriva a salvare”, lo scopo dell’esistenza, qualcosa di cui non si può più fare a meno nell’illusione che colmi una paura schiacciante.
Ma quale caratteristica di personalità tende a correlare maggiormente con la Love-Addiction? E in che modo la quantità e la forma delle critiche subite contribuiscono all’insorgere dell’amore patologico?
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Per rispondere a questi quesiti è stato preso in esame un gruppo di 80 soggetti facenti parte della popolazione generale ai quali sono stati somministrati dei questionari self report. Dallo studio effettuato è possibile affermare che vi è una particolare caratteristica di personalità, l’evitamento del danno (secondo la teoria di Cloninger), che è collegata al criticismo, e che a loro volta, predicono la dipendenza affettiva.
In particolare è la quantità più che la forma della critica a spostare l’attenzione all’esterno e a dirigere le proprie preoccupazioni verso l’oggetto che più evidenza le mancanze e l’inadeguatezza del soggetto dipendente. Si innesca una sorta di ciclo che porta alla ricerca continua e sempre maggiore del partner ideale.
BIBLIOGRAFIA:
- Guerreschi C., La dipendenza affettiva, Franco Angeli, 2011
- Giddens, A. (1992) The Transformation of Intimacy: Sexuality, love and Eroticism, Cambridge, Polity Press, ps. 64-86.
- Miller D., 1994, Donne che si fanno male, Feltrinelli, Milano.
- Norwood R., Donne che amano troppo, 1985, Feltrinelli, Milano.
- Apparigliato M., Ruggiero G.M., Sassaroli S. (2007), “Il Perceived Criticism Inventory (PCI): un nuovo strumento di valutazione del criticismo genitoriale”, Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale, vol.13-n.3, Edizioni Erickson, Trento.
- Wright P.H., Wrigth K. D., 1990, Measuring codependents’ close relationships: a preliminary study. In Journal Subst Abuse, 2, 335-344.