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Verso un’integrazione mente-corpo: i benefici dello sport sulla salute psicologica

Aspetti mentali e fisici che si influenzano reciprocamente determinano la nostra salute psicofisica, pertanto l'esercizio fisico ha diversi benefici

Di Ana Claudia Pisetta

Pubblicato il 14 Giu. 2023

L’esercizio fisico, inteso come attività strutturate, pianificate e ripetitive ha diversi effetti positivi, scopriamo quali.

Il rapporto mente-corpo e il modello biopsicosociale

 La frase “Mens sana in corpore sano” (Giovenale, Satire, X, 356) è entrata a far parte del linguaggio comune per indicare la necessità di occuparsi sia del benessere fisico che di quello mentale. In realtà quello che intendeva Giovenale è che l’uomo dovrebbe anelare a due beni soltanto: la sanità dell’anima e la salute del corpo, tralasciando ciò che per l’uomo è inutile o addirittura dannoso come la fama e la ricchezza. Quello che da subito salta all’attenzione del lettore è che mente e corpo possano evolversi soltanto congiuntamente ma che vengono comunque visti come due entità separate.

Il Dualismo è una corrente filosofica che vede una netta separazione tra aspetti fisici e mentali. Cartesio (1641), massimo esponente di questa corrente filosofica, ha fatto una distinzione tra “res extensa”, la materia la cui fenomenologia può essere spiegata attraverso le leggi della meccanica e “res cogitans”, la mente e il linguaggio che non possono trovare una spiegazione attraverso il dominio della meccanica (Cartesio, Opere filosofiche, a cura di Garin, 1986).

Ad oggi si predilige una visione in cui mente e corpo sono integrati tra di loro. Secondo il modello Biopsicosociale (Engel e Romano, 1977) c’è una continua interazione tra aspetti mentali e fisici che si influenzano reciprocamente determinano la nostra salute psicofisica.

Secondo questo modello le persone possono avere delle predisposizioni genetiche per una malattia, ma il fatto che un disturbo si scateni o meno dipende anche dall’influenza di fattori sociali e psicologici, i quali hanno un ruolo significativo nell’espressione fenotipica del genoma umano, che è la risultante di fattori epigenetici.

I benefici dello sport sulla salute psicologica

Il fatto che il cervello abbia un’influenza top-down su molti processi fisiologici ci permette di capire quanto gli interventi integrativi possano fornire importanti benefici, agendo su meccanismi bottom-up come le relazioni personali e lo stile di vita. Infatti grazie alla plasticità cerebrale, ossia la capacità del cervello di adattarsi a condizioni di continua evoluzione, la forza e la composizione delle connessioni sinaptiche possono essere modificate sia da stimoli interni che esterni.

Attraverso l’esercizio fisico possiamo favorire il nostro benessere psicofisico.

L’esercizio fisico, inteso come attività strutturate, pianificate e ripetitive, migliora la forma cardiorespiratoria e la salute cardiovascolare, può avere effetti antinfiammatori nelle malattie croniche e aumentare la risposta immunitaria dell’organismo. Inoltre, ha diversi effetti sul sistema nervoso: ha una funzione antidepressiva e ansiolitica, può migliorare l’umore, l’autostima e le capacità cognitive.

Lo sport può aiutare a ridurre l’ansia e lo stress dal momento che permette una distrazione dalle preoccupazioni e grazie al suo effetto ricreativo permette di scaricare le tensioni emotive.

Alcune sostanze, che vengono rilasciate dalla contrazione muscolare durante l’esercizio fisico, riescono ad attraversare la barriera ematoencefalica producendo effetti positivi sulle funzioni cerebrali. Attraverso il rilascio di miochine, come il BDNF per esempio, l’esercizio fisico può portare a modifiche dell’espressione genica e aumentare la neurogenesi nell’ippocampo portando ad un miglioramento di alcune funzioni cerebrali come memoria e attenzione. L’ippocampo, oltre ad essere coinvolto nella regolazione della memoria e dell’apprendimento, ha un ruolo importante nella gestione e nella comprensione delle emozioni.

 È stato dimostrato che l’attività fisica provoca una stimolazione generale a livello cerebrale; questo in alcuni casi potrebbe avere un effetto di prevenzione di malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson, la malattia di Alzheimer, la malattia di Huntington e la sclerosi multipla (Zhao et al., 2014). Inoltre, sembrerebbe che la produzione di alcuni neurotrasmettitori ed endorfine (Goldfarb & Jamurtas, 1997) sia influenzata dall’attività fisica. L’influenza dello sport sulla produzione di dopamina, serotonina (Jonsdottir, 2000) e noradrenalina ha un impatto positivo sull’umore e un effetto antidepressivo (Taspinar et al., 2014). Una delle funzioni della dopamina è quella di regolare un’attività volontaria attraverso la stimolazione della motivazione intrinseca connessa al raggiungimento di obiettivi. L’esercizio fisico è un’attività volontaria e motivazionale, e dipende da vari neuromodulatori tra cui la dopamina. Si può ipotizzare una interazione positiva tra esercizio fisico e dopamina: più dopamina produce un singolo animale, più è incline a vivere attivamente e più dopamina sarà di conseguenza rilasciata.

L’aumento dei livelli di serotonina e noradrenalina come conseguenza di allenamenti di endurance sono collegati ad un tono dell’umore positivo ed a un senso di vitalità. Inoltre, l’attivazione del sistema oppioide (endorfine) e di quello endocannabinoide durante l’esercizio fisico sembrerebbe produrre una reazione analgesica ed essere responsabile di effetti benefici sul senso di vigore e benessere.

Lo sport presuppone la definizione di obiettivi da raggiungere e richiede il coordinamento con altri aspetti della nostra vita aumentando l’autostima e il senso di autoefficacia, nonché la fiducia in sé stessi. Prendersi cura del proprio corpo aumenta la percezione positiva che una persona ha di sé stessa.

Inoltre, è stato suggerito un possibile contributo della funzionalità del nervo vago sulla risposta allo stress (Thayer et al., 2012) e sulla regolazione delle emozioni (Urry et al., 2006) attraverso la sua connessione con il funzionamento della corteccia prefrontale e dell’amigdala. Sembrerebbe esserci una relazione bidirezionale tra regolazione delle emozioni e tono vagale che permette a queste due componenti di influenzarsi a vicenda (Thayer et al., 2012; Bonaz et al., 2018). Il nervo vago connette il cervello agli organi interni ed è responsabile dell’attività del sistema nervoso autonomo parasimpatico. Sembrerebbe che un buon funzionamento del nervo vago influenzi positivamente la nostra risposta a situazioni di stress permettendo quindi un migliore adattamento. È stato dimostrato che il tono vagale può essere misurato attraverso l’analisi della variabilità cardiaca (HRV). Maggiore variabilità cardiaca è associata a un migliore funzionamento del nervo vago relativa alla sua funzione inibitoria ed eccitatoria. Se il funzionamento del nervo vago influenza la frequenza cardiaca potremmo pensare ad un’azione indiretta sul nervo vago attraverso la stimolazione della frequenza cardiaca. L’esercizio fisico potrebbe rappresentare un ottimo alleato per promuovere una risposta più adattiva alle situazioni di stress e garantire un maggiore senso di benessere.

Un ulteriore aspetto positivo legato all’attività fisica riguarda il miglioramento delle nostre abilità sociali. L’esercizio fisico è un’ottima occasione per rapportarsi con altre persone e combattere così l’isolamento sociale. Subiamo ancora le conseguenze psicologiche negative lasciate dal lockdown, soprattutto tra gli adolescenti. Questo ha portato sempre più ad un utilizzo massiccio dei mezzi tecnologici a disposizione, portando ad un’immersione in una realtà virtuale che talvolta ha rischiato di prendere il posto di quella reale, conducendo le persone ad isolarsi e ad avere sempre più difficoltà ad interagire nel mondo reale.

Ovviamente è importante nello sport essere seguiti da personale qualificato, in maniera tale da avere un programma personalizzato e adattato ad ogni singolo individuo. Inoltre, dobbiamo tenere bene in mente che non bisogna esagerare, altrimenti gli effetti potrebbero essere deleteri per il nostro organismo; il nostro corpo ha dei limiti ed è importante imparare a rispettarli.

Conclusioni

Poiché l’attività fisica potrebbe realmente contribuire al miglioramento dello stato di salute globale degli individui, dovrebbe essere un compito sociale e politico quello di promuovere lo svolgimento di programmi di esercizio fisico rivolti alla popolazione.

Come dimostrato, lo sport favorisce il benessere fisico e psichico delle persone e potrebbe essere considerato a tutti gli effetti un intervento efficace da affiancare ai trattamenti farmacologici, psicologici o psicoterapeutici.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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