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Rapporto con i genitori: l’incostanza influenza negativamente lo sviluppo sociale già a 4 anni

Lo studio mostra che una cura incostante nei confronti del bambino influenza negativamente lo sviluppo sociale dello stesso già a 4 anni - Psicologia

Di Veronica Iazzi

Pubblicato il 02 Dic. 2014

Aggiornato il 01 Apr. 2015 13:55

FLASH NEWS

Uno nuovo studio dell’Istituto Frank Porter Graham per lo sviluppo dell’Infanzia dell’UNC rivela che, seppur marginalmente, una cura incostante nei confronti del bambino influenza negativamente lo sviluppo sociale dello stesso già a 4 anni.

Lo studio mostra, però, che non tutti i tipi di cure mutevoli sembrano avere un impatto negativo sui bambini.
Infatti i risultati hanno mostrato che quando i cambiamenti riguardavano ambienti di cura diversi, questi influenzavano negativamente la capacità di adattamento dei bambini.

Molti esperti  sostengono che la presenza di stabilità e di sicurezza nelle relazioni precoci con genitori e caregiver sia un presupposto per formare future reti sociali efficaci, infatti maggiori livelli di instabilità e rotture all’interno delle prime relazioni con genitori e figure di riferimento potrebbero portare successivamente a difficoltà nell’instaurare rapporti di fiducia con gli altri.

Bratsch-Hines dice che fattori come la precarietà economica e lavorativa e la disponibilità dei mezzi di trasporto, così come altri fattori analoghi, possono costringere la famiglia a trasferimenti in un diverso ambiente di cura o anche all’interno dello stesso.

A partire da queste osservazioni , Bratsch-Hines e i suoi collaboratori decisero di fornire una panoramica complessiva sull’impatto dell’instabilità della cura del bambino, il tutto spiegato nel progetto (a lungo in esecuzione) Family Life Project dell’ Istituto Frank Porter Graham Child Development.

Gli autori esaminarono le esperienze di circa1300 bambini che vivevano in aree rurali povere, prestando attenzione ai cambiamenti nella cura del bambino  all’interno dello stesso ambiente o tra ambienti diversi, un approccio che nessuno studio aveva tentato prima. A differenza di studi precedente, il campione utilizzato nella ricerca includeva anche infanti (1-2 anni di età) che non avevano ricevuto costantemente la cura da parte dei loro genitori.

Dai risultati emerse che coloro che avevano vissuto esperienze di cambiamento tra diversi ambienti di cura hanno ottenuto punteggi più bassi da parte degli insegnanti sulla capacità di adattamento.

Per i bambini cambiare luoghi di cura significava doversi adattare ad ambienti fisici diversi in termini di spazi, parchi giochi e giocattoli così come imparare a convivere con nuove abitudini  e dover instaurare nuove relazioni tra pari, con adulti di riferimento e altri adulti. Se i cambiamenti sono avvenuti invece all’interno dello stesso luogo di cura (turnover di insegnanti o del personale o dell’organizzazione) , non si rileva a lungo termine un impatto sull’adattamento sociale del bambino.

Alla luce dei risultati ottenuti dallo studio,  gli autori suggeriscono di potenziare i programmi d’intervento per favorire l’integrazione dei bambini all’interno degli ambienti di cura e di fornire ai  genitori sussidi che permetterebbero ai bambini di accedere a luoghi di cura stabilmente.  

Secondo gli autori, nuove ricerche potrebbero essere utili per meglio comprendere il ruolo che la cura incostante nei confronti dei bambini esercita sullo sviluppo del bambino.

 

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Veronica Iazzi
Veronica Iazzi

Dottoressa Magistrale in Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia

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