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MBCT Mindfulness Based Cognitive Therapy

La MBCT è una strategia di intervento che combina elementi della psicoterapia cognitiva con aspetti di pratiche di mindfulness

Sezione a cura di Linda Confalonieri

Aggiornato il 3 giu. 2025

Che cosa è la terapia cognitiva basata sulla mindfulness?

La terapia cognitiva basata sulla mindfulness (che è conosciuta anche come MBCT – Mindfulness-based cognitive therapy) è una strategia di intervento che combina elementi della psicoterapia cognitiva con aspetti di pratiche di mindfulness

La MBCT è stata ideata per pazienti che hanno avuto esperienza di disturbi depressivi. Infatti lo scopo del programma è anzitutto limitare il rischio di ricadute in pazienti che risultano guariti da precedenti episodi depressivi. 

Infatti, la ciclicità dei disturbi depressivi e la possibilità di ricadute sono ben note in letteratura; in particolare il fine ultimo del programma Mindfulness Based Cognitive Therapy è quello di aiutare gli individui a realizzare una trasformazione radicale nella loro relazione con i pensieri, con le emozioni e con le sensazioni fisiche che possono contribuire alle ricadute depressive‘ (Segal et al., 2013, p. 80). 

Secondo questa prospettiva, la ricaduta depressiva è legata a un fattore di vulnerabilità, ovvero alla tendenza che alcune persone hanno a rispondere ai diversi stimoli con umore deflesso e attivando la ruminazione.

La ruminazione è una forma circolare di pensiero persistente, passivo, ripetitivo legato ai sintomi della depressione. Tale forma di pensiero è rivolta al passato. I pensieri ruminativi diventano la causa della comparsa della depressione, del suo mantenimento e aggravamento. La ruminazione quindi si attiva come tentativo di controllo dell’emozione negativa, tuttavia, tale processo nel tempo aggrava l’intensità dello stato d’animo negativo, induce a un maggiore abbassamento dell’umore, e comporta una distorsione della percezione sia di se stessi che degli altri in termini negativi. 

La terapia cognitiva basata sulla mindfulness ha l’obiettivo sviluppare una relazione radicalmente differente con i propri pensieri, emozioni e con le esperienze, promuovendo un orientamento dell’attenzione e della consapevolezza secondo i principi della mindfulness (ad esempio atteggiamento non giudicante, focalizzato sul momento presente e sull’accettazione). Questo significa lavorare sui processi di pensiero, più che sui contenuti degli stessi, per aiutare i pazienti a regolare le modalità di pensiero ripetitive e negative e a considerare i propri stati interni in quanto tali secondo una prospettiva decentrata. 

Questo tipo di intervento nasce da una revisione del programma MBSR – Mindfulness Based Stress Reduction (Kabat-Zinn, 1990), un protocollo di gruppo di riduzione dello stress basato sulla mindfulness studiato e applicato in molteplici ambiti e sostenuto da una vasta letteratura.

Per chi è indicata?

La terapia cognitiva basata sulla mindfulness è particolarmente indicata per coloro che hanno sofferto o soffrono nell’attualità di disturbi depressivi. 

Il programma risulta infatti utile, non solo per il trattamento, ma anche per la prevenzione degli episodi di ricaduta nei pazienti che in passato hanno avuto esperienza di depressione (e che attualmente risultano guariti).   

Inoltre, può essere di aiuto anche per le persone che soffrono di disturbi d’ansia, ove anche in questo caso sono generalmente presenti modalità di pensiero ripetitive e negative, quali il rimuginio

Le evidenze scientifiche supportano l’efficacia della terapia cognitiva basata sulla mindfulness nel ridurre il rischio di ricadute depressive e a migliorare i sintomi di pazienti che presentano nell’attualità un episodio depressivo.  

In tal senso, le linee guida britanniche NICE (National Institute for Clinical and Health Excellence – NICE) raccomandano in modo specifico la terapia cognitiva basata sulla mindfulness ai pazienti che abbiano avuto due o più episodi depressivi. 

In cosa consiste?

La terapia cognitiva basata sulla mindfulness si struttura come un programma di intervento di gruppo. 

Inizialmente è previsto un colloquio individuale per approfondire alcuni temi legati alla depressione e introdurre alcuni aspetti del programma. Il programma si articola poi in 8 incontri di gruppo settimanali in cui sono previsti interventi di psicoeducazione, pratiche di mindfulness ed esercizi da effettuare a casa. 

L’obiettivo del programma è quello di sviluppare una maggiore consapevolezza e riconoscimento dei propri stati interni e dei fattori e dei circoli viziosi che favoriscono le ricadute depressive, tra cui ad esempio l’insorgenza e il mantenimento della ruminazione. La combinazione di aspetti cognitivi e di pratica di mindfulness (intesa come orientamento dell’ attenzione e accettazione non giudicante al momento presente) consente ai pazienti di apprendere strategie per riconoscere le deflessioni dell’umore, diminuire e interrompere il pensiero ruminante, di assumere una prospettiva decentrata rispetto ai propri pensieri ed emozioni e di abbracciare una maggiore accettazione del proprio sé.

Sono inoltre previsti incontri di follow-up al termine del periodo di incontri di gruppo settimanali.  

Bibliografia

  • State of Mind. Mindfulness: dalle origini alle applicazioni cliniche – Psicologia
  • Teasdale JD, Segal ZV, Williams JM, Ridgeway VA, Soulsby JM, Lau MA. Prevention of relapse/recurrence in major depression by mindfulness-based cognitive therapy. J Consult Clin Psychol. 2000 Aug;68(4):615-23. 
  • State of Mind. Pensiero negativo ripetitivo: rimuginio e Ruminazione
  • Piet J, Hougaard E. The effect of mindfulness-based cognitive therapy for prevention of relapse in recurrent major depressive disorder: A systematic review and meta-analysis. Clinical Psychology Review. August 2011; 31(6):1032-1040.
  • Kabat-Zinn J. (1990). Full catastrophe living: How to cope with stress, pain and illness using mindfulness meditation. New York: Dell. 
  • Segal, Z.V., Williams, J.M.G., Teasdale, J.D. (2013). Mindfulness: al di là del pensiero, attraverso il pensiero. Nuova edizione. Trad. it.: Olivero, G., Sullam, S. Bollati Boringhieri, Torino.

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