Durante un ritiro di meditazione, Jon Kabat-Zinn pensò di poter aiutare le persone a ridurre il dolore e lo stress creando un percorso strutturato, in cui si univa la tecnica Mindfulness agli aspetti scientifici e psicoeducativi.
Nel 1979, con il sostegno del primario di Medicina Interna del Medical Center dell’Università di Worcester, Boston – Massachusetts, fonda la prima Clinica per la riduzione dello stress basata sulla coltivazione della consapevolezza.
Il programma MBSR creato e messo a punto da Kabat-Zinn, comprende:
- pratiche di consapevolezza nel mangiare
- pratiche di consapevolezza in movimento
- pratiche di consapevolezza sul respiro, sensazioni, emozioni, pensieri
- pratiche di consapevolezza nel camminare
Inoltre, si aggiungono momenti di condivisione di gruppo sul vissuto dei partecipanti riguardo agli esercizi proposti; con riflessioni su alcuni temi quali l’attenzione non giudicante, la mente del principiante, il lasciar andare e il lasciar essere, la fiducia in sé; con dispense ed approfondimenti su argomenti più scientifici quali ad esempio lo stress e l’attenzione.
Dai primi anni ’80, l’equipe di Kabat-Zinn, inizia a sviluppare i primi lavori di ricerca, inizialmente sulle applicazioni del protocollo a pazienti affetti da dolore cronico, ampliando poi l’indagine ad altre categorie: psicosomatica e psicologia. Nel 1990 Kabat-Zinn pubblica il suo primo libro: “Vivere momento per momento” sul protocollo MBSR. Pochi anni dopo, il giornalista Bill Moyers parla dell’MBSR nella sua serie televisiva “Healing and the Mind” e contribuisce a dare visibilità al protocollo che nel frattempo, grazie a studi e ricerche pubblicati con rigore scientifico ma soprattutto grazie alle testimonianze, allarga a macchia d’olio la sua diffusione.
Negli anni 90 sono più di 400 i centri ospedalieri che offrono l’MBSR tanto che il mondo scientifico e psicoterapeutico inizia a interessarsi sempre più al programma, pensando di applicarlo a diverse problematiche. Questa sarà poi la base di molte collaborazioni e scambi col Centro dell’Università di Boston, che darà poi vita, in seguito, al protocollo MBCT, di matrice più psicologica.