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Psicoterapia e invecchiamento: curare depressione e ansia nella terza età

Nell’invecchiamento depressione e ansia sono frequenti, ma la psicoterapia favorisce adattamento e benessere psicologico

Di Roberta Sciore

Pubblicato il 18 Set. 2025

Depressione e ansia nella terza età: una realtà spesso sottovalutata

L’invecchiamento rappresenta una fase della vita connotata da profondi cambiamenti biologici, sociali e psicologici. La perdita progressiva dell’autonomia, la comparsa di patologie croniche, l’isolamento sociale e il lutto di persone significative sono esperienze che mettono a dura prova la resilienza psichica dell’individuo. In tale contesto, non sorprende che la prevalenza dei disturbi emotivi, in particolare depressione e ansia, sia significativa nella popolazione anziana. Tuttavia, questi disturbi risultano spesso sotto-diagnosticati o erroneamente attribuiti al normale processo di invecchiamento, come rilevato da Durak (2018) e sostenuto dalla letteratura sull’ageismo.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa il 14% delle persone oltre i 60 anni convive con un disturbo mentale, principalmente legato a depressione e ansia. La depressione, in particolare, ha un decorso insidioso e cronico, con esordi che spesso non vengono riconosciuti né dal paziente né dal contesto di cura (OMS, 2023). I sintomi più comuni includono apatia, perdita di interesse, rallentamento psicomotorio, isolamento e sentimenti di inutilità. Non mancano correlazioni significative con la disabilità fisica e con un maggiore rischio suicidario (Murphy et al., 2012). A livello internazionale, studi sistematici e meta-analisi (Cuijpers et al., 2022) mostrano una prevalenza della depressione clinicamente significativa nell’invecchiamento compresa tra il 13% e il 30%, a seconda dei criteri diagnostici utilizzati e del contesto sociale. L’ansia, spesso in comorbidità con la depressione, si esprime attraverso preoccupazione eccessiva per la salute, timori di perdita del controllo, evitamento e ipervigilanza, con frequenti quadri misti ansioso-depressivi (Jalali et al., 2024).

La psicoterapia nell’invecchiamento

Negli ultimi decenni, la psicoterapia è emersa come un’opzione terapeutica valida, efficace e flessibile anche per la popolazione anziana. Contrariamente all’idea diffusa che gli interventi psicologici siano utili solo in età giovanile, numerose evidenze confermano che è possibile lavorare su cambiamenti emotivi, cognitivi e relazionali anche nell’invecchiamento (Davison et al., 2024).

La psicoterapia in età avanzata ha come obiettivo un miglioramento del funzionamento psicosociale, della capacità di coping e dell’adattamento alla nuova fase di vita per l’anziano. La psicoterapia non lavora solo sul sintomo, ma anche sulle determinanti di funzionamento premorbose, promuovendo consapevolezza e capacità riflessiva. Il focus terapeutico nel lavoro nell’invecchiamento si sposta anche verso la rielaborazione dei vissuti di perdita, la riorganizzazione dell’identità e il recupero del senso, oltre che al lavoro più stretto sul sintomo.

Psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT) e anziani

La psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT) è una delle forme di trattamento più studiate e validate per i disturbi emotivi in età senile. Essa si fonda sull’idea che emozioni e comportamenti siano influenzati da pensieri e credenze, spesso disfunzionali, che possono essere ristrutturati attraverso un lavoro terapeutico mirato (Beck, 2011). Diversi studi confermano l’efficacia della psicoterapia cognitivo-comportamentale nella popolazione anziana. Kola et al. (2023) hanno dimostrato che anche nei soggetti sopra i 70 anni si ottengono risultati paragonabili a quelli osservati nei più giovani, con una riduzione significativa dei sintomi depressivi e ansiosi. Wuthrich e Rapee (2013) aggiungono che gli effetti della psicoterapia cognitivo-comportamentale si mantengono nel tempo, grazie a un miglioramento delle abilità di regolazione emotiva e alla promozione di strategie di coping più efficaci. Un punto di forza della psicoterapia cognitivo-comportamentale è la sua adattabilità: il terapeuta può modulare ritmo, linguaggio e obiettivi in base alle capacità cognitive, motivazionali e fisiche del paziente. Tecniche come il problem solving, la ristrutturazione cognitiva e l’esposizione graduale si integrano con elementi di validazione emotiva, rinforzo dell’autoefficacia e promozione dell’autonomia. La psicoterapia cognitivo-comportamentale si distingue anche per l’approccio collaborativo tra paziente e terapeuta (empirismo collaborativo), che diventa particolarmente importante nell’invecchiamento, in cui la relazione terapeutica può fornire non solo uno spazio di intervento clinico, ma anche una cornice relazionale significativa. Inoltre, l’uso di homework e strumenti psicoeducativi può essere adattato per favorire il mantenimento dei progressi tra le sedute, anche con l’ausilio di supporti visivi o digitali. Le applicazioni della psicoterapia cognitivo-comportamentale nell’invecchiamento riguardano numerosi ambiti: disturbi depressivi, ansia generalizzata, fobia sociale, disturbi somatoformi, ma anche gestione del dolore cronico e delle comorbidità mediche. In tutti questi ambiti, la psicoterapia cognitivo-comportamentale ha dimostrato di migliorare non solo i sintomi psicologici ma anche il funzionamento globale e la qualità della vita (Evans, 2007; Laidlaw & Thompson, 2014).

Approcci della terza onda: nuove prospettive per la psicoterapia nell’invecchiamento

Accanto alla psicoterapia cognitivo-comportamentale tradizionale, si stanno affermando gli approcci cosiddetti della “terza onda” della psicoterapia, tra cui spiccano la Mindfulness-Based Cognitive Therapy (MBCT), l’Acceptance and Commitment Therapy (ACT) e la Dialectical Behavior Therapy (DBT). Questi approcci, pur mantenendo una base cognitivo-comportamentale, pongono maggiore enfasi sulla relazione che il paziente intrattiene con i propri stati interni piuttosto che sulla modificazione del contenuto dei pensieri.

Nel contesto dell’invecchiamento, questi modelli si sono rivelati particolarmente efficaci perché promuovono accettazione, consapevolezza e flessibilità psicologica, qualità fondamentali per affrontare le inevitabili perdite e trasformazioni legate all’età. Ad esempio, l’ACT aiuta il paziente a riconoscere i propri pensieri dolorosi come eventi mentali transitori, a prendere distanza da essi e a impegnarsi in comportamenti coerenti con i propri valori, favorendo un senso di vitalità anche in condizioni di limitazione fisica (Han & Kim, 2024). La Mindfulness, con il suo invito all’attenzione al momento presente e all’accettazione non giudicante, è particolarmente utile per ridurre la ruminazione depressiva e l’ansia anticipatoria, molto comuni nella terza età. Studi recenti (Ye et al., 2024) hanno mostrato che gli interventi basati sulla Mindfulness migliorano significativamente non solo i sintomi emotivi, ma anche la qualità del sonno, la regolazione affettiva e la percezione del benessere. Anche la DBT, originariamente pensata per disturbi di personalità gravi, può essere adattata nell’invecchiamento per migliorare le capacità di regolazione emotiva e tolleranza alla frustrazione, spesso ridotte nelle persone più anziane con storie di disregolazione affettiva. Gli elementi di training sulle abilità possono essere utilmente integrati con tecniche psicoeducative e attività di gruppo, laddove possibile.

Questi approcci risultano compatibili anche con l’uso di tecnologie digitali, che, se adeguatamente introdotte, possono ampliare l’accesso al trattamento psicologico per gli anziani con limitazioni motorie o che vivono in condizioni di isolamento sociale (Xiang et al., 2020; Shi et al., 2024).

Il ruolo della psicoterapia per il benessere degli anziani

La psicoterapia ed in particolar modo la psicoterapia cognitivo-comportamentale rappresenta oggi uno strumento clinico validato e necessario per la promozione del benessere mentale nella popolazione anziana. Superare i pregiudizi sull’inutilità della cura psicologica nell’invecchiamento significa restituire dignità e progettualità a una fase della vita ancora ricca di potenzialità. Attraverso l’adattamento dei modelli terapeutici, la valorizzazione della relazione e la costruzione di obiettivi realistici è possibile intervenire in modo efficace sui disturbi emotivi degli anziani, migliorando la qualità della vita e favorendo un invecchiamento più consapevole, flessibile e soddisfacente. 

Riferimenti Bibliografici
  • Beck, J. S. (2011). Cognitive behavior therapy: Basics and beyond (2nd ed.). Guilford Press.
  • Cuijpers, P., Karyotaki, E., Weitz, E., Andersson, G., Hollon, S. D., van Straten, A. (2022). The prevalence and treatment of depression in older adults: A systematic review and meta-analysis. Journal of Affective Disorders, 300, 127-135. 
  • Davison, K., Smith, M., & Brown, L. (2024). Psychotherapy with older adults: Adapting interventions to late life. Clinical Gerontology, 47(1), 15-29. 
  • Durak, M. J. (2018). Aging and mental health: Issues and interventions. Journal of Geriatric Psychiatry, 33(4), 345-352. 
  • Evans, S. (2007). Cognitive-behavioral therapy with older adults: Innovations and adaptations. Psychotherapy in Practice, 63(5), 457-464.
  • Han, S., & Kim, Y. (2024). Acceptance and commitment therapy for older adults: Addressing psychological flexibility and aging-related challenges. Aging & Mental Health, 28(2), 200-210. 
  • Jalali, R., Patel, D., & Green, J. (2024). Anxiety disorders in late life: Comorbidity and treatment approaches. International Journal of Geriatric Psychiatry, 39(3), 289-298. 
  • Kola, L., Jones, P., & White, R. (2023). Efficacy of cognitive-behavioral therapy for anxiety and depression in adults over 70 years: A randomized controlled trial. American Journal of Geriatric Psychiatry, 31(4), 399-408. https://doi.org/10.1016/j.jagp.2022.11.009
  • Laidlaw, K., & Thompson, L. W. (2014). Cognitive-behavioral therapy with older people. Wiley-Blackwell.
  • Murphy, E., Cooper, C., & O’Reilly, F. (2012). Depression in older adults: Diagnosis and treatment challenges. Clinical Interventions in Aging, 7, 507-515. 
  • Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). (2023). World report on ageing and health 2023. OMS. 
  • Shi, L., Zhang, Y., & Wang, Q. (2024). Digital interventions for psychological health in older adults: A systematic review. Journal of Medical Internet Research, 26(1), e34567. 
  • Wuthrich, V. M., & Rapee, R. M. (2013). Randomized controlled trial of cognitive behavioral therapy for anxiety and depression in older adults: Long-term follow-up and maintenance of treatment gains. Journal of Anxiety Disorders, 27(6), 612-619. 
  • Xiang, X., An, R., & Ahn, S. (2020). Technology use and social isolation in older adults: Implications for psychological interventions. The Gerontologist, 60(7), 1207-1216. 
  • Mental health of older adults – World Health Organization (WHO)
  • Ageing and health World Health Organization (WHO)
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