expand_lessAPRI WIDGET

I meme: la psicologia dietro le immagini virali

I meme creano legami, sanciscono l'appartenenza a una comunità: si tratta un codice comune che connette chi lo comprende

Di Alessandro Ocera

Pubblicato il 14 Nov. 2023

Cosa sono i meme?

Hai mai notato come le immagini umoristiche abbiano il potere di unire intere generazioni e comunità online? 

In particolare, i meme, queste brevi vignette nate da fotografie di personaggi famosi o situazioni quotidiane, hanno il potere di scatenare risate e di diventare virali in pochissimo tempo. Questo fenomeno va oltre il semplice umorismo; si tratta di un codice comune, una sorta di linguaggio segreto che connette chi lo comprende. 

I meme creano legami, sanciscono l’appartenenza a una comunità, spesso incomprensibile alle persone al di fuori di quella comunità (Lancini, 2019). 

In questo articolo esploreremo il mondo affascinante della psicologia dei meme, la loro diffusione nella cultura contemporanea, i benefici che offrono per il benessere emotivo, ma anche le sfide e gli aspetti negativi che possono sorgere dall’uso eccessivo di queste vignette umoristiche disponibili sui dispositivi digitali.

La nascita dei meme

Il termine meme, coniato da Richard Dawkins (1989), pioniere della biologia evoluzionistica e autore de “Il gene egoista”, rappresentano una forma di “genetica sociale.” A differenza dei geni, i meme sono idee che si diffondono tra persone, si replicano come virus sociali. 

I meme assumono varie forme, tra cui immagini template, testi copiati senza contesto (copypastas) e audio, come le canzoni su TikTok. Inoltre, possono riguardare una vasta gamma di soggetti, comprese persone reali e temi legati alla salute mentale.

Si diffondono grazie ad eventi scatenanti, come post virali, gruppi di appassionati, o influencer che fanno qualcosa di inusuale. I meme sono diventati pilastri della cultura, insieme a lingua, religione, tradizioni, e comportamenti condivisi. 

Nonostante a volte i contenuti dei meme possano apparire insoliti o privi di senso per coloro che non sono affiliati con una specifica comunità o gruppo di condivisione, in realtà essi riflettono le caratteristiche uniche, i valori, l’umorismo, e le esperienze condivise da una certa comunità o gruppo.

Come e perché si diffonde il meme

Secondo Dawkins (1989), i meme di successo condividono alcune caratteristiche chiave: 

  • sono facili da copiare con precisione (fedeltà), 
  • si diffondono in molte copie (fecondità),
  • rimangono riconoscibili nel tempo (longevità). 

Tuttavia, la domanda su come e perché nascano i meme e siano preferiti rispetto ad altri contenuti dello stesso tipo rimane aperta.

Per capire come e perché alcuni meme prendono piede, possiamo rifarci alla teoria della selezione psicologica umana (Riva, 2012). Questa teoria suggerisce che le attività, le norme e le istruzioni culturali che inducono uno stato di stato di “flow” –un’intensa immersione in un’attività–  tendono a diffondersi e a radicarsi nella cultura. Lo stato di flow potrebbe essere fondamentale nella creazione e selezione dei meme (Riva, 2012).

In sintesi, i meme nascono da esperienze comuni e coinvolgenti che catturano l’attenzione e che portano alla condivisione da parte delle persone, contribuendo alla formazione della cultura.

I meme legati alla salute mentale

I meme su Internet offrono una via unica per esprimere e condividere non solo le esperienze più comuni, ma anche quelle legate alla salute mentale, contribuendo al benessere emotivo. 

Secondo alcuni studi (Akram et al., 2020; Gardener et al., 2021), gli individui con depressione troverebbero sollievo nell’umorismo e nel sentirsi in empatia, traendo un miglioramento dell’umore dai meme che rappresentano la depressione stessa. 

Questo genere di black humor e autoironia permette loro di ridere dei propri problemi e sentirsi collegati con chi condivide esperienze simili (Akram & Drabble, 2022). 

Anche coloro che affrontano lo stress legato al lavoro o l’ansia hanno trovato conforto nei meme (Myrick et al., 2021; Akram et al., 2021). Questi risultati suggeriscono che l’interazione con i meme su Internet può fungere da mezzo per alleviare il disagio psicologico, offrendo una forma di espressione e un legame sociale. 

In un mondo in cui parlare apertamente dei propri problemi di salute mentale può risultare difficile, i meme rappresentano un’alternativa preziosa per condividere e comprendere le sfide legate alla salute mentale.

L’impatto negativo dei meme

D’altro canto, una visione eccessiva dei meme potrebbe essere un segno di dipendenza da telefono, perché questi contenuti potrebbero essere usati come un modo per procrastinare, scappare dalla realtà ed evitare la noia (Kumar, 2023). Tutto questo potrebbe trasformarsi in un’abitudine.

Quante volte capita che, con il pilota automatico, scorriamo sui social network diversi meme, reels, TikTok, perdendo quasi la concezione del tempo e dedicando un eccessivo spazio all’uso degli schermi?

Sei seduto ad un tavolo con i tuoi amici, scrolli la home del tuo social media preferito e ti perdi importanti emozioni delle persone sedute con te. Questo fenomeno si chiama “phubbing” (Lancini, 2019), un parola che combina i termini “phone” – telefono – e “snubbing” – snobbare -, e riguarda appunto l’ignorare le persone presenti perché si è presi da varie attività online. Si tratta di un fenomeno che solitamente danneggia le relazioni.

Ovviamente questo discorso non può essere circoscritto ai meme, ma si estende a tutte le nuove tecnologie e piattaforme online. 

Specialmente nei più giovani, un uso eccessivo dei dispositivi digitali può portare a diverse conseguenze negative nei processi attentivi (Gausby, 2015), memoria (Zhang et al., 2021) e performance accademica (Pérez-Chada et al., 2023).

Considerazioni conclusive sui meme

I meme sono potenti strumenti di connessione e condivisione che attraversano generazioni e comunità online. Questi fenomeni umoristici rappresentano un linguaggio universale, facilitando l’identificazione tra individui. Tuttavia, è importante notare che un uso eccessivo dei meme, e quindi dei dispositivi digitali, può portare a conseguenze come il “phubbing,” che può danneggiare le relazioni e può avere ripercussioni sulle abilità cognitive e accademiche, specialmente nei giovani.

Nonostante questi rischi, i meme offrono uno spazio unico per esprimere e condividere esperienze del quotidiano, anche legate alla salute mentale, portando sollievo e connessione sociale. Pertanto, è importante utilizzare i meme e i dispositivi digitali in modo equilibrato e responsabile, mantenendo un sano equilibrio tra il mondo online e la realtà.

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
L’esposizione eccessiva ai dispositivi tecnologici all’età di un anno si correla a un maggior rischio di ritardi in alcune aree dello sviluppo dei bambini

Si definisce screen time la quantità di tempo spesa a guardare la tv, giocare ai videogames, utilizzare cellulari, tablet e altri dispositivi

ARTICOLI CORRELATI
TikTok e la cultura dell’autodiagnosi

La struttura di TikTok, privilegiando contenuti brevi, non permette di cogliere la complessità delle condizioni mediche, con il rischio di autodiagnosi errate

Il ruolo dei chatbot terapeutici – Report dall’ECDP 2024

Nella prima sessione del secondo giorno delldall'ECDP 2024, si è discusso del ruolo dei chatbot terapeutici e di come possono supportare gli interventi

cancel