Storia delle neuroscienze
La storia delle neuroscienze affonda le proprie radici nei tempi antichi.
Lo studio del cervello agli albori
Il primo a occuparsi di studiare il sistema nervoso e il cervello nelle sue funzioni fu Galeno.
Medico dell’Antica Roma, fu uno dei primi a collocare la mente nel cervello e fu il primo a osservare che ci possono essere disfunzioni mentali a seguito di danni cerebrali.
La nascita dello studio scientifico del cervello
Lo studio scientifico del cervello nacque verso la fine del 1800 a seguito dell’invenzione del microscopio e dello sviluppo di una procedura di colorazione da parte di Camillo Golgi. Attraverso un particolare metodo di colorazione, Golgi scoprì la struttura reticolare del cervello: il cervello è costituito da reti, e le reti sono costituite da cellule distinte, i neuroni. Si deve al medico spagnolo Santiago Ramon y Cajal (1852-1934) la prima concettualizzazione di un modello di neurone. Secondo questo modello il neurone è un corpo cellulare (soma) dal quale si espandono i dendriti da un lato e l’assone dall’altro. La connessione tra i diversi neuroni darebbe luogo alle reti neurali. Questi studi neuroscientifici valsero a Golgi e a Ramon y Cajal il premio Nobel per la medicina nel 1906.
Cervello e personalità – La frenologia
Il primo a individuare la suddivisione del cervello in aree funzionali fu Franz Joseph Gall, padre della frenologia; all’epoca della frenologia si credeva che specifiche conformazioni del cranio fossero associate determinate caratteristiche di personalità degli individui (concetto non confermato dalle attuali neuroscienze).
Cervello e funzioni psicologiche
Fu in seguito Paul Broca ad iniziare ad associare a specifiche aree cerebrali, non tanto caratteristiche di personalità quanto alcune funzioni psicologiche quali il linguaggio, associata alla cosidetta area di Broca. Carl Wernicke portò avanti in modo ancora più specifico la teoria della specializzazione di specifiche strutture cerebrali nella comprensione e produzione del linguaggio.
All’inizio del XX secolo il neurologo tedesco Broadmann mise a punto la cosiddetta mappa citoarchitettonica di Broadmann, una mappa di specifiche aree cerbrali corticali che si attivano durante l’esecuzione di compiti specifici e specifiche funzioni psicologiche. Ancora oggi nell’ambito delle neuroscienze viene utilizzata e citata la mappa citorarchitettonica di Broadmann.
Le odierne associazioni scientifiche
Ad oggi, nel panorama scientifico contemporaneo sono presenti diverse organizzazioni e associazioni relative alle neuroscienze allo scopo di fornire un collegamento tra i vari ricercatori e professionisti di questa area disciplinare. Già a partire dagli anni sessanta è stata fondata l’International Brain Research Organization, l’International Society for Neurochemistry, la European Brain and Behaviour Society e la Society for Neuroscience nel 1969.