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Love, sex, web (2022) di Dolce, Santamaria e Pilla – Recensione libro – Psicologia Digitale

Con uno stile leggero e divulgativo "Love, sex, web" non tralascia possibili rischi del mondo online, ma facendoci fare un passo più in là su cosa comporta

Di Chiara Cilardo

Pubblicato il 02 Dic. 2022

Nel saggio “Love, sex, web” gli autori analizzano i cambiamenti del nostro modo di relazionarci online offrendoci una panoramica su sesso e amore nell’universo digitale.

PSICOLOGIA DIGITALE – (Nr. 34) Love, sex, web – Recensione

 

 Siamo sicuri che uno smartphone sia solo uno smartphone? Solo un oggetto come un altro, come potrebbe esserlo un tavolo o un armadio? Forse, anzi, sicuramente no.

Quando quello di cui parliamo riguarda ciò che facciamo con, attraverso, grazie a tecnologie digitali non parliamo solo di oggetti e tecnologie ma di noi stessi, dei nostri comportamenti, emozioni, desideri.

Lo spazio virtuale ed il costante flusso di informazioni cui siamo sottoposti ci richiede la comprensione delle norme sociali che lo regolano, del suo funzionamento, delle sue applicazioni.

Essere connessi vuol dire essere in un rapporto reciproco tra noi, gli altri connessi, gli strumenti che intermediano la comunicazione tra le parti.

Per questo è utile un approccio interdisciplinare: grazie ai background degli autori Dolce, psicologa psicoterapeuta, Santamaria, esperta di digital, e Pilla, analysis manager, in questo saggio esploriamo il nostro stare online sotto diverse lenti. A partire dalle tipologie e varianti del sesso e delle relazioni online, viene tracciato un percorso sull’evoluzione digitale di molte abitudini e comportamenti.

Pur mantenendo uno stile leggero e divulgativo, non vengono tralasciati possibili rischi e problematiche facendoci fare però un passo più in là su cosa comporta essere – e chi siamo noi – online.

Relazioni digitali

I numeri parlano chiaro: secondo uno studio dello scorso anno dell’app di dating Inner Circle più del 90% degli italiani trascorre circa un’ora al giorno in una dating app.

Eppure è ancora radicata l’idea che siano “l’ultima spiaggia”, che le utilizzi solo chi non sa relazionarsi dal vivo o che portino solo a relazioni superficiali e poco stabili.

I pregiudizi sono duri a morire, soprattutto in Italia: sempre secondo questo studio, gli italiani dichiarano che le app di incontri sono inutili e poco romantiche.

E allora come mai sono così utilizzate?

Sempre rimanendo in tema di pregiudizi, persiste lo stigma sociale riguardo l’essere single, soprattutto sopra la trentina, quindi sicuramente una componente di questa ambivalenza risiede nella pressione sociale che porta molti a sentirsi a disagio se non si è in coppia.

Questi strumenti invece favoriscono apertura e sperimentazione, sono una sorta di “palestra di sentimenti ed esplorazione sessuale” e agevolano l’approccio: la geolocalizzazione consente di trovare qualcuno vicino a noi, le foto di farci una idea dell’altro prima dell’incontro, la connessione veloce di comunicare in tempo reale, insomma tutti aspetti che riducono il rischio di rifiuto.

Ed ecco che torniamo ai nostri device, al nostro smartphone: non oggetto, ma confidente e depositario della nostra intimità. Infatti, tramite i device possiamo approcciare online nuove persone, ma anche nuovi modi e nuove pratiche di sessualità: camming, cybersex, sexting, virtual porn, eccetera.

Cosa c’è di nuovo? Nulla che non conosciamo già: aspiriamo all’espressione di ciò che siamo, offline come online; aspiriamo alla connessione con l’altro, alla vicinanza, all’intimità, al sentirci in sintonia con l’altro.

Utilizzo consapevole ed informato

Se questi nuovi modi e pratiche di stare in relazione siano un bene o un male non dipende dai mezzi digitali in sé ma dall’utilizzo che se ne fa: essi non sono in grado di produrre ed indurre, di per sé, a comportamenti molesti, negativi, di dipendenza.

Per questo è fondamentale prevedere percorsi di formazione ed educazione digitale, sessuale e affettiva su questi temi in modo da superare i pregiudizi presistenti. L’utilizzo consapevole, informato e partecipe, contribuisce a mantenere delle sane abitudini digitali.

Le interazioni virtuali fanno parte della quotidianità, è un dato di fatto ora più che mai consolidato, ed il nostro modo di essere nelle relazioni è cambiato, cambia e cambierà; e allora cominciamo a cambiare anche prospettiva perché, sia che conosciamo il nostro partner al bar o tramite una app, dobbiamo ricordarci che siamo sempre noi in una relazione con l’altro.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Dolce, R., Santamaria, M & Pilla, F. (2022). Love, Sex e Web. Edizioni Ledizioni.
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