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Desiderio, Amore e Dipendenza: avviene nel cervello

Amore: vive nel cervello, non nel cuore. Ma in quale parte del cervello esattamente? E questo luogo è lo stesso del desiderio sessuale?

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 25 Giu. 2012

Aggiornato il 01 Ago. 2012 14:04

– FLASH NEWS –  

AMOREPENSIERO DESIDERANTEDIPENDENZE 

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze PsicologicheGrazie alla scienza sappiamo che l’amore vive nel cervello, non nel cuore. Ma in quale parte del cervello esattamente? E questo luogo è lo stesso del desiderio sessuale? Un recente studio internazionale, il primo di questo genere, disegna la mappa esatta di questi sentimenti intimamente collegati.

Jim Pfaus, professore di psicologia alla Concordia University insieme a colleghi statunitensi e svizzeri, ha analizzato i risultati di 20 studi separati che hanno esaminato l’attività cerebrale di soggetti impegnati a guardare immagini erotiche o fotografie di persone affettivamente importanti per loro. Mettendo insieme questi dati gli scienziati sono stati in grado di formare una mappa cerebrale completa dell’amore e del desiderio.

In particolare sarebbero due le strutture cerebrali fondamentali per il monitoraggio della progressione del desiderio sessuale verso il sentimento di amore: l’insula e il corpo striato. La prima è una porzione della corteccia cerebrale ripiegata in profondità in una zona tra il lobo temporale e il lobo frontale, il secondo si trova all’interno del proencefalo. Inoltre quando il desiderio sessuale si trasforma in amore avviene un elaborazione in una parte diversa del corpo striato. Sorprendentemente, questa porzione dello striato è associata anche alla tossicodipendenza, Pfaus spiega: “L’amore è un “abitudine” che si sviluppa dal desiderio sessuale e come tale chiede appagamento. A livello cerebrale funziona come quando le persone diventano dipendenti da droghe.”

Che l’amore sia un abitudine non è necessariamente un male, l’amore infatti attiva sentieri cerebrali che sono coinvolti nella monogamia e nel legame di coppia. Alcune aree del cervello sono in realtà meno attive quando una persona prova amore di quando invece sente il desiderio: infatti, mentre il desiderio sessuale ha un obiettivo molto specifico, l’amore è più astratto e complesso, sarebbe quindi meno dipendente dalla presenza fisica dell’altro.

In conclusione possiamo pensare il desiderio sessuale e l’amore lungo uno spettro che evolve da rappresentazioni integrate di sensazioni affettive e viscerali ad una rappresentazione finale di sentimenti, che include meccanismi di aspettativa di ricompensa e di apprendimento dell’abitudine.

 

 

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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