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L’influenza dei tratti personologici sull’intimate partner violence

L’intimate partner violence (IPV) è definita genericamente come abuso fisico, sessuale o psicologico inflitto da un partner sull’altro

Di Taslima Grossi

Pubblicato il 12 Apr. 2023

Sono stati identificati diversi fattori di rischio che predispongono all’intimate partner violence ed è stato ipotizzato che alcuni tratti di personalità possano essere considerati tali.

La violenza all’interno della coppia

 La struttura e la funzione della personalità sono state studiate anche nel contesto delle relazioni romantiche. È emerso che alti livelli di sintomi paranoidi, schizoidi, schizotipici, antisociali, borderline ed evitanti sarebbero predittori di conflitto interpersonale (South, 2014).

Da alcuni studi sembra che le persone tendano ad “adattarsi” alla patologia del partner, abituandosi con il tempo ai sintomi maladattivi di personalità del partner (South, Boudreaux & Oltmanns, 2020). Questo implica un basso livello di soddisfazione all’interno della coppia; infatti, la soddisfazione della coppia è risultata essere inferiore tra gli individui con alti livelli di personalità patologica (South, Turkheimer & Oltmanns, 2008).

L’intimate partner violence (IPV) è definita genericamente come abuso fisico, sessuale o psicologico inflitto da un partner (l’individuo che perpetra) sull’altro (l’individuo che viene vittimizzato) (Centers for Disease Control and Prevention, 2012). La prevalenza con cui si subisce violenza fisica/sessuale e stalking corrisponde al 37.3% per le donne e il 30.9% per gli uomini (Smith et al., 2017). L’intimate partner violence aumenta il rischio di sviluppare problemi fisici e psicologici conseguenti alla violenza, come dolore cronico, depressione, PTSD, abuso di sostanze, ideazione suicidaria (Campbell, 2002; Okuda et al., 2011; Afifi et al., 2009).

Fattori di rischio per l’intimate partner violence

Sono stati identificati diversi fattori di rischio che predispongono all’intimate partner violence, tra questi l’abuso infantile fisico/sessuale, l’appartenenza a una categoria socioeconomica bassa, la disoccupazione, l’abuso di sostanze e il gioco d’azzardo (Capaldi et al., 2012; Eckhardt, Parrott, & Sprunger, 2015; Dowling et al., 2016).

 Inoltre, è stato ipotizzato che alcuni tratti di personalità, come per esempio l’impulsività, possano essere considerati fattori di rischio per comportamenti violenti. Questo risultato è supportato da altri studi sul legame tra ADHD e intimate partner violence, proprio per il ruolo che l’impulsività ricopre nella sintomatologia ADHD (Krueger et al., 2002; Brasfield et al., 2012; Buitelaar et al., 2015; Easton et al., 2008).

Una meta-analisi di Collinson e Lynam (2021) ha indagato il ruolo dei disturbi di personalità nell’intimate partner violence. I risultati hanno mostrato che, in tutti i 163 studi tenuti in considerazione, diversi disturbi di personalità correlavano significativamente con la perpetrazione di intimate partner violence, tra cui il disturbo antisociale, il disturbo narcisistico, il disturbo borderline, il disturbo paranoide e quello schizotipico.

Anche il rapporto tra disturbi di personalità e vittimizzazione è risultato significativo, sebbene  in misura inferiore rispetto alla perpetrazione della violenza. I disturbi maggiormente legati alla vittimizzazione risultano essere l’evitante, il dipendente e il borderline. In sintesi, i due disturbi che, statisticamente, sono risultati maggiormente legati alla perpetrazione e vittimizzazione sono rispettivamente il disturbo antisociale e il disturbo borderline.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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