Persone con un passato di abusi e traumi riportano frequentemente bassa autostima, alti livelli di rabbia e strategie di regolazione emotiva disadattive.
Gli effetti di esperienze traumatiche infantili
Di frequente persone che in infanzia e/o adolescenza sono state sottoposte al sistema affidatario riportano di aver subìto diversi tipi di maltrattamenti, quali maltrattamenti fisici, sessuali, emotivi e/o neglect (Lueger-Schuster et al., 2014). La violenza fisica o psicologica subita e l’assenza di un ambiente sicuro durante l’infanzia hanno come conseguenza gravi problemi psicologici ed emozionali in età adulta (Carr et al., 2018). Frequentemente, infatti, si va incontro a problemi di gestione della rabbia, bassa autostima e strategie di regolazione emotiva inefficaci (Ford et al., 2012; Stevens et al., 2013; Stein, 2006).
Nello specifico, la rabbia è un fattore di mantenimento centrale nello sviluppo del disagio psicologico (Cassiello-Robbins & Barlow, 2016), soprattutto in adulti con un passato di maltrattamenti subiti nel sistema di affido, i quali presentano frequentemente problemi di rabbia e ruminazione rabbiosa. La ruminazione è una strategia di regolazione emotiva disfunzionale (Kaplan et al., 2018), definita come uno stile di pensiero ripetitivo che focalizza l’attenzione dell’individuo sui propri sentimenti e pensieri negativi, le cause, i significati e le conseguenze (Nolen-Hoeksema & Morrow, 1991); tendenzialmente la ruminazione ha come tematica centrale la perdita ed è indirizzata al passato (Olatunji et al., 2013). La tendenza a sperimentare sentimenti di rabbia e l’utilizzo della ruminazione impedisce una corretta regolazione emotiva in risposta a esperienze di vita avverse (Weindl et al., 2020).
Per quanto riguarda l’autostima invece, esperienze di vita traumatiche in giovane età, periodo in cui si è più vulnerabili e ancora in fase di sviluppo, possono condurre a una scarsa autostima (Stein, 2006).
La letteratura ha evidenziato la presenza di una forte componente rabbiosa e di una ridotta autostima in adulti con traumi infantili (Asgeirdottir et al., 2010).
Lo studio di Weindl e colleghi (2020)
Uno studio del 2020 di Weindl e colleghi ha indagato il ruolo dell’autostima nella regolazione delle emozioni negli adulti che avevano subito abusi infantili in case di affido. Gli autori hanno ipotizzato che la rabbia e la ruminazione rabbiosa fossero forme di regolazione emotiva disadattive, influenzate da scarsa autostima. Infatti, la rabbia è un fattore che accresce il disagio psicologico e i problemi di salute mentale in persone traumatizzate. La ridotta capacità di sviluppare strategie di regolazione emotiva adeguata gioca un ruolo fondamentale in questo contesto; infatti, persone con un passato di abusi e traumi riportano frequentemente bassa autostima, alti livelli di rabbia e strategie di regolazione emotiva disadattive. Gli autori hanno deciso di focalizzarsi su questa relazione proprio perché ad oggi, la letteratura riguardante il rapporto tra questi fattori è ancora poco chiara.
Gli autori hanno analizzato modelli di mediazione tra i seguenti fattori: strategie di regolazione emotiva, rabbia, ruminazione rabbiosa e autostima.
I risultati hanno mostrato l’esistenza di un legame significativo nel rapporto di mediazione tra questi fattori, come ipotizzato inizialmente. Infatti, il costrutto dell’autostima è risultato mediare il 26% del rapporto tra regolazione emotiva e rabbia e il 57.5% del rapporto tra regolazione emotiva e ruminazione rabbiosa.
In conclusione, l’autostima potrebbe essere un elemento mediatore chiave nella regolazione emotiva proprio grazie ai suoi effetti positivi sul distress psicologico ed emotivo. A livello pratico, nel trattamento di pazienti con un passato di traumi o abusi, un percorso terapeutico incentrato sul miglioramento e lo sviluppo di autostima e strategie di gestione funzionale delle emozioni, può avere effetti positivi sulla gestione della rabbia e della ruminazione rabbiosa.