Illustrare come lavorare con le voci e con le parti dissociative in psicoterapia è l’obiettivo del libro “Voci e parti dissociative. Un approccio pratico orientato al trauma”.
L’approccio, come riferisce il sottotitolo, è pratico e corredato da una serie di casi clinici in cui la Mosquera tratta pazienti traumatizzati con la presenza di parti dissociative relativamente indipendenti e articolate, segno di una traumatizzazione molto probabilmente precoce e grave.
Il testo si divide in cinque parti, l’ultima delle quali riporta cinque casi clinici in cui sono descritti in maniera dettagliata i vari interventi terapeutici.
Le altre quattro parti illustrano concetti chiave, procedure e tecniche su come aiutare il paziente a sviluppare il proprio Sé adulto; esplorare il sistema interno e comprenderne il conflitto interiore; come lavorare con le parti e le voci problematiche e tre questioni fondamentali: differenziazione tra realtà esterna e interna, co-coscienza per integrare le parti e le voci e integrazione delle stesse.
La prima parte presenta delle linee guida flessibili per l’impostazione del lavoro terapeutico e la strutturazione delle sedute cliniche che prevede diverse fasi.
Si parte con l’esplorazione delle voci e delle parti e per questo è necessario che i pazienti assumano un atteggiamento curioso verso il loro mondo interno. Poi è importante stabilire cosa stia succedendo quando le voci e le parti si presentano per collegare queste informazioni all’esplorazione della funzione e all’identificazione delle necessità. Un’altra fase va a identificare le fobie dissociative: se c’è, ad esempio, una parte che ha paura o si vergogna o prova disgusto per un’altra. E ancora, quale sia il livello di differenziazione (interno vs esterno) e l’orientamento temporale (qui e ora vs lì e allora); infine, pensare a risposte alternative e suggerire modi più utili o adattivi con cui la voce possa veramente aiutare la persona, individuare parti mancanti, raggiungere accordi e farle cooperare.
La seduta può essere suddivisa in tre momenti: il primo relativo alla valutazione degli effetti del lavoro fatto nella seduta precedente; nel secondo si lavora su questioni che emergono durante la seduta; e nell’ultimo si chiude in modo appropriato, senza che il paziente esca dalla seduta ancora attivato emotivamente.
Nella seconda parte del volume si evidenzia come il modello dell’approccio progressivo (González, Mosquera, 2015) proponga di lavorare con i pazienti dissociativi attraverso il Sé adulto per mostrare al paziente come parlare e comunicare con tutte le diverse voci e parti. L’obiettivo è di imparare a soddisfare i propri bisogni. Imparare ad ascoltare le voci o le parti del Sé e capirne la funzione e il significato che si celano dietro i comportamenti dirompenti diventa un aspetto cruciale del trattamento.
La terza parte del libro descrive come affrontare le parti e le voci.
È essenziale la considerazione del sistema come un tutto, il rispetto di ogni parte e dei suoi tempi, lo sviluppo di una sana curiosità, l’esplorazione delle funzioni adattive e delle risorse del sistema, e la promozione di empatia, cooperazione e capacità di negoziazione per ridurre il conflitto interno tra le parti e le voci.
Le voci che invece sono diffidenti, ostili, aggressive, suicide, sospettose o che imitano il perpetratore, diffidenti e impaurite poiché sono molto più complicate e impegnative; hanno bisogno di un trattamento più continuo e sistematico per far sì che riescano a vedere con i loro occhi che il pericolo è finito, hanno bisogno di capire che si possono differenziare e che ci sono modi più funzionali di proteggere il sistema.
La quarta parte del volume illustra il lavoro sulla differenziazione, la costruzione della co-coscienza la condivisione di esperienze o compiti tra gli stati dell’Io e/o le parti dissociative e l’integrazione.
Proprio l’integrazione delle parti è l’obiettivo e insieme il processo della terapia. L’autrice riprende la definizione di Janet:
L’integrazione consiste in una serie continua di processi mentali e fisiologici come la sintesi, che implica l’associazione di esperienza e realizzazione, ovvero il processo per mezzo del quale si sviluppa la comprensione cosciente e si estrae il significato dalle esperienze personali. La realizzazione, inoltre, implica la personificazione (“Quella bambina sono io!”) e la presentificazione (“Sono nel presente e il passato è passato, sono adulta e ora posso scegliere”) (Janet, 1928).
Nell’ultima parte sono presentati casi clinici con l’illustrazione della formulazione del caso e l’organizzazione del lavoro terapeutico.
“Voci e parti dissociative” è un libro prezioso per quanti lavorano con disturbi dissociativi perché entra nel dettaglio delle procedure e delle tecniche da seguire, esemplificando il lavoro affinché il lettore possa appropriarsi e fare tesoro dell’esperienza di chi da anni opera con questi pazienti.